2024-07-19
Ursula fa la furbetta sui migranti e annuncia mister Mediterraneo
Il commissario rischia di diventare un doppione dell’inviato speciale per il fianco Sud della Nato. Il presidente parla di progetti per triplicare guardie di frontiera e guardacoste dell’agenzia Frontex.Un commissario europeo per la regione del Mediterraneo. Lo ha proposto Ursula von der Leyen, durante il suo discorso davanti alla plenaria del Parlamento europeo, ieri a Strasburgo, prima del voto sulla sua riconferma come presidente della Commissione. Contestualmente ha anche annunciato che proporrà di triplicare il numero delle guardie di frontiera e dei guardacoste dell’agenzia Frontex: «Per renderla più efficace, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali, proporrò di triplicare il numero delle guardie di frontiera e costiere europee portandolo a 30.000», ha detto il presidente della Commissione. Il Mediterraneo, quindi, è stato il protagonista dell’intervento di colei che siede sullo scranno più alto del Parlamento europeo dal 16 luglio 2019: «Abbiamo bisogno di un approccio comune sui rimpatri dei migranti irregolari che non hanno diritto d’asilo per renderli più efficaci e dignitosi. E dobbiamo sviluppare partenariati globali, in particolare nel nostro vicinato meridionale. La regione del Mediterraneo dovrebbe ricevere un’attenzione totale. Questo è il motivo per cui io nominerò un commissario per la regione e proporrò una nuova agenda per il Mediterraneo insieme a Kaja Kallas, l’Alto Rappresentante per la Politica estera comune designata dal Consiglio europeo. Perché il futuro delle due sponde del Mediterraneo è uno solo», ha detto Von der Leyen. Ma esattamente cosa farà questa nuova figura? Secondo quanto contenuto in un documento inviato a tutti gli eurodeputati, il nuovo commissario per il Mediterraneo «si concentrerà su investimenti e partenariati, stabilità economica, creazione di posti di lavoro, energia, sicurezza, migrazione e altri settori di interesse reciproco, nel rispetto dei nostri valori e principi, e lavorerà in stretta collaborazione con l’Alto rappresentante per la Politica estera comune». Ma il nuovo commissario europeo per la regione del Mediterraneo non rischia di essere un doppione di figure e uffici già esistenti peraltro già molto costosi? Sono talmente tanti i settori nei quali potrà intervenire che le polemiche e le tensioni sono assicurate. C’è chi pensa che questa nomina sia una sorta di «esercizio alibi», un po’ come avvenuto con la nomina di Luigi Di Maio che da metà 2023 è il ben pagato Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo Persico e del quale si sono perse le tracce (non è un male per carità). E chi sarà questo nuovo commissario, un politico oppure un ex generale e da quale paese dell’Ue arriverà? Vista la votazione è difficile che tocchi all’Italia. Tuttavia, sarà complicato trovare una figura che possa fare la sintesi di tutte le posizioni che ci sono all’interno dei vari governi nazionali e anche all’interno dello stesso Parlamento europeo. Sempre a proposito dell’Italia, durante il recente summit dell’Alleanza Atlantica che ha conciso con il 75esimo dalla sua fondazione, il premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani hanno dichiarato di aver avuto garanzie dalla controparte statunitense che sarebbe stato nominato l’inviato speciale per il fianco sud della Nato al quale Tajani tiene particolarmente: «La creazione di un inviato speciale della Nato per il fianco meridionale è una decisione importante. È stata una battaglia italiana e crediamo sia giusto che venga scelto un italiano per il ruolo». Poi il ministro degli Esteri ha anche parlato della richiesta dell’Italia: «La nostra premier oggi ha presentato la richiesta a Mark Rutte», nuovo Segretario generale della Nato. Anche la Spagna vorrebbe questa nomina, e Pedro Sánchez lo ha fatto capire chiaramente durante il suo intervento al Nato Public Forum, un evento laterale al Summit della Nato. Evidente che queste due figure faranno fatica a coesistere. Nel suo discorso Ursula von der Layen ha anche detto che intende nominare un Commissario per la Difesa che coordinerà gli sforzi per rafforzare la base industriale della difesa europea e anche questo incarico andrebbe a sovrapporsi agli altri. Tra coloro che si sono detti a favore di un commissario europeo per il Mediterraneo c’è il primo ministro maltese Robert Abela che su X ha scritto: «Questo è di buon auspicio per i prossimi cinque anni, nei quali non vediamo l’ora di lavorare con la presidente Von der Leyen per sviluppare ulteriormente le nostre partnership globali con i vicini del sud». Nel discorso programmatico del rieletto presidente della Commissione europea non sono stati menzionati esplicitamente gli accordi dell’Ue con i Paesi terzi come Tunisia, Mauritania ed Egitto, né gli accordi bilaterali come quello tra Italia e Albania per la gestione dei flussi migratori. Tali accordi avrebbero incontrato l’opposizione di tre dei quattro gruppi che hanno sostenuto il secondo mandato del presidente della Commissione: Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (Progressive alliance of socialists and democrats), Renew e Verdi. Presto sapremo chi saranno coloro che verranno nominati e quello che è stato annunciato con tanta enfasi ieri potrebbe rivelarsi un grosso pasticcio domani.
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La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.