2024-08-17
        Kiev regge a Kursk, Mosca avanza in Donbass
    
 
        Un mezzo corazzato ucraino nella regione di Kursk (Getty Images)
    
L’esercito ucraino rivendica la conquista di 1.150 chilometri quadri di territorio nemico e il pieno controllo della città di Sudzha. Intanto, i russi si avvicinano a Pokrovsk, dove è scattata l’evacuazione di civili. Putin riunisce il Consiglio di sicurezza.La guerra tra Russia e Ucraina è ormai aperta su almeno due fronti sui quali avanzano le opposte fazioni. Infatti, se da un lato le truppe di Kiev dichiarano di avere il pieno controllo di Sudzha, la più grande città della regione di Kursk, dall’altra la stessa Kiev rivela di avere difficoltà nel Donetsk, chiedendo ai cittadini ucraini di Pokrovsk di lasciare immediatamente le proprie case. Su Telegram, come riporta la Bbc, le autorità locali affermano che è importante che gli abitanti «non rinviino» la partenza dalla zona perché le forze russe «si stanno avvicinando rapidamente alla periferia di Pokrovsk». Pokrovsk è stata citata ieri su X dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky come una delle «direttrici chiave della difesa al fronte», insieme a Toretsk e altre aree, obiettivo «dei più intensi assalti russi». Nelle stesse ore Zelensky dice che l’esercito ucraino sta allestendo un ufficio militare di comando a Sudzha, il che suggerisce che l’Ucraina potrebbe pianificare di rimanere nella regione di Kursk a lungo termine o semplicemente segnalare a Mosca che potrebbe avere intenzione di farlo. Si stanno assicurando in ogni caso di blindare la conquista. Lo dimostra la distruzione di un ponte sul fiume Seym, a Glushkovo, nell’omonimo distretto della regione russa di Kursk che complicherà l’evacuazione della popolazione civile. A riportarlo, alcuni rappresentanti delle forze di sicurezza locali. «Confermiamo l’informazione che il nemico ha colpito il ponte sul Seym. Una parte del distretto di Glushkovsky è ora tagliata fuori dall’evacuazione via terra», ha detto la fonte. In precedenza, l’agenzia ucraina Unian aveva riferito della distruzione del ponte da parte delle forze di Kiev, citando un consigliere del governatore della regione di Kursk, Roman Alyokhin. Il consigliere sul suo canale Telegram riferisce che le truppe ucraine hanno colpito un altro ponte, nel villaggio di Zvanoye. «Il nemico procede ad attuare il piano di impadronirsi della sezione del distretto di Glushkovsky lungo il fiume Seim».Inoltre, secondo il Washington Post i combattenti ucraini diversi giorni fa hanno tentato di fare irruzione nella regione di Belgorod parallelamente all’espansione dell’offensiva a Kursk, ma hanno incontrato una forte resistenza da parte dei russi. I giornalisti della testata Usa hanno parlato con tre soldati ucraini feriti, (tra cui un comandante), che hanno attraversato il confine con la Russia su veicoli corazzati nel villaggio di Kolotilovka. Mosca sostiene infatti di aver arginato l’avanzata nemica anche in altre zone. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che l’esercito ha respinto i tentativi di avanzata ucraina nelle aree di Gordeev, a circa 25 chilometri a ovest di Sudzha, e Russkoye Porechnoye, a 13 chilometri a nord. A ogni modo l’operazione di Kiev è chiaramente volta a rinforzare la propria posizione negoziale più che sul campo. Ampia, infatti, la propaganda messa in atto. Sulla pagina Facebook delle Forze d’assalto aereo di Kiev sono stati pubblicati dei video che mostrano le prime ore dell’operazione nella regione dl là del confine iniziata il 6 agosto, «un giorno che entrerà nella storia della guerra russo-ucraina». «La preparazione attenta, la pianificazione, il fattore sorpresa e il silenzio informativo sono stati cruciali nella fase iniziale dell’operazione», rivendicano da Kiev, secondo cui «adesso tutto dipende dalla resistenza che saranno in grado di mettere in campo i militari ucraini, appartenenti a tutti i settori delle Forze armate, che sono coinvolti nell’operazione».D’altronde è anche evidente il momento di difficoltà di Mosca, mai così finora. Il presidente russo, Vladimir Putin, infatti, ha presieduto una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale per discutere delle «nuove soluzioni tecniche» adottate nell’operazione militare speciale, a più di una settimana dall’inizio dell’incursione delle forze ucraine nella regione russa di Kursk. All’incontro hanno partecipato, si legge sul sito del Cremlino, il premier Mikhail Mishustin, il presidente della Duma di Stato Vyacheslav Volodin, il vice presidente del Consiglio di sicurezza Dmitry Medvedev, il capo dell’amministrazione presidenziale Anton Vaino, il segretario del Consiglio di sicurezza Sergei Shoigu, il consigliere del presidente Nikolai Patrushev, il ministro della Difesa Andrei Belousov - che ha partecipato alla riunione in remoto, da «uno dei punti di controllo» - il ministro degli Interni Vladimir Kolokoltsev, degli Esteri Sergei Lavrov, il direttore dell’Fsb Aleksandr Bortnikov.In questo quadro si inserisce anche Minsk. Il ministro della Difesa bielorusso Viktor Khrenin ha detto che esiste «un’alta probabilità di una provocazione armata» da parte della vicina Ucraina. Lo riporta la Bbc, citando i media locali. Infine, sarebbero almeno 11 i morti nell’incendio in seguito a un presunto bombardamento del centro commerciale Galaktika nel ucraino di Donetsk, occupato dai russi.
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