2023-03-20
Vaccini, ecco tutti i conflitti d’interesse
Rishi Sunak (Getty Images)
L’ultimo caso è quello del britannico Rishi Sunak: con la sua azienda investì su Moderna, da premier fa incetta di dosi. Da Ralph Baric a Eric Topol, così gli scienziati vengono finanziati.La notizia del premier britannico Rishi Sunak socio fondatore di Theleme, uno dei maggiori investitori dell’azienda farmaceutica Moderna, non è la prima né l’ultima segnalazione di conflitto d’interessi. C’è un medico - disinteressato - in sala? L’autorevole epidemiologo dell’Università di Stanford John Ioannidis, già 12 anni fa, scrisse che nella classe medica «i conflitti di interesse abbondano e influenzano i risultati». Gli scienziati davvero indipendenti sono ormai una chimera: secondo il Lown Institute, oltre l’80% di medici e ricercatori riferisce relazioni finanziarie con l’industria farmaceutica, legalizzate ma inappropriate. «L’industria adatta i progetti per soddisfare le sue esigenze», scriveva Ioannidis; le riviste scientifiche forniscono alle autorità sanitarie le cosiddette «evidenze», che consentono l’adozione di alcune misure sanitarie anziché altre. «L’oligopolio delle riviste ad alto impatto ha un effetto distorsivo sui finanziamenti, sulle carriere accademiche e sulle quote di mercato», spiegava Ioannidis. Da allora il fenomeno è diventato «sistema».Nel Regno Unito, è stato il premier Rishi Sunak a finire nel mirino dei media per il caso Theleme. Sunak, uno degli uomini più ricchi del pianeta ed ex analista di Goldman Sachs (che è azionista di Moderna), è stato socio fondatore e dirigente di Theleme Partners, importante investitore di Moderna che è stata finanziata con 500 milioni di dollari. Il valore delle sue azioni è salito alle stelle nel 2020, quando sono usciti i vaccini di Moderna, e si è quadruplicato nel 2022. È stato il rapporto pubblicato a febbraio 2023 a scatenare l’attenzione dei media, rivelando che Theleme ha guadagnato 109 milioni di sterline, 65 milioni in più rispetto all’anno prima. Sunak aveva lasciato l’azienda nel 2013, Theleme ha comunicato che «ha cessato di avere qualsiasi interesse finanziario nei fondi». Ma il premier britannico sembra non aver interrotto i rapporti con la società: nel 2020, quando era Cancelliere dello Scacchiere (ministro delle Finanze), ha assunto proprio un partner di Theleme, John Sheridan, come consulente al ministero. Nella sua dichiarazione sui conflitti d’interesse, Sunak ha inoltre affermato di aver affidato il suo patrimonio a un blind trust, rifiutandosi però di rivelare di quali beni fosse costituito, e Theleme è registrata nelle Isole Cayman, paradiso fiscale che non rende pubblici i registri aziendali. Poco dopo, il governo britannico ha fatto il suo primo ordine di vaccini Moderna per 5 milioni di dosi.I conflitti d’interesse sono molto diffusi negli Usa, dove hanno sede le maggiori aziende produttrici di farmaci a mRna, Pfizer e Moderna. I rapporti tra esperti e aziende sono così intensi che un ente statunitense, il Lown Institute, ha vergato la «Lown List degli esperti sanitari indipendenti dall’industria farmaceutica» realizzata grazie a un pool di giornalisti investigativi. Esaminando la lista degli scienziati indipendenti, compaiono i nomi di alcuni esperti che La Verità ha consultato spesso durante la pandemia: il professor Ioannidis - che pur avendo un h-Index uguale a quello di Anthony Fauci, ha assunto posizioni radicalmente diverse rispetto al consigliere scientifico della Casa Bianca - l’epidemiologo di Stanford Jay Bhattacharya, Vinay Prasad, epidemiologo all’Università della California, Carl Heneghan, epidemiologo ad Oxford, Tom Jefferson, autore della Cochrane Collaboration, e Stefan Baral, epidemiologo alla John Hopkins. Sarà un caso, ma tutti questi esperti hanno manifestato grandi perplessità sulle misure anti Covid adottate negli Stati Uniti e in Europa - lockdown, sicurezza ed efficacia dei vaccini, mascherine, vaccinazione di massa - e tutti hanno subìto violenti attacchi da parte della comunità