
Ci siamo. Tra poche ore si terrà il cosiddetto Super tuesday: un appuntamento elettorale assolutamente dirimente nelle attuali primarie del Partito democratico americano.Che cos'è il Super martedì?Quattordici sono gli Stati contemporaneamente chiamati al voto: Alabama, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont e Virginia. Si esprimerà inoltre il territorio delle Samoa Americane. I delegati in palio saranno circa il 33% del totale: 1.357 su 3.979, tenendo presente che il quorum per ottenere la nomination (il cosiddetto "numero magico") sia fissato a 1.991. Per avere un'idea complessiva delle cifre in gioco, basta pensare che - con i primi quattro appuntamenti elettorali in Iowa, New Hampshire, Nevada e South Carolina - sia stato attribuito appena il 4% dei delegati totali. Gli Stati più popolosi che voteranno questa notte sono la California (con 415 delegati in palio), il Texas (con 228), il North Carolina (con 110) e la Virginia (con 99). Da sottolineare come il cosiddetto Golden State sia tornato ad anticipare le proprie primarie, dopo che - nel 2012 e nel 2016 - le aveva fissate (come da tradizione) nel mese di giugno. Ricordiamo inoltre che, al momento, nel conteggio complessivo dei delegati sia avanti Bernie Sanders (a quota 60), seguito da Joe Biden (a quota 54). In terza posizione - dopo il recente ritiro di Pete Buttigieg - è invece collocata Elizabeth Warren (a quota 8).Le origini della tradizione del Super martedì non sono chiarissime. Alcuni la fanno risalire alle primarie democratiche del 1976, altri a quelle del 1980, quando - come ricordava qualche giorno fa il New York Times - si tenne il 3 di giugno un voto in contemporanea da parte di otto Stati. Altri ancora, ritengono che il primo Super martedì sia il 13 marzo del 1984, quando nove Stati (Washington, Nevada, Oklahoma, Hawaii, Massachusetts, Rhode Island, Alabama, Georgia e Florida) tennero simultaneamente il loro voto. Anche la scelta del giorno della settimana è significativa. Il martedì ha sempre rivestito un ruolo elettoralmente rilevante negli Stati Uniti: la sua scelta risiede nel fatto che, ai primi dell'Ottocento, la società americana fosse tipicamente religiosa e agreste. Se la domenica era il giorno della preghiera, il mercoledì era quello del mercato. Senza poi trascurare che, per andare a votare, i contadini dovessero spesso effettuare lunghi spostamenti (il che rendeva difficile organizzare appuntamenti elettorali di lunedì e giovedì). Nel 2016, il Super martedì fu tenuto il primo marzo (quando, alle primarie democratiche, Hillary Clinton fece incetta di Stati meridionali).Che cosa dobbiamo aspettarci stanotte?L'appuntamento di questa notte sarà importante anche per saggiare definitivamente la forza elettorale dei vari candidati in campo, in riferimento alla loro capacità di attrarre il sostegno delle minoranze etniche. Stando ai recenti risultati del Nevada e del South Carolina, è possibile che Sanders riuscirà a conquistare la maggioranza del voto ispanico, mentre Biden potrebbe fare altrettanto con il voto degli afroamericani. In tal senso, il senatore del Vermont è dato dai sondaggi non a caso in vantaggio in Stati, come la California e il Texas (dove i latinos detengono un peso elettorale di circa il 30%). Biden, di contro, potrebbe fare meglio nelle aree meridionali, come l'Alabama, il Tennessee e il North Carolina: Stati dove notoriamente il peso degli elettori neri risulta non poco incisivo. In tutto questo, sarà interessante capire che cosa accadrà nel Massachusetts: non tanto per il numero di delegati lì in palio (sono "appena" 91) ma perché si tratta dello Stato di cui è senatrice Elizabeth Warren. I sondaggi danno in loco un testa a testa tra costei e Sanders. E - qualora il socialista dovesse alla fine spuntarla - per lei risulterebbe particolarmente difficile (per non dire imbarazzante) proseguire la corsa verso la nomination. Ricordiamo, tra l'altro, che questa sera sarà la prima volta in cui l'ex sindaco di New York, Mike Bloomberg, si confronterà con le urne (avendo evitato le prime quattro competizioni elettorali di febbraio).
