2025-10-09
Tra Usa e Russia il disgelo è finito
Il vice di Lavrov, Sergei Ryabkov: «Lo slancio post Alaska è esaurito per colpa degli europei. I missili Tomahawk? Serve senso di responsabilità». Civili uccisi dai raid ucraini a Belgorod.Con il vertice in Alaska di metà agosto, sembrava che Washington e Mosca avessero posto le basi per mettere fine alla guerra in Ucraina. Sebbene non fosse stato stabilito nulla di concreto, l’impressione è che si fosse perlomeno preparato il campo per i tanto auspicati negoziati. A distanza di due mesi dal vertice, però, i nuovi attriti tra Russia e Stati Uniti hanno finito per vanificare buona parte di quegli sforzi diplomatici. A confermarlo, del resto, è stato ieri Sergei Ryabkov: lo «slancio» dato dal summit tra Donald Trump e Vladimir Putin, ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo, «si è in larga misura esaurito». E questo, ha specificato Ryabkov, a causa «di attività distruttive, soprattutto da parte degli europei». Il vice di Sergei Lavrov, per il resto, ha esortato Washington a rispondere alla proposta di Mosca sul rinnovo annuale del trattato New Start, quello che prevede la riduzione delle armi nucleari in dotazione ai due Paesi. La proposta è ancora sul tavolo ma, ha precisato Ryabkov, a condizione che gli Stati Uniti non adottino misure che potrebbero essere percepite dalla Russia come «un tentativo di influenzare negativamente» il suo «potenziale di deterrenza nucleare». Ryabkov, peraltro, è intervenuto anche sulla delicata questione dei Tomahawk, i missili da crociera a lungo raggio che le forze armate ucraine richiedono da tempo all’alleato americano: il viceministro degli Esteri russo ha chiesto agli Stati Uniti di assumere un atteggiamento «ragionevole e responsabile», visto che l’invio a Kiev dei Tomahawk comporterebbe «un cambiamento qualitativo della situazione». Molto più dura, invece, è stata Maria Zakharova: «La decisione dell’amministrazione statunitense, se alla fine verrà confermata, non solo rischia di innescare una spirale di escalation, ma causerà anche danni irreparabili alle relazioni russo-americane, che hanno appena iniziato a mostrare segni di ripresa del dialogo bilaterale», ha dichiarato sui Tomahawk la portavoce del ministero degli Esteri russo. Che poi ha concluso: «Stiamo monitorando attentamente gli sviluppi di tale questione e sollecitiamo la massima moderazione nel trattare questo argomento estremamente delicato, che potrebbe complicare significativamente la ricerca di una soluzione al conflitto ucraino. E speriamo che i nostri segnali vengano recepiti a Washington».Se gli Stati Uniti mostrano segni di insofferenza verso il Cremlino, Bruxelles è ancora più infastidita a causa delle ripetute violazioni del suo spazio aereo. Ieri, non a caso, Ursula von der Leyen ha minacciato di rispondere a tono alla «guerra ibrida» condotta da Mosca ai danni dell’Europa. Tra le risposte da opporre al Cremlino, la Von der Leyen ha citato anche il disegno di legge proposto da Friedrich Merz e approvato ieri dal Bundestag, che prevede di conferire alla polizia tedesca il potere di abbattere i droni ritenuti ostili. Sul campo di battaglia, nel frattempo, i bombardamenti ucraini hanno provocato tre morti nella regione russa di Belgorod, mentre i droni di Mosca hanno colpito tutta l’Ucraina, uccidendo cinque civili e danneggiando alcune infrastrutture energetiche. Un problema non da poco per Kiev, con l’inverno ormai alle porte.
Francesca Albanese (Ansa)