
Messaggi per scambi di coppia intercettati sul numero attribuito a Maurizio Venafro.Tra febbraio e marzo 2015 la Procura di Roma intercettò i telefoni di Maurizio Venafro, ex capo di gabinetto del governatore Nicola Zingaretti, indagato per turbativa d'asta. Finirono sotto controllo sei numeri a lui intestati, quelli dei due figli e della moglie. Venne captato anche un «342» intestato al capo di gabinetto. Durante gli ascolti i carabinieri del Ros scoprirono che quel numero apparteneva a un uomo con la passione dello scambio di coppia. In quei giorni offre le grazie della compagna, una presunta ungherese di nome Anna, a un prezzo che va da poco più di 100 (ma anche «solo guardare 50») euro ai 250 a domicilio. In un paio di trascrizioni anodine gli investigatori citano espressamente Venafro come utilizzatore. In quelle più scabrose fanno pudicamente riferimento a un «uomo». Il 16 febbraio un cliente chiede: «Tu che faresti aspetti sotto o sali?». «Certo che salgo. È la mia compagna. Ma se vuoi non partecipo», risponde l'organizzatore di incontri. Che chiarisce che la condivisione della bella Anna non è gratuita: «La qualità si paga», specifica l'intermediario. C'è chi prova a pagare in natura con prosecco e massaggio, ma l'uomo a quel punto digita: «[…] Dobbiamo fare altra coppia molto vantaggiosa… meno di 100 non si può». In realtà quel numero, in base alle nostre indagini, sembra fosse utilizzato da un lenone originario di Pisa, M. B., con diversi precedenti penali, per mettere in vendita, magari in coppia con lui, tale Mariana, una ventiquattrenne rumena, all'epoca già condannata per lesioni, estorsione e sfruttamento della prostituzione. L'uomo nei messaggi si firmava Massimo e dava come ulteriore contatto un altro numero a lui intestato. Qualcuno ha salvato sull'agenda quel numero come «CinCOPLavinioPisa» che sembra rimandare al luogo degli incontri e alla città di nascita dello scambista. I clienti che abbiamo contattato non hanno riconosciuto Venafro nel compagno di giochi erotici e M. B. ci ha assicurato di non avere mai avuto rapporti con il capo di gabinetto (ma neppure con «quel numero»). Ci troviamo di fronte a un possibile furto di identità (caso non raro) da parte di un qualche venditore di sim? È molto probabile. Resta inspiegabile il motivo per cui gli inquirenti abbiano depositato i brogliacci come se appartenessero a Venafro con l'inevitabile conseguenza che durante il processo le carte sono passate di mano in mano, suscitando sorrisini e battute.
Nadia e Aimo Moroni
Prima puntata sulla vita di un gigante della cucina italiana, morto un mese fa a 91 anni. È da mamma Nunzia che apprende l’arte di riconoscere a occhio una gallina di qualità. Poi il lavoro a Milano, all’inizio come ambulante e successivamente come lavapiatti.
È mancato serenamente a 91 anni il mese scorso. Aimo Moroni si era ritirato oramai da un po’ di tempo dalla prima linea dei fornelli del locale da lui fondato nel 1962 con la sua Nadia, ovvero «Il luogo di Aimo e Nadia», ora affidato nelle salde mani della figlia Stefania e dei due bravi eredi Fabio Pisani e Alessandro Negrini, ma l’eredità che ha lasciato e la storia, per certi versi unica, del suo impegno e della passione dedicata a valorizzare la cucina italiana, i suoi prodotti e quel mondo di artigiani che, silenziosi, hanno sempre operato dietro le quinte, merita adeguato onore.
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».
C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.
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A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.
Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».





