2023-05-25
La Ue vuole vietare gli aiuti per le bollette
Ursula von der Leyen (Ansa)
Con un Paese in piena emergenza per l’alluvione, l’Europa ci chiede di tagliare i sussidi contro i rincari energetici e di usare i risparmi per abbattere il deficit pubblico. Pressing anche sulle concessioni balneari e per smontare la flat tax.Politica fiscale, Pnrr, catasto ed energie rinnovabili sono alcuni dei temi su cui la Commissione europea ha fatto precise raccomandazioni all’Italia. Sul versante energetico sono due i temi sollevati. Con il primo la Commissione Ue invita il nostro Paese ad attivarsi nel 2023 e 2024 per adottare una serie di misure che abbiano l’obiettivo di ridurre progressivamente gli aiuti legati ai rincari energetici e di destinare i risparmi generati al taglio del deficit pubblico, spiega il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, durante la presentazione di ieri a Bruxelles del pacchetto di primavera. Una raccomandazione che poco si allinea con il giudizio positivo che la Commissione europea aveva sul reddito di cittadinanza. Gli aiuti attuali contro il caro energia sono infatti destinati in larga misura proprio alle famiglie e alle imprese più in difficoltà, che necessitano di questo sostegno per evitare di sprofondare nella povertà assoluta. Non solo. Perché in questo momento il governo italiano sta stanziando sostegni per aiutare la popolazione dell’Emilia Romagna colpita dall’alluvione. Viene dunque da chiedersi se quello dell’Ue sia un vero e proprio piano: avere dei cittadini che sopravvivono solo grazie ai sussidi di Stato per evitare di confrontarsi con persone autonome e libere dal punto di vista economico. Sul tema dell’energia la Commissione ha anche raccomandato all’Italia di ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili e di snellire le procedure di autorizzazione per accelerare la produzione di energia rinnovabile. Stando al documento l’Italia dovrebbe anche aumentare la sua capacità di trasporto interno di gas per diversificare le importazioni energetiche, rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento e aumentare l’efficienza energetica nei settori residenziale e aziendale, anche attraverso sistemi di incentivi ad hoc, rivolgendosi in particolare alle famiglie più vulnerabili e agli edifici con le peggiori prestazioni. Viene inoltre chiesto di intensificare gli sforzi politici volti ad acquisire le competenze necessarie per la transizione ecologica.Altro tema oggetto di raccomandazioni è il fisco. La Commissione chiede all’Italia di ridurre maggiormente le imposte sul lavoro e di rendere più efficiente il sistema tributario «adottando e attuando debitamente la legge delega sulla riforma fiscale, preservando la progressività del sistema tributario», si legge dal documento che è un’implicita critica alla flat tax. L’Italia dovrà anche, «migliorare l’equità del sistema fiscale, da una parte razionalizzando e riducendo le agevolazioni fiscali, compresa l’Iva e le sovvenzioni dannose per l’ambiente, e dall’altra, diminuendo la complessità del sistema». Inoltre, dovrebbe «allineare i valori catastali con gli attuali valori di mercato», sottolinea la Commissione, «perché quelli sono in gran parte obsoleti». L’aggiornamento, prosegue l’Ue, è importante perché sulla base di quei dati si fonda «il calcolo dell’imposta sugli immobili». In generale viene chiesto all’Italia di intraprendere una politica fiscale più prudente, «limitando l’aumento nominale della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale nel 2024 a non più dell’1,3%». Per il 2023 la Commissione ha infatti deciso di evitare di dare il via a procedure per deficit eccessivo, visto che, sulla base delle evidenze del 2022, sarebbero 14 gli Stati, tra cui anche l’Italia, ad essere fuori dai parametri. Dal 2024, sottolinea Paolo Gentiloni, Commissario per gli affari economici e monetari dell’Ue, non ci saranno sconti per nessuno. L’Italia, insieme alla Grecia sono inoltre considerati gli unici due paesi dell’Ue che continuano a registrare squilibri eccessivi anche se «le loro vulnerabilità sembrano attenuarsi, anche grazie ai progressi delle politiche», si legge dalla relazione della Commissione. Raccomandazioni sono arrivate anche sulla questione delle concessioni balneari. I ritardi nell’attuazione di procedure competitive efficaci per l’assegnazione di concessioni marittime, lacustri e fluviali per attività ricreative e turistiche sono fonte di preoccupazione per l’Ue che precisa come nonostante «la legge annuale sulla concorrenza 2021 avesse fornito i presupposti per una riforma del settore sono state introdotte successive iniziative legislative che concedono ulteriori proroghe dei contratti esistenti, ostacolando così i progressi verso tale riforma». E infine il Pnrr. Gentiloni in conferenza stampa ha spiegato come l’Italia ha tempo fino a giugno per chiedere una riforma dello strumento. Dopo tale data, la rata di agosto sarebbe a rischio (quella di dicembre non è ancora stata erogata): «Abbiamo un atteggiamento di grande apertura, flessibilità e volontà di collaborare anche quando arriveranno le richieste di modifica del piano, cercando di fare tutto questo presto e bene perché l’obiettivo non può essere quello di ritardare. Ritardare non conviene all’economia italiana e certamente non sarebbe un buon risultato per la Commissione europea», conclude Gentiloni.
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