2025-01-18
Esplosione di miocarditi in Giappone: casi più che triplicati dopo i vaccini
Uno studio choc rivela che oltre il 50% delle patologie cardiache censite dal 2004 è stato registrato nei tre anni della campagna di profilassi anti Covid. Con esiti letali allarmanti: l’11% dei colpiti è deceduto.Nei tre anni di vaccinazione Covid, in Giappone le segnalazioni di miocarditi hanno rappresentato il 50,2% di tutti gli eventi avversi, riguardanti queste patologie cardiache e comunicati in un arco di tempo compreso tra aprile 2004 e dicembre 2023; le segnalazioni di pericarditi costituivano il 57,8% del totale. Sono stati segnalati casi gravi di shock cardiogeno o morte associati a miocardite.«Nella popolazione giapponese, la vaccinazione con mRna Sars-CoV-2 è stata significativamente associata all’insorgenza di miocardite/pericardite. I fattori influenti includevano età inferiore ai 30 anni e sesso maschile. Inoltre, la maggior parte degli eventi avversi si è verificata subito dopo la vaccinazione», in genere non oltre gli otto giorni.A segnalarlo è uno studio pubblicato sul numero di gennaio del Journal of Infection and Chemotherapy, rivista ufficiale delle società di chemioterapia, dell’associazione per le malattie infettive e della società per la prevenzione e il controllo delle infezioni del Sol Levante. Avvertono gli autori: «È imperativo concentrarsi sui maschi giapponesi di età pari o inferiore a 30 anni, esortandoli specificamente a cercare prontamente assistenza medica per l’ispezione e il trattamento in caso di sintomi al torace dopo la vaccinazione». Un’ulteriore smentita, della falsa asserzione che le patologie cardiache post vaccino Covid sono rare e si risolvono in fretta, arriva dunque da ricercatori dell’università Keyo di Tokyo che per il loro studio hanno utilizzato i dati dell’equivalente giapponese della farmacovigilanza Aifa, l’agenzia regolatoria italiana. «Abbiamo valutato sistematicamente l’insorgenza di miocardite e pericardite associata ai vaccini mRna Sars-CoV-2, così come i fattori che influenzano l’insorgenza di queste condizioni e gli esiti, utilizzando il Japanese Adverse Drug Event Report (Jader), un database su larga scala per la segnalazione spontanea di eventi avversi», spiegano gli studiosi. Hanno anche confrontato l’insorgenza e i fattori correlati per miocardite e pericardite associata a BNT162b2 (Comirnaty di Pfizer) e quelli associati a mRna-1273 (Spikevax, ex Covid-19 Moderna). In 19 anni, tra situazione «normale» ed emergenza Covid ci sono state 1.846 segnalazioni di miocarditi e 761 di pericarditi. In epoca pandemica, le miocarditi segnalate come eventi avversi associati ai vaccini Covid sono state 919, le pericarditi 321. Associati a BNT162b2 (il vaccino di Pfozer, ndr) erano 559 casi di miocardite e 234 di pericardite; 360 casi di miocardite e 87 casi di pericardite erano imputati a eventi avversi post vaccino mRna-1273 (il preparato di Moderna, ndr).Quindi, dal 2004 sono state segnalate 97,2 miocarditi l’anno, mentre dal 2021 al dicembre 2023 (periodo di vaccinazioni Covid) il numero è salito a 308 miocarditi l’anno. Un incremento di 3,2 volte. Le segnalazioni di pericarditi sono passate da 40 l’anno, per balzare nei tre anni di vaccino a 146,3 l’anno con un incremento di 3,65 volte.Nello studio, l'insorgenza di miocardite e pericardite è stata aggregata per età. Sulla base del risultato, la maggior parte dei casi si è verificata in individui di età pari o inferiore a 30 anni, con miocardite che rappresentava il 68% (625 casi) e pericardite per il 60% (193 casi). Il tasso di insorgenza in individui di questa fascia di età «è stato elevato, del 61% (328 casi) per la miocardite e del 54% (126 casi) per la pericardite associata a BNT162b2; dell’84% (297 casi) per la miocardite e del 77% (67 casi) per la pericardite associata a mRNA-1273».Dopo l’insorgenza di queste patologie cardiache è stato osservato un miglioramento (guarigione o remissione) nel 78% dei casi (595 persone) per quanto riguarda le miocarditi; per le pericarditi, nell’87% dei casi (222 persone). Un esito grave (complicazioni o mancata guarigione) è stato osservato nell’11% (80 casi) dopo l’insorgenza di miocardite e nell’8% (20 casi) dopo una pericardite. Il decesso di giovani pazienti è stato segnalato nell’11% dei casi di miocardite (84 individui) e nel 5% delle pericarditi (13 soggetti). Come morti post vaccinazione, è un numero inquietante.«Il livello di espressione di autoanticorpi IgG e la percentuale di CD4, che produce sostanze infiammatorie, erano più alti nei giovani rispetto alle persone anziane dopo la vaccinazione a mRna contro Sars-CoV-2», che aumenta così il rischio di miocardite, hanno rilevato i ricercatori. Sembra che il testosterone sia coinvolto nell’insorgenza di questa patologia, per questo è più facile che siano i maschi ad essere colpiti dalla infiammazione del muscolo cardiaco. «Quando si inoculano individui di età pari o inferiore a 30 anni o individui di sesso maschile con vaccini mRna Sars-CoV-2, è necessario prestare attenzione all’insorgenza di miocardite e pericardite», scrivono gli autori.Alcuni studi hanno mostrato la relazione tra il numero di vaccinazioni e l’insorgenza di miocardite e pericardite: il livello di espressione di IgG risultava più alto dopo la seconda dose rispetto alla prima. Inoltre, ricordano gli esperti giapponesi, uno studio di coorte nei database statunitensi delle segnalazioni di eventi avversi «ha mostrato che il rischio di miocardite e pericardite dopo la vaccinazione mRna Sars-CoV-2 era aumentato alla seconda dose».Affermano di non aver potuto analizzare la relazione tra il numero di vaccinazioni e il rischio di miocardite/pericardite nel database Jader «a causa della difficoltà nel determinare la tempistica della dose», ma dichiarano che «la possibilità che il numero di dosi influenzi l’insorgenza di miocardite e pericardite non può essere eliminata dalla popolazione giapponese». Altro che vaccinazioni raccomandate come richiamo annuale.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)