
È l'attuale ambasciatore a Berlino. Gioco a incastro per le nomine ai vertici militari.Dopo il capo dello staff, Mario Draghi ieri ha nominato il suo consigliere diplomatico. La scelta è ricaduta su Luigi Mattiolo, attuale direttore generale per l'Unione europea alla Farnesina. Sarà anche il suo delegato per le missioni del G 7 e del G 20. Ruolo, quest'ultimo, estremamente delicato visto che è appena cominciato il semestre sotto la presidenza tricolore che terminerà con gli eventi del prossimo ottobre. Un semestre dedicato a tre pilastri: persone, pianeta e prosperità. Nell'ambito del primo pilastro, il consigliere diplomatico del premier Giuseppe Conte aveva fatto sapere che il governo italiano intende dare un ulteriore impulso all'iniziativa internazionale contro «ogni tipo di restrizione alle esportazioni di forniture mediche e prodotti sanitari». La presidenza italiana sosterrà inoltre l'iniziativa di un «passaporto internazionale per facilitare l'accesso delle micro, piccole e medie imprese alla finanza per il commercio internazionale». Pietro Benassi aveva inoltre affermato «il ruolo centrale delle donne, della protezione sociale e della digitalizzazione» all'interno di questo primo principio cardine. Benassi in queste ore è sottosegretario con delega ai servizi e certo non si occuperà di G 20. I due diplomatici in comune hanno la permanenza a Berlino. Il neo consigliere aggiunge anche quella in Israele. Non secondario visto il background di Draghi.Per il resto, sulla scrivania del neo premier pendono altre due nomine importanti. La prima dovrebbe già essere affrontata nel prossimo consiglio dei ministri. Si tratta del rinnovo della carica di capo di Stato maggiore dell'Esercito. Salvatore Farina ha ricevuto il ruolo il 27 febbraio 2018 e dunque la settimana prossima andrà in scadenza naturale. Non sono previste proroghe. Al suo posto potrebbe arrivare il generale Pietro Serino, attuale capo di gabinetto del ministro Lorenzo Guerini. In corsa anche altri due generali. Luciano Portolano, capo del comando operativo interforze, e il generale di corpo d'Armata, Francesco Figliuolo. Mentre entro una decina di giorni massimo è attesa la scelta del consigliere militare del premier. Il precedente, l'ammiraglio Carlo Massagli, è diventato vice direttore dell'Aise, servizio esterno. Resterebbe ancora valido lo schema impostato da Conte. Una sorta di gioco a incastro: prima andrebbe creata la vacanza e poi effettuata la nomina. Luigi De Leverano, attuale sottocapo di Stato Maggiore, potrebbe andare al posto lasciato libero da Benassi. L'attuale vice del Dis, Carmine Masiello potrebbe essere trasferito per prendere l'incarico di sotto capo di Stato Maggiore. A quel punto resta un'ultima scelta. Tenere o cambiare Benassi. La scelta di Conte di affidare un ruolo politico al suo consigliere diplomatico non è andata giù a molti. Ecco che in pole position per sottosegretario con delega ai servizi c'è Giampiero Massolo, attuale presidente di Fincantieri. Porterebbe con sé un enorme bagaglio geopolitico e una caratura istituzionale tale da non attirare critiche. Elemento non secondario visto la natura della maggioranza che include tutti i partiti tranne Fratelli d'Italia. Vedremo che cosa deciderà di fare Draghi. Potrebbe sempre tenersi le deleghe come ha fatto il suo precedessore, ma visto l'esperienza di Conte, appunto, potrebbe optare per una figura terza. Tanto più che nel curriculum di Draghi i contatti diretti con il mondo dell'intelligence e delle spie ci sono ma non proprio ai primi posti della lista.
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