Antonio Scoppetta (Ansa)
- Nell’inchiesta spunta Alberto Marchesi, dal passato turbolento e gran frequentatore di sale da gioco con toghe e carabinieri
- Ora i loro legali meditano di denunciare la Procura per possibile falso ideologico.
Lo speciale contiene due articoli
92 giorni di cella insieme con Cleo Stefanescu, nipote di uno dei personaggi tornati di moda intorno all’omicidio di Garlasco: Flavius Savu, il rumeno che avrebbe ricattato il vicerettore del santuario della Bozzola accusato di molestie.
Marchesi ha vissuto in bilico tra l’abisso e la resurrezione, tra campi agricoli e casinò, dove, tra un processo e l’altro, si recava con magistrati e carabinieri. Sostiene di essere in cura per ludopatia dal 1987, ma resta un gran frequentatore di case da gioco, a partire da quella di Campione d’Italia, dove l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti è stato presidente fino a settembre.
Dopo i problemi con la droga si è reinventato agricoltore, ha creato un’azienda ed è diventato presidente del Consorzio forestale di Pavia, un mondo su cui vegliano i carabinieri della Forestale, quelli da cui provenivano alcuni dei militari finiti sotto inchiesta per svariati reati, come il maresciallo Antonio Scoppetta (Marchesi lo conosce da almeno vent’anni).
Mucche (iStock)
In Danimarca è obbligatorio per legge un additivo al mangime che riduce la CO2. Allevatori furiosi perché si munge di meno, la qualità cala e i capi stanno morendo.
«L’errore? Il delirio di onnipotenza per avere tutto e subito: lo dico mentre a Belém aprono la Cop30, ma gli effetti sul clima partendo dalle stalle non si bloccano per decreto». Chi parla è il professor Giuseppe Pulina, uno dei massimi scienziati sulle produzioni animali, presidente di Carni sostenibili. Il caso scoppia in Danimarca; gli allevatori sono sul piede di guerra - per dirla con la famosissima lettera di Totò e Peppino - «specie quest’anno che c’è stata la grande moria delle vacche». Come voi ben sapete, hanno aggiunto al loro governo (primo al mondo a inventarsi una tassa sui «peti» di bovini e maiali), che gli impone per legge di alimentare le vacche con un additivo, il Bovaer del colosso chimico svizzero-olandese Dsm-Firmenich (13 miliardi di fatturato 30.000 dipendenti), capace di ridurre le flatulenze animali del 40%.
Matteo Bassetti (Imagoeconomica)
L’infettivologo Matteo Bassetti «premiato» dal governo che lui aveva contestato dopo la cancellazione delle multe ai non vaccinati. Presiederà un gruppo che gestirà i bandi sui finanziamenti alla ricerca, supportando il ministro Anna Maria Bernini. Sarà aperto al confronto?
L’avversione per chi non si vaccinava contro il Covid ha dato i suoi frutti. L’infettivologo Matteo Bassetti è stato nominato presidente del nuovo gruppo di lavoro istituito presso il ministero dell’Università e della Ricerca, con la funzione di offrire un supporto nella «individuazione ed elaborazione di procedure di gestione e valutazione dei bandi pubblici di ricerca competitivi».
Sigfrido Ranucci (Imagoeconomica)
- La trasmissione lancia nuove accuse: «Agostino Ghiglia avvisò Giorgia Meloni della bocciatura del dl Riaperture». Ma l’attuale premier non ebbe alcun vantaggio. Giovanni Donzelli: «Il cronista spiava l’allora leader dell’opposizione?». La replica: «Sms diffusi dal capo dell’autorità».
- Federica Corsini: «Contro di me il programma ha compiuto un atto di violenza che non riconosce. Per difendersi usa la Rai».






