2024-07-09
Obbligo di vaccini pediatrici, oggi si decide sullo stop. E la Puglia già prepara il blitz
L’emendamento leghista rischia l’inammissibilità. Borghi: «Lo riproporrò». Intanto, l’Emilianistan si porta avanti con una proposta di legge per tenere in vigore il diktat.Al senatore Claudio Borghi va dato atto di aver osato mettere in discussione uno dei tabù della salute pubblica contemporanea, che ormai non è “soltanto” la vaccinazione in sé, quanto la sua obbligatorietà: guai a contestarla in Italia, pena l’esclusione dal dibattito pubblico e la solita accusa di essere “no vax”. «Se fossi “no vax” avrei suggerito di proibire i vaccini, anziché invocare soltanto la rimozione dell’obbligo», replica Borghi. Fatto sta che l’emendamento al decreto Liste d’attesa presentato dal senatore, che chiede che siano “raccomandati” e non più obbligatori i dieci vaccini pediatrici (senza i quali non si può essere iscritti alle scuole per l’infanzia) ha scosso il fine settimana estivo. L’emendamento potrebbe essere dichiarato inammissibile per estraneità di materia dalla commissione Affari sociali del Senato, che si riunirà proprio oggi. «Formalmente dovrebbe essere ammissibile, perché il tema è comunque sanità», replica Borghi, «però è ovvio che il potere del presidente di commissione (Franco Zaffini di Fratelli d’Italia, ndr) è abbastanza ampio. Magari c’è la tentazione di dire “proseguiamo subito con l’inammissibilità”», paventa il senatore leghista. E in questo caso cosa succede? «Potrei riproporlo nel disegno di legge collegato, tanto per cominciare - spiega Borghi - insomma, vado avanti a ripresentarlo fino a che non verrà trattato». Di fronte, però, c’è ancora il muro, soprattutto quello delle opposizioni: gridolini di sdegnato disappunto si sono alzati dal Pd, a cominciare dall’ex ministro della sanità Beatrice Lorenzin, ex Forza Italia, fino al predecessore di Orazio Schillaci, quel Roberto Speranza che oggi, ripetendo come un mantra le frasi fatte già sciorinate in pandemia, definisce la proposta Borghi «farneticazioni antiscientifiche da parte di chi pensa di poter lucrare su qualche voto no vax». Il capogruppo del Pd Francesco Boccia la definisce una «pericolosa provocazione», per il senatore dem Filippo Sensi è una «gara a chi è più di destra: fatevela a casa vostra, la salute degli italiani non è uno scherzo». Bocciatura anche da Italia Viva, Raffaella Paita liquida l’emendamento come «folle». Curiosa l’intemerata di Andrea Quartini, del M5s, che parla di «populismo da strapazzo» proprio in nome di quel partito che l’idea di proibire i vaccini l’ha accarezzata per anni, costruendoci parte della sua fortuna politica.Intanto, la Regione Puglia si porta avanti: ieri Paolo Campo, capogruppo del Pd, insieme a Fabiano Amati, (Azione) hanno depositato una proposta di legge regionale per mantenere l’obbligo vaccinale, che prevede come «requisito di accesso annuale alle scuole dell’infanzia e ai servizi educativi e ricreativi per l’infanzia e la prima infanzia, pubblici e privati, l’aver assolto agli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente, incluse le vaccinazioni raccomandate dal Piano nazionale prevenzione vaccinale vigente. Previste sanzioni da 250 a 2.500 euro». Ma anche dentro la maggioranza, i malumori non mancano: se il ministro Antonio Tajani si trincera dietro un diplomatico «deciderà la scienza», il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, è drastico: «Eliminare l’obbligo vaccinale è una sciocchezza scientifica che avrebbe conseguenze pericolose e non fa parte del programma di governo che punta alla tutela dei minori e dei più fragili, sia in campo sanitario sia in quello economico e sociale». Ma per Borghi conta soprattutto la posizione di Fratelli d’Italia: «È ovvio che se loro dicono no, non passa». Non c’è stato molto tempo, però, per interloquire con i compagni di coalizione su questo delicato argomento. «Io ho avvisato Malan», fa sapere Borghi e il senatore di Fratelli d’Italia conferma. «Se l’emendamento sarà dichiarato inammissibile - cosa possibile dato che il decreto legge riguarda altre cose - lui lo presenterà in un’altra occasione e bisognerà fare un esame serio», osserva Malan. Resta da capire se per la maggioranza il tema è comunque meritevole almeno di apertura di dibattito o no. «Se un parlamentare presenta un emendamento, va esaminato, questo è sicuro», dichiara Malan, «lo esamineremo e vedremo, certo non si possono risolvere le cose con le parole d’ordine». O con i tabù, sui quali si sono incartate, come sempre, le opposizioni: coltivare il dubbio nel nostro Paese è ormai proibito.Il problema è quello del dibattito pubblico, al momento inesistente. Eppure senza la vaccinazione i bambini italiani non possono accedere alla scuola dell’infanzia, a differenza di quelli tedeschi, inglesi, spagnoli, svedesi: non è un tema da poco. «Bisogna portare il dibattito all’aperto. Le contraddizioni poi salteranno fuori, perché sono molto evidenti», rileva Borghi. Secondo Raffaele Nevi di Forza Italia «la libertà di non vaccinarsi non può ledere il principio della sicurezza sanitaria. Il partito valuterà e approfondirà, ascoltando sempre la scienza, senza drammi né impostazioni ideologiche». Ma sembra sia proprio l’ideologia, più che la scienza, ad animare le reazioni politiche su una proposta più che legittima: la sicurezza sanitaria non dipende dall’obbligo ma dalla compliance, venuta meno, nella popolazione, dopo il grande inganno Covid. Borghi ha interpellato anche Marcello Gemmato. Il sottosegretario alla Salute ha ammesso che è un tema complicato. Ma c’è tutta l’intenzione di andare a fondo sul tema e di avere un approccio più laico, con buona pace di chi, quei vaccini, li produce.
Leonardo Apache La Russa (Ansa)
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)