2025-03-09
L’Ucraina inizia a mollare nel Kursk. Usa in uscita dalle esercitazioni Nato
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Volodymyr Zelensky fiducioso sul vertice di Gedda con l’America (che dialoga con i suoi oppositori).Ieri il bilancio delle vittime della nuova ondata di attacchi russi in Ucraina è salito a 20. Secondo le informazioni riportate, undici persone sono state uccise e altre 30 ferite - tra cui cinque bambini - a Dobropillya, nella regione di Donetsk, nell’Est del Paese. Altre sei persone hanno perso la vita in diverse località della regione, ha riferito il governatore Vadym Filashkin. Nel frattempo, un attacco con droni e missili ha colpito Bogodukhiv, nella regione di Kharkiv, causando la morte di tre persone e il trasferimento di altre sette. Ora le forze ucraine starebbero valutando un ritiro dalla regione russa di Kursk, dove 10.000 soldati rischiano di essere accerchiati dopo che la Russia ha sfondato le principali linee di difesa e interrotto le catene di approvvigionamento. Circa 100 soldati russi hanno attraversato il gasdotto per raggiungere le postazioni delle forze di difesa ucraine nella regione di Kursk la mattina dell’8 marzo, secondo quanto riportato dai media ucraini. In ogni caso, una fonte nell’ufficio del presidente Zelensky ha riferito di «un incontro altamente produttivo tra i team diplomatici di Ucraina e Regno Unito», ha detto al Time, aggiungendo che «le operazioni nella regione di Kursk sono state le più colpite dalla recente interruzione della condivisione di intelligence dagli Stati Uniti». Ieri su X Zelensky ha parlato del prossimo vertice che si terrà martedi in Arabia Saudita: «Dopo il mio incontro di lunedì con il principe ereditario, i rappresentanti diplomatici e militari ucraini rimarranno per un incontro martedì con il team americano. Il team ucraino includerà (il capo dell’ufficio presidenziale) Andriy Yermak, (il ministro degli Esteri) Andriy Sybiha, (il ministro della Difesa) Rustem Umerov e (il vice di Yermak) Pavlo Palisa. Da parte nostra, siamo pienamente impegnati in un dialogo costruttivo e speriamo di discutere e concordare le decisioni e i passi necessari». Secondo Politico, quattro figure di spicco dell’entourage di Donald Trump hanno tenuto incontri segreti a Kiev con alcuni dei principali oppositori politici di Zelensky. Secondo tre parlamentari ucraini e un esperto di politica estera repubblicano negli Stati Uniti, gli uomini di Trump hanno avviato colloqui con Yulia Tymoshenko, ex primo ministro, e con altri rappresentanti del partito di Petro Poroshenko, predecessore di Zelensky. L’Unione europea sta esaminando opzioni differenti da Starlink per il supporto all’Ucraina e ha sondato quattro società - la lussemburghese Ses; la spagnola Hisdesat; Viasat; la francese Eutelsat/OneWeb - per la fornitura di connessione di riserva a Kiev. Lo scrive il Financial Times, evidenziando che l’analisi di alternative è stata avviata in seguito alla disputa tra Zelensky e Trump. Il capo di Stato ucraino teme che l’accesso a Starlink possa essere utilizzato per esercitare ulteriori pressioni sull’Ucraina e costringerla ad accettare condizioni di accordo meno vantaggiose. Gli Stati Uniti hanno informato i loro alleati dell’intenzione di sospendere la partecipazione alla pianificazione delle future esercitazioni militari Nato in Europa. Secondo quanto riportato dal quotidiano svedese Expressen, il blocco non si applica alle esercitazioni già decise nel 2025. Anche Israele si prepara al vertice di Gedda, tuttavia ha messo a punto piani per un’escalation progressiva della pressione su Hamas, dopo che i colloqui per prolungare il cessate il fuoco di sette settimane sono falliti. L’ex funzionario del Pentagono Michael Makovsky, presidente del Jewish institute for national security of America, ha affermato: «C’è la determinazione di tornare indietro e finire Hamas, non importa cosa accada. Penso che Israele entrerà più duro e più forte». La brutta notizia di giornata arriva da Bruno Kahl, capo del servizio di intelligence tedesco secondo il quale la Russia potrebbe mettere alla prova l’affidabilità dell’Articolo 5 della Nato, che prevede che un attacco a un membro dell’Alleanza sia considerato un attacco contro tutti. «Speriamo sinceramente che ciò non accada e di non trovarci in questa difficile situazione ma dobbiamo comunque presumere che la Russia voglia testarci e mettere alla prova la coesione dell’Occidente», ha affermato.
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson