2025-05-13
Sberla di The Donald a Big Pharma: prezzi dei medicinali ridotti fino all’80%
Trump firma l'ordine esecutivo sui farmaci (Ansa)
Il tycoon firma l’ordine esecutivo e minaccia i colossi: «Costi giù in 30 giorni o interverrò». Rischio aumento dei listini in Ue.«Sono lieto di annunciare che domani mattina (ieri per chi legge, ndr), alle 9 alla Casa Bianca, firmerò uno dei decreti esecutivi più importanti nella storia del nostro Paese. I prezzi dei farmaci da prescrizione e dei prodotti farmaceutici saranno ridotti, quasi immediatamente, dal 30% all’80%. Aumenteranno in tutto il mondo per uniformare e, per la prima volta in molti anni, portare equità all’America», postava domenica Donald Trump su Truth social. Ha accusato la «brutale» Unione europea di costringere le aziende farmaceutiche ad abbassare i prezzi sul suo territorio, mentre i consumatori americani sono stati trattati come degli «ingenui», pagando costi molto più elevati. E annunciato che «a partire da oggi (ieri per chi legge, ndr), gli Stati Uniti non sovvenzioneranno più l’assistenza sanitaria dei Paesi stranieri, come stavamo facendo». Dopo la firma di ieri, il decreto è diventato esecutivo. «Elimineremo gli intermediari e faciliteremo la vendita diretta di farmaci al prezzo più conveniente per la nazione, direttamente ai cittadini americani», ribadiva su altri canali social. Gli Stati Uniti «non tollereranno più il profitto e le speculazioni sui prezzi da parte delle grandi aziende farmaceutiche» ha scandito il presidente. E ancora: «Per anni, le aziende farmaceutiche hanno affermato che i costi di ricerca e sviluppo erano quelli che erano e, senza alcun motivo, dovevano essere sostenuti solo dall’America», ha detto. «Non più». Trump rilancia il suo vecchio piano di intervento sui prezzi dei farmaci da prescrizione, che negli States sono in media da due a tre volte superiori a quelli di altre nazioni sviluppate e fino a dieci volte superiori rispetto ad alcuni Paesi, secondo il think tank Rand Corporation. È una questione di primaria importanza, il governo federale spende ogni anno centinaia di miliardi di dollari in farmaci da prescrizione. L’attuale presidente tentò di abbassare i prezzi già nel settembre del 2020, negli ultimi mesi del suo mandato, con un ordine esecutivo il cui obiettivo era mettere «l’America al primo posto». Un giudice federale bloccò tutto, dopo la causa intentata dalla principale lobby farmaceutica del Paese, e l’amministrazione Biden revocò quell’ordine. Le case farmaceutiche adesso hanno 30 giorni per ridurre il costo dei farmaci da ricetta, in base a negoziazioni condotte dal dipartimento della Salute guidato da Robert F. Kennedy Jr. che in conferenza stampa ha elogiato l’iniziativa presidenziale «per vent’anni promessa dai democratici al popolo americano». Il governo adotterà ulteriori misure per abbassare i prezzi se le aziende non compiranno «progressi significativi» verso tali obiettivi, entro sei mesi dalla firma dell’ordine. Trump è sicuro che la nuova politica sui farmaci porterà molti soldi allo Stato, con i quali sarà finanziato il Golden Dome, l’ambizioso progetto di scudo difensivo dell’America. Il tycoon intende applicare il principio del «prezzo della nazione più favorita», con il quale si intende il prezzo più basso per un farmaco che il produttore vende in un Paese membro dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), con un Pil pro capite comparabile. La politica di fissare il costo dei farmaci statunitensi al livello più basso pagato da altri Paesi potrebbe non risultare efficace, sosteneva ad aprile un’analisi di Darius Lakdawalla e Dana P. Goldman, rispettivamente direttore scientifico e fondatore dello Usc Schaeffer Center for Health Policy & Economics. Gli esperti avanzavano l’ipotesi che invece di abbassare i prezzi negli Stati Uniti, le aziende farmaceutiche e i loro clienti esteri potrebbero creare l’apparenza di prezzi più alti all’estero accettando sconti riservati.La Casa Bianca eviterà che questo accada perché il rappresentante commerciale statunitense Jamieson Greer e il segretario al Commercio Howard Lutnick dovranno garantire che altre nazioni non «intenzionalmente e ingiustamente abbassino i prezzi di mercato e provochino aumenti dei prezzi» negli Stati Uniti.I funzionari della Casa Bianca non hanno rivelato a quali farmaci si applicherà l’ordinanza, ma hanno affermato che avrà un impatto sul mercato commerciale, nonché su Medicare e Medicaid, rispettivamente il programma nazionale di assistenza agli anziani e lo strumento concepito per garantire copertura sanitaria agli indigenti.«Importare farmaci a prezzi esteri taglierà miliardi di dollari da Medicare senza alcuna garanzia che ciò aiuti i pazienti o migliori il loro accesso ai farmaci», ha protestato Stephen J. Ubl, presidente e ceo di PhRMA. «Mette a repentaglio le centinaia di miliardi che le nostre aziende associate intendono investire in America, rendendoci più dipendenti dalla Cina per i farmaci innovativi».
«Roast in peace» (Amazon Prime Video)
Dal 9 ottobre Michela Giraud porta in scena un esperimento di satira collettiva: un gioco di parole, sarcasmo e leggerezza che rinnova la tradizione del roast con uno stile tutto italiano.