2019-11-18
Bernardini De Pace: «Una coppia di genitori che si separa è una bomba innescata»
L'avvocato matrimonialista: «Oggi sono i figli la parte debole di una famiglia. I padri sono assenti oppure fanno i “mammi"».È considerato l'avvocato delle coppie vip che si separano, ma Annamaria Bernardini de Pace vuole essere l'avvocato dei figli, bistrattati dai genitori e pure dai giudici. Il suo ultimo libro è Manuale di autodifesa per ragazzi e ragazze, una bussola per orientarsi tra famiglie allargate, separazioni, divorzi, figli usati come proprietà privata o armi improprie nelle guerre tra ex coniugi.«Manuale di autodifesa»: da chi devono difendersi i ragazzi?«In tanti anni di lavoro una cosa in particolare mi fa orrore: i genitori pensano che l'interesse del figlio sia lo stare con ciascuno di loro, ognuno crede di essere il proprietario del figlio e che l'unico in grado di farlo stare bene sia lui. Non è così».Un figlio come un oggetto?«Questo è sbagliatissimo. I figli quando nascono, e anche prima, hanno diritti che essi non conoscono, e non li conoscono nemmeno i genitori. I quali poi trattano i figli come un oggetto che si contendono al momento della separazione».Una proprietà privata e non un altro da sé?«Ai miei clienti lo dico sempre: guardate che non sono il vostro avvocato, sono l'avvocato dei vostri figli. La vera sofferenza della separazione non è quella dei grandi che combinano disastri ed è giusto che ne paghino lo scotto. Il vero trauma è dei figli che si devono spostare da una casa all'altra, avere due camere, fare le valigie ogni settimana. Penso a loro molto più dei genitori».Qual è il primo bisogno che individua nei ragazzi che incontra?«Un bisogno di conoscenza: non si può vivere senza sapere i propri diritti e doveri. Una volta a scuola ci insegnavano l'educazione civica, adesso è scomparsa e il disegno di legge per reintrodurla è fermo in chissà quale corridoio del Parlamento. Non si può arrivare a 18 anni senza sapere che cosa succede se si va sul Web, se si dichiara il falso, come si fa una carta d'identità, come difendersi se a scuola si è perseguitati da un bullo».Oggi su che cosa si fonda un rapporto con i genitori?«Genitori e figli stanno assieme il sabato e la domenica. Durante la settimana si vedono quando litigano, o quando uno torna dal lavoro e magari il figlio non ha ancora finito i compiti». Sono proprio tutte così le famiglie?«Ci sono anche le mamme sante che il pomeriggio non lavorano e seguono i figli. Molte donne fanno grandi sacrifici per stare a casa. Sacrifici enormi che non sono ripagati perché quando queste mamme arrivano in tribunale, magari a 40 anni, trovano un giudice che dice loro: è stata una sua scelta, adesso vada a lavorare».Come può crescere un ragazzo senza il rapporto con degli adulti?«Infatti. I padri o sono assenti come una volta, oppure sono troppo presenti. Sono “mammi" che non danno ai figli il senso della paternità, ma quello di una doppia maternità perché fanno le stesse cose delle mamme».E chi educa?«Nelle famiglie fortunate dove la mamma sta a casa o non lavora a tempo pieno, educano le mamme. Nelle separazioni, e ormai sono la maggior parte dei casi, spesso i padri si danno da fare ma non hanno l'allenamento materno a stare con i figli. Sempre che ne abbiano voglia: conosco padri che in un mese vedono i figli una volta».Lei è molto dura con i padri.«In realtà chi sta con i figli sono le cameriere, quando ci sono, o i nonni quando non ci sono i soldi per le cameriere».Chi si assume oggi il compito educativo?«Bella domanda. È un puzzle disordinato fatto di un po' di televisione, di web, di videogiochi, di mamma, di papà, di babysitter, di cameriera, di nonna... Non c'è più l'educazione organizzata e omogenea come una volta». La scuola?«È piena di insegnanti politicizzati. Pensano a togliere il crocifisso dall'aula perché in classe c'è un musulmano».Al quale del crocifisso non importa nulla.«Il buonismo e il politicamente corretto ha rovinato anche le famiglie». In una famiglia oggi chi è il soggetto debole?«I figli».È per questo che critica l'utero in affitto? «Mi fa orrore. Ho visto bambini nati da donne portatrici nelle quali era stato impiantato un embrione. Lo sa che i figli assomigliano più alle donne che li hanno partoriti che alla madre biologica? Eppure, queste gestatrici hanno soltanto tenuto 9 mesi nella pancia questi bambini. Qualcosa di sé gliel'avranno pure trasmesso. È tale lo scambio biologico ed emozionale tra madre “affittuaria" e figlio che mi sembra una totale crudeltà toglierle il bimbo dopo il parto e darlo ad altri. Lo considero un crimine».Oggi è considerato legittimo il desiderio di avere un figlio così.