scientifica e accademica, che oggi, dopo la pubblicazione dei documenti secretati in pandemia, sembrano finalmente rientrati: evidentemente non avevano torto, più probabilmente non avevano interessi. Dei conflitti d’interesse del consulente della Casa Bianca Anthony Fauci è stato scritto. Il National Institute of Health (Nih) è l’Istituto Superiore di Sanità americano, dove Fauci ha prestato servizio per 38 anni, come direttore del Niaid. L’Istituto ha concesso quasi 123 milioni di dollari in grants al microbiologo dell’Università del North Carolina Ralph Baric (dati 2021) per studiare i coronavirus a Wuhan. Il 12 dicembre 2019 Nih/Niaid, Moderna e Baric hanno siglato un accordo «confidenziale» di 153 pagine in cui risulta che Baric ha ceduto i suoi brevetti per i «candidati vaccini mRna contro il coronavirus sviluppati e di proprietà congiunta di Niaid/Nih di Fauci e di Moderna». Non è curioso che lo stesso Fauci, civil servant e influente promotore della vaccinazione anti Covid di massa, sia coinvolto in contratti che riguardano brevetti e royalties di questi stessi farmaci? Nel frattempo, il patrimonio personale di Fauci è aumentato: nella sua disclosure sui conflitti d’interesse, di ben 96 pagine, risulta che i suoi beni siano passati dai 5 milioni del 2019-2021 ai 12,6 milioni attuali, attraverso investimenti, royalties, compensi e premi. Fauci risulta inoltre proprietario di cinque patenti (brevetti) per medicinali; l’immunologo ha dichiarato di aver ceduto le royalties in beneficenza, ma quando il senatore Rand Paul gli ha chiesto conto dei dettagli, lui ha dichiarato di non essere tenuto a rispondere. Nella lista degli scienziati finanziati da privati figura anche il professor Eric Topol, guru del nostro Roberto Burioni. Il cardiologo americano è fondatore e direttore dello Scripps Research Institute, che percepisce più che generosi finanziamenti pubblici (oltre 6 miliardi di dollari in poco più di 10 anni dal Nih di Fauci e Collins) ma anche privati: è lautamente foraggiato dalla Bill & Melinda Gates Foundation (Bmgf), che gli ha sovvenzionato quasi 30 progetti, anche sul Sars-Cov-2.A proposito di Bill Gates: molti enti pubblici, gli stessi che autorizzano le vaccinazioni, accettano finanziamenti dai privati, tra i quali spicca il nome del «filantropo» americano. La Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (Mhra, l’Aifa inglese) ha beneficiato di 980.000 sterline da Gates, e lo stesso Istituto Superiore di Sanità italiano ha ricevuto finanziamenti dalla Bmgf per quattro progetti. Grazie alla dottrina Gates, i governi si sono parzialmente ritirati dai loro oneri in materia di salute pubblica e hanno consegnato il controllo della sanità mondiale al privato Gates che, non a caso, è il secondo finanziatore dell’Oms dopo gli Usa. Il «sistema» ideato dal miliardario consiste, banalmente, nel pagare tutti, pubblici e privati. L’impianto dei vasi comunicanti tra pubblico e privato si dispiega nell’istituzione di svariati «enti di cooperazione» la cui natura è ibrida, come ad esempio il Global Fund e la Gavi Alliance, che ha l’obiettivo di assicurare «immunizzazione per tutti»: lanciata nel 2000 grazie alla Bmgf, finanzia le agenzie di salute pubblica grazie all’Amc (Advanced Market Committment for vaccines), un fondo i cui donatori sono Regno Unito, Canada, Norvegia, Russia e Italia, oltre alla Bmgf. Grazie a questo sistema Bill Gates ha penetrato da un lato l’industria farmaceutica, dall’altro gli enti pubblici che acquistano, con i soldi dei contribuenti, farmaci e vaccini. Nello sterminato database dei grants concessi dalla Bmgf ci sono le maggiori industrie farmaceutiche (Moderna, Pfizer, ma anche Merck, Gilead, Novartis...) e pure enti pubblici come la Fda e il Niaid di Fauci, il Jcvi britannico, l’Mhra e l’Iss, università come l’Imperial College (sui cui modelli sono stati decisi i lockdown) e aziende private: non manca praticamente nessuno.
Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)
(Ansa)
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