2020-04-04
Un po’ di memoria contro il Covid-19. I pc di tutto il mondo lanciano la sfida
Il progetto si basa sullo sfruttamento di risorse inutilizzate di qualsiasi computer per offrire l'enorme potenza di calcolo necessaria al più grande elaboratore di sempre per poter studiare le proteine del virus in movimento.Un altro fronte di guerra planetario contro il Covid-19 si è già costituito partendo dalla potenza senza confini della Rete e da un esercito di computer schierati per prestare, su base volontaria, una piccola parte della loro potenzialità di calcolo al servizio di un progetto di ricerca internazionale che punta a scoprire il subdolo meccanismo attraverso il quale il virus attacca l'organismo. Il progetto si chiama Folding@home. È stato sviluppato negli Stati Uniti, già nel 2010, dalla californiana Stanford University, con fondi governativi e il supporto tecnologico di colossi delle Itc, come Google, Sony, Ndivia, Intel, per attuare simulazioni computazionali sulle dinamiche di aggressione di agenti ostili alle cellule del corpo umano per diffuse e devastanti patologie. Quelle sinora realizzate riguardano il morbo di Alzheimer, le malattie di Parkinson, di Huntington, di Chagas, il cancro, Ebola, Hiv e alcuni tipi di virus influenzali, con risultati pubblicati nelle più note riviste scientifiche internazionali. Tuttavia, dal 10 marzo 2020, quando l'emergenza pandemica del 21° secolo si è manifestata nella sua rapida quanto sinistra pericolosità, interessando l'intero pianeta, il folto consorzio di ricerca operante nel progetto, ha annunciato che le ricerche si indirizzeranno perentoriamente a comprendere il modo in cui la proteina virale della nuova forma di Sars, definita spike, scardina una cellula polmonare originando la terribile infezione. Greg Bowman, della Washington University in St. Louis, uno dei capifila della ricerca fin dal suo principio, premiato dalla American chemical society per lo sviluppo del software strategico open-source Copernico, che consente di migliorare l'efficienza di simulazioni molecolari su grandi clusters di computer e super computer, per rendere più facilmente intellegibile la questione, usa la metafora del football americano. Attraverso la grande potenzialità di calcolo raggiunta dalla connessione simultanea di tanti computer, i ricercatori possono osservare le proteine del virus in movimento dinamico e la differenza è analoga a quella tra vedere un'immagine statica dei giocatori di una squadra che ne fronteggia un'altra e un'immagine degli stessi giocatori in movimento, come in un match visto alla tv con tanto di moviola.Nello specifico, mediante questo sistema, si possono osservare i ripiegamenti - folding significa infatti «ripiegamento proteico» - le aperture, i percorsi della proteina virale verso la cellula sana, così come un giocatore di football si contorce e si muove in direzione della meta. È questa l'operazione necessaria per individuare il bersaglio farmacologico. Quando questo processo sarà compreso si potranno mettere a punto farmaci salvavita attraverso il trasferimento gratuito dei risultati - il progetto non ha infatti fini di lucro ed è aperto a donazioni per il suo sostegno - alle industrie farmaceutiche.E allora Folding@home ha mobilitato la grancassa del Web per rinnovare la sua chiamata alle armi ai possessori e utilizzatori di computer di tutto il globo - sono 2 miliardi, secondo un rapporto Cisco - ma anche di Playstation di terza generazione, anch'esse adatte all'uopo, affinché diano il loro contributo alla causa, nel conflitto che ora atterrisce l'umanità. Basta entrare del sito foldingathome.org, ricco d'informazioni, e scaricare uno specifico software stabilendo i termini di una cessione volontaria di una frazione inutilizzata della memoria del proprio pc o di una consolle. Nessun pericolo per il proprio pc, nessun rallentamento delle funzioni. Il sistema di utilizzo del calcolo distribuito può accedere, dopo l'assenso del proprietario, al suo pc anche quando esso non è in funzione, di notte ad esempio, collegandosi in automatico con il server del progetto. Da quanto l'appello di Bowman è stato lanciato, si è registrata in un paio di settimane, un'impennata delle donazioni di memoria informatica di oltre il 1.000 per cento. E un altro gigante delle Tlc, Oracle, ha offerto la sua partnership tecnologica. La sezione del sito Folding@home chiamata «I am one in a million» dà conto in tempo reale del numero di pc che hanno aderito al programma anti-Covid-19. Attraverso il tam tam dell'iniziativa, rilanciato sul network di What's app e su un gruppo Facebook dedicato, la sensibilizzazione ha raggiunto anche l'Italia, e sono molti, soprattutto adolescenti e giovani cresciuti nell'era informatica, a entusiasmarsi nell'offrire il proprio piccolo ma essenziale contributo a un'iniziativa che coinvolge numerosi laboratori universitari nel mondo, come la Colorado State University, atenei della Virginia, di Zagabria, di Stoccolma. La si veda come un'immaginaria contrapposizione tra forze del Bene e forze del Male, come un'ipotetica lotta contro una fantomatica Spectre o un invisibile ultracorpo, come un assurdo videogame purtroppo non virtuale, ciascun cittadino del mondo e non solo i giovani, può diventare un player essenziale per vincere una sfida con beneficio per l'intero consorzio sociale. Nessuno è escluso dalla partecipazione. Basta solo che i computer possiedano una soglia minima di potenza inutilizzata per accedere . Già nel 2011, Folding@home aveva raggiunto, grazie al sistema di memoria distribuita, una velocità di oltre 100 Petaflops. Un Petaflop equivale a un milione di miliardi di comandi di calcolo al secondo. Ciò significa che questa idea ha consentito di ottenere una capacità di elaborazione veloce in grado di superare quella dei pochi super-computer esistenti nel pianeta, come Blue Gene, sviluppato da Ibm nel 2005, in grado di generare 70,72 Petaflops. E visto l'incremento esponenziale degli aderenti, che Howard Rheingold chiamerebbe smart mobs, ossia «folle intelligenti» interconnesse attraverso tecnologie simili a prolungamenti della corporeità, questo progetto è un'altra fiaccola di speranza che si accende in una guerra senza precedenti per rendere visibile un microscopico nemico letale e annientarlo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.