«È un desiderio egoistico. La maggior parte dei genitori sono egoisti con i figli, è difficile trovare coppie generose che facciano il bene del figlio e non quello che gli impongono loro».Lei come ha trattato le sue figlie?«Mi sarebbe piaciuto moltissimo se avessero fatto l'avvocato. Ma le ho lasciate scegliere, non le ho mai condizionate, ho sempre detto loro: fate quello che preferite. Una ha fatto la veterinaria e l'altra lingue». È contenta?«Sono contenta perché loro sono contente, anche se oggi mi farebbe comodo averne una in studio, e forse farebbe comodo anche a loro: adesso a chi lo lascio il mio studio?».Ecco l'egoismo...«Ho fatto una scelta, fino a quando le mie figlie hanno compiuto 10 anni non ho lavorato, l'ho fatto dopo, e questo mi ha permesso di crescerle. Più avanti me le portavo in studio. Ancora oggi preferisco non andare dal parrucchiere o non fare una vacanza da sola per stare con loro e i miei nipoti. Non è che posso vederli tutti i giorni, né gli uni né le altre».Si dice che conta la qualità del tempo passato assieme, non la quantità.«Ma se non stai tanto tempo con i figli non puoi nemmeno dare una buona qualità, perché non sai quali sono le esigenze, i bisogni, i capricci, le particolarità. Ogni bambino è una storia, un libro, e bisogna leggerlo riga per riga».Come giudica una coppia che si divide?«È una bomba innescata. La mia fissazione di oggi, che da tempo porto avanti in tanti tribunali d'Italia, è di assegnare ai figli la casa quando i genitori si separano. Non devono essere i figli a cambiare vita e indirizzo, non devono pagare per le incapacità, l'indifferenza, la violenza dei genitori. Che siano i genitori a cambiare il letto una volta alla settimana».I giudici le danno ragione?«Sempre più spesso, e in varie parti d'Italia. E quelle sono famiglie felici. I genitori pagano quello che non sono stati capaci di fare prima e si crea tra loro una alleanza e un'alternanza. In più, i genitori non possono portare i nuovi partner in questa casa».Non è un po' tardi per fare i severi con gli adulti?«Non è questione moralistica, ma di rispetto dei figli. È giusto che i genitori facciano conoscere il nuovo compagno o la nuova compagna ai figli, ma dopo un certo tempo. Certi padri incapaci mettono subito la compagna ventenne a contatto con i ragazzi mentre dovrebbe occuparsi di loro: questo è sbagliato perché crea traumi. Bisogna lasciare passare del tempo, direi almeno un anno e mezzo dalla separazione. I figli sono contenti di vedere i genitori felici con un'altra persona, ma prima si devono abituare».Gli adulti dovrebbero essere più responsabili?«È la parola giusta. Essere genitori vuol dire essere responsabili».Quando vede una coppia che festeggia 50 anni di matrimonio, che cosa pensa?«Ho conosciuto una coppia che si è separata dopo 49 anni». Che cos'era successo?«Lui, ricco, aveva trovato una di 26 anni e non ha capito più niente».Sempre colpa dei mariti.«Mai visto una di 70 anni che trova uno di 26 e che dopo 50 anni di matrimonio lascia il marito».Nel settantenne prevale il fascino o il conto in banca?«In effetti non ho mai visto nemmeno un cassintegrato di 70 che se ne va con una di 26».Torniamo alle coppie che durano.«Sono coppie che si nutrono vicendevolmente, che hanno molta pazienza e molto rispetto. E non pensano che un sesso pazzesco possa durare 50 anni. Accettano di adeguarsi al passare del tempo».A lei piace entrare nell'intimo delle persone che incontra.«Amo il mio lavoro, è molto appassionante vivere l'umanità delle persone, la poesia, il dolore, tutto di loro. Certo, io non mi potrei innamorare mai più perché, sapendo come vanno le cose, sarebbe come andare a vedere un film giallo sapendo già chi è l'assassino. Purtroppo».Esclude la categoria della possibilità?«Io spero di trovarmi in un cinema portata a forza a vedere un film giallo già visto». Quando deve trattare una causa di separazione per chi fa il tifo?«Per i figli. I miei clienti lo sanno, quanti ne ho mandati via perché non volevano capire che il problema fondamentale erano i figli. Se non li convinco, non li assisto».C'è anche tanta gente che i figli non li vuole.«E tutti dicono che gli egoisti sono loro. Non è detto».Ma una società senza figli invecchia e muore.«Però quella di oggi è una società difficilissima. Violenta. Anche lo stato è violento con noi nel rapinarci in continuazione con le tasse». Non vede un barlume di luce? «Io combatto tutti i giorni, e già uso un termine violento. Ho scritto questo libro per rendere migliori tutti, ragazzi e genitori».
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