2025-10-08
L'Uruguay sceglie Ue e Mercosur. Con Trump e Milei rapporti tesi
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Governato dalla sinistra del presidente Orsi, il Paese è cresciuto soprattutto nel settore dei servizi. Ma nella gestione dei difficili rapporti internazionali è ondivago, stretto tra Maduro e Cuba da una parte e Washington e Buenos Aires dall'altra.Un pezzo di Liguria si trova sulla costa uruguaiana dalla fine dell'Ottocento. Piriàpolis, fondata dall'italo-uruguaiano Francesco Piria, fu costruita sul modello di Diano Marina. Lo speciale contiene due articoli e una gallery fotografica.La Repubblica Orientale dell’Uruguay è il terzo Stato più piccolo del Sud America e conta circa 3 milioni e mezzo di abitanti. Quasi metà dei cittadini uruguaiani vivono nel distretto della capitale Montevideo, facendo della nazione sudamericana una sorta di città-stato. L’Uruguay ha conosciuto anni turbolenti sotto la sferza della feroce guerriglia urbana dei Tupamaros, un movimento comunista che dilaniò il Paese per un decennio fino alla sua definitiva sconfitta nel 1973. Gli anni Settanta furono caratterizzati da due golpe militari e con l’esercito che amministrava la nazione fino al 1981.Oggi l’Uruguay ha un’economia in crescita basata sull’agricoltura e sulle innovazioni tecnologiche. Ha una spiccata vocazione internazionale e turistica ed è un protagonista del Mercosur, l’organizzazione economica regionale sudamericana che ha sede a proprio a Montevideo. Il governo uruguaiana guarda con interesse anche ai rapporti con l’Unione Europea, già solidi, ma che vuole implementare rapidamente. La Torre Ejecutiva, il palazzo presidenziale, è guidata da Yamandù Ramon Antonio Orsi Martinez, leader del Frente Amplio, un’alleanza di sinistra che ha vinto le elezioni nel novembre del 2024. Il nuovo presidente si è trovato ad affrontare una situazione internazionale piuttosto articolata con un Sud America in fibrillazione. Il principale e storico partner di Montevideo è sempre stata l’Argentina con cui condivide anche un lungo confine. Orsi ha cercato di mantenere vive le relazioni con Buenos Aires, anche se con Javier Milei non corre buon sangue. L’uomo dietro alla scrivania della Casa Rosada ha infatti espresso il desiderio di uscire proprio dal Mercosur per negoziare un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, ritenendo che il blocco sudamericano abbia favorito soprattutto il Brasile, penalizzando invece l’economia argentina. Montevideo ha invece ribadito l’impegno uruguaiano nel rafforzare i legami regionali e nel rendere il Mercosur un motore di sviluppo comune per tutti.Uruguay ed Argentina hanno quindi continuato a parlarsi soprattutto attraverso funzionari e diplomatici per non interrompere anche un importante scambio commerciale fra le due nazioni. In un’America meridionale complessa il presidente Orsi si è ritrovato sul tavolo anche il dossier Venezuela. In questo caso l’Uruguay ha cercato una posizione di mediazione, non riconoscendo la vittoria di Nicolas Maduro, ma nemmeno quella del suo avversario Edmundo González Urrutia. Yamandù Orsi considera il governo di Maduro una trattativa, ma a differenza del suo predecessore non vuole schierarsi apertamente con l’opposizione, troppo vicina a Trump secondo il leader uruguaiano. Un approccio molto ondivago che non permetta a Montevideo di avere una politica estera chiara, come già successo nel caso di Cuba. L’Uruguay non condivide il modello politico dell’Havana, ma vuole mantenere relazioni con l’isola caraibica, evitando posizioni ideologiche. Una posizione geopolitica attendista che vuole aspettare di capire come possa evolvere la situazione, ma che non sta fruttando grandi alleanze al Paese sudamericano.L’Uruguay si conferma però una nazione di mercanti e per questo motivo Yamandù Orsi sta premendo sull’acceleratore sull’accordo commerciale Ue-Mercosur, un progetto a cui tiene particolarmente. In questo secondo semestre del 2025 le previsioni parlano di una crescita del 2,1% per l’economia uruguayana che piuttosto diversificata. Il settore dei servizi rappresenta quasi il 62% del Pil nazionale e dove è impiegato il 72% della forza lavoro. L’industria fornisce il 25% delle risorse, mentre agricoltura ed allevamento arrivano insieme al 20% del totale. I principali prodotti esportati dalla Repubblica Orientale dell’Uruguay sono cereali, carne, lana e tutti i derivati dell’industria vinicola e casearia. Ma nonostante i dati postivi, la percentuale di popolazione in povertà è aumentata arrivando al 18%, così come la criminalità. Il nuovo presidente ha promesso di lottare con il narcotraffico che sta diventando un problema nazionale e contro il quale sono stati creati dei corpi speciali. Montevideo riamane il centro del potere politico ed economico, ma il suo porto, cuore pulsante della capitale ha visto calare il traffico mettendo in discussione un’economia antica e radicata.
Mario Venditti. Nel riquadro da sinistra: Maurizio Pappalardo, Silvio Sapone e Antonio Scoppetta (Ansa)
Ecco #DimmiLaVerità dell'8 ottobre 2025. Il vicesegretario regionale di Forza Italia in Campania Gianfranco Librandi commenta gli sviluppi della campagna elettorale.
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Sergio Berlato, durante un'intervista al Parlamento europeo di Strasburgo.