2025-11-10
Mamdani ha sedotto una città a suon di bugie
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco. Sia Londra che New York hanno sindaci islamici. In tutte le sterminate terre dell’Islam reale, dal Marocco all’Indonesia, passando da un lato dall’Africa equatoriale e dall’altro da Costantinopoli - nome d’arte Istanbul -, non c’è nemmeno il sindaco del più sperduto miserabile villaggio abitato da islamici che sia cristiano. I motivi possono essere molteplici, per esempio uno potrebbe essere che i cristiani possono votare per gli islamici mentre un islamico non può votare per un sindaco cristiano, perché l’Islam domina e non può essere dominato: un islamico non può eseguire gli ordini di un non islamico (questo concetto è spesso ricordato dagli studenti islamici ai loro professori cristiani in Francia, Regno Unito e tra non molto anche in Italia). Oppure gli islamici sono più bravi a fare promesse elettorali, forse una migliore dialettica, forse un minore rapporto con la tristezza della realtà. Nell’Islam la menzogna verso gli infedeli per conquistare il potere in una fase in cui non lo si può conquistare militarmente si chiama taqiyya. Zohran Mamdani, appena eletto sindaco di New York, sostiene gli Lgbtq, la prostituzione, il femminismo anche estremo, la libertà sessuale più totale, quella che qualche cafone bifolco - per esempio io - chiama promiscuità sessuale, siano una bella cosa. Sono sicura che ci sarà anche lui al prossimo Pride. Non c’è nessuna contraddizione col suo essere musulmano, tutt’altro. La promiscuità sessuale e la cosiddetta fluidità dei sessi, il mito dell’aborto come diritto sono i primi tasselli della cultura woke, e la cultura woke è fondamentale per l’instaurarsi dell’Islam. Il sindaco di New York è perfettamente d’accordo sul fatto che gli occidentali bianchi cristiani siano gay, infarciti dal femminismo più idiota, delle teorie gender più prive di senso, appassionati dell’aborto. Nell’Islam essere gay è punibile con la morte, ed è punito con la morte per esempio in Iran e a Gaza, ma per abbattere l’Occidente cristiano quella libertà di vietare del movimento Lgbt è ideale. Diritti Lgbt vuol dire obbligo a corsi di «aggiornamento», divieto alla verità sul maggior tasso di malattie, per esempio. L’aborto è un diritto, quindi è un reato criticarlo o pregare perché non avvenga. Senza il crollo della natalità dovuto a divorzio, aborto, promiscuità sessuale, mitologia gay, castrazione anche di minori nell’ottica del cosiddetto cambio di sesso, non si sarebbe mai creato lo spazio per l’immigrazione islamica e per l’islamizzazione del mondo cristiano. Il mondo cristiano era troppo potente dal punto di vista scientifico e quindi tecnologico, oltre che culturale. Per poter essere sconfitto dall’esterno, occorreva minarlo dall’interno. Il secondo tassello della cultura woke è il costante vittimismo di qualsiasi non bianco e la assoluta colpevolezza di ogni bianco, per questo è così fondamentale odiare Israele. L’odio per Israele è gratuito e trasversale, riunisce destra, sinistra, conservatori, estrema sinistra, vaccinisti, antivaccinisti e purtroppo una parte del mondo cristiano. L’odio per Israele sarà ovviamente il cavallo di battaglia del nuovo sindaco di New York. Non è un caso se i cosiddetti movimenti femministi e i movimenti Lgbt sventolino le bandiere di Hamas e quindi del califfato. Particolarmente interessanti due libri: Schiavi di Max Del Papa e Wokismo e Islamismo di Mario Adinolfi, che mettono in relazione il rapporto tra le ideologie occidentali contro Dio, la storia, la nazione e la famiglia e l’islamismo. Dietro il sindaco di New York c’è il miliardario George Soros. Le campagne sull’aborto e sul divorzio, le campagne Lgbt sono state finanziate con fiumi di quattrini, spesso dell’Open Society di Soros. Il movimento femminista ha vinto in maniera così facile perché aveva alle spalle fiumi di soldi. Occorreva picconare sul cristianesimo e civiltà cristiane per fare posto all’Islam. Mamdani, il nuovo sindaco di New York sostenuto dai denari di Soros, afferma di odiare la ricchezza e che i ricchi vadano puniti. Il cristianesimo protestante vede nella ricchezza un dono, un’opportunità e il risultato dell’etica del lavoro, ma molti intellettuali sono affascinati (abbindolati?) dalle lussuose promesse di cose «gratuite» e dall’affermazione che «essere ricchi è un male», dimenticando che su queste affermazioni sono stati distrutti i popoli nelle desolate terre del socialismo reale. Mamdani si presenta come una versione di lusso dei 5 stelle: anche lui è determinato ad abolire la povertà e anche lui nutre una vaga antipatia per lo stato di Israele, antipatia che comunque scomparirebbe se Israele accettasse di scomparire. Come i 5 stelle, su parecchi argomenti ha detto tutto e il contrario di tutto. Su altre cose è stato più stabile e definitivo. Grazie a promesse sontuose, come un fidanzato che offra mazzi di orchidee e gioielli di Cartier, il marinaio Mamdani ha affascinato l’elettorato. Trasporto pubblico «libero» o fortemente agevolato: ad esempio rendere gratuiti gli autobus della città. Chiunque prometta che i trasporti saranno gratis o è in buona fede, e in questo caso ha deficit cognitivi, oppure sta mentendo. L’amore può essere gratuito; la fratellanza, la gioia di vivere, anche. I trasporti costano: personale, carburante, pneumatici, mezzi, assicurazioni sia per i danneggiati in incidenti sia per danneggiati da altri passeggeri che quel giorno si sentivano in vena di accoltellare qualcuno, ristrutturazioni dopo i vandalismi devono essere pagati. Se devono essere pagati, contrariamente all’amore e alla fede nella vita, non possono essere gratuiti. Se non li pagano i tizi che li stanno usando, vuol dire che li stanno pagando altri tizi che non li stanno usando. Quindi a questi ultimi viene rubato il lavoro, vengono messi in una situazione di schiavismo. Quando i servizi sono gratuiti, vengono sperperati e vandalizzati. Tutti quelli che non hanno niente da fare, lo faranno su un mezzo pubblico, potranno arricchire le loro giornate infastidendo i passeggeri, accoltellandoli, bevendo rum come capitan Jack Sparrow o sniffando cocaina come i personaggi di Pulp Fiction. La promessa di calmierare il costo degli affitti con un decreto: ci troviamo di fronte a qualcuno che non ha mai letto un libro di economia e neppure il Manzoni, che nei Promessi Sposi spiega chiaramente come il calmiere per il prezzo del pane sia un disastro. Calmierare per decreto non serve, non funziona, che si tratti di pane o che si tratti di alloggi, perché in entrambi i casi l’unica legge che funziona è quella della domanda e dell’offerta. Resta la promessa di arresto immediato di Benjamin Netanyahu se arriva a New York, che apparentemente non ha senso giuridicamente. Un sindaco non può certo ordinarlo. Ha senso per creare l’amore, quello sì bene gratuito, l’amore per la distruzione dello stato di Israele, e scatenare linciaggi ed esclusioni, nasi spaccati, persone buttate giù dalla metropolitana, bambini aggrediti a scuola dai compagni, ma la colpa, sia chiaro, sarà di Israele che si rifiuta di scomparire.
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