2025-05-07
Mai più Wuhan: Trump ferma i test sui virus
Donald Trump (Getty Images)
La Casa Bianca ha bloccato negli Usa e all’estero i fondi per le ricerche, che potenziano i patogeni. Gli stessi esperimenti condotti nel laboratorio cinese, da cui è probabile che sia uscito il Covid. Il tycoon: «Biden consentì studi pericolosi con scarsa sicurezza».Lunedì, il presidente statunitense Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo che limita i finanziamenti federali per le ricerche che coinvolgono lo studio del «gain of function», il cosiddetto guadagno di funzione il cui obiettivo è scoprire come gli agenti infettivi diventano più trasmissibili o aggravano le malattie.Dopo che una commissione della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, guidata dai repubblicani, ha ridato credibilità alla ipotesi del Sars-CoV-2, responsabile del Covid-19, originato dalla fuga del virus da un laboratorio governativo cinese a Wuhan, l’attenzione della Casa Bianca è massima, per evitare che nuove ricerche rendano altri agenti patogeni più pericolosi o contagiosi. Saranno infatti interrotti i finanziamenti federali a ricerche negli States sul guadagno di funzione, «che ha il potenziale di mettere in serio pericolo la vita dei cittadini americani», o «condotte da entità straniere in Paesi interessati, ad esempio, la Cina», si legge nel documento firmato da Trump. L’ordinanza «aumenterà la sicurezza della ricerca biologica senza ostacolare l’innovazione degli Stati Uniti», è il messaggio che si è voluto trasmettere. E si fa riferimento specifico a «ricerche straniere che potrebbero causare un’altra pandemia», quindi va scongiurata una seconda fuga come da Wuhan. Il segretario della Casa Bianca, Will Scharf, ha precisato che il provvedimento «rafforza i meccanismi di controllo e crea una strategia globale per garantire che la ricerca biomedica in generale venga condotta in sicurezza». I ricercatori che violano la norma potrebbero incorrere in una sospensione di cinque anni dei fondi. «Non esiste laboratorio immune alle perdite, e questo impedirà che in futuro si verifichino fughe accidentali che mettano in pericolo l’umanità», ha sottolineato il segretario alla Salute degli Stati Uniti, Robert Kennedy Jr. L’amministrazione e i repubblicani al Congresso avevano citato il coinvolgimento del Nih (il più grande finanziatore pubblico di studi clinici negli Stati Uniti) con il Wuhan Institute of Virology, e le problematiche legate alla ricerca (i fondi all’EcoHealth Alliance finirono anche al laboratorio cinese), come giustificazione per la riforma dell’agenzia governativa. Nell’ordine esecutivo, che porta la data del 5 maggio, il presidente non risparmia critiche al suo predecessore per quello che ha lasciato fare nel campo della ricerca biologica. «L’amministrazione Biden ha consentito la pericolosa ricerca sul guadagno di funzione negli Stati Uniti con livelli di supervisione insufficienti. Ha inoltre approvato attivamente, tramite i Nih, finanziamenti federali per la ricerca sulle scienze della vita in Cina e in altri Paesi in cui la supervisione statunitense è limitata, o vi sono ragionevoli aspettative di applicazione delle norme di biosicurezza», scrive Trump. Entro 120 giorni dovranno essere messe in atto le nuove misure per aumentare la sicurezza, la protezione della ricerca biologica. L’ordine contiene meccanismi di applicazione e di segnalazione «che rafforzeranno la supervisione e scoraggeranno l’interpretazione soggettiva delle politiche, che i ricercatori hanno utilizzato in passato per eludere la supervisione della biosicurezza e della bioprotezione», sferza il presidente. Il livello di attenzione va alzato. Dovrà essere monitorata e limitata anche la ricerca pericolosa sul guadagno di funzione negli Stati Uniti «che avviene senza finanziamenti federali, e altre ricerche sulle scienze della vita che potrebbero causare significative conseguenze sociali». Trump non lascia nulla al caso, elenca tutte le attività scientifiche che risultano pericolose in quanto includono il «gain of function». Vanno perciò interrotte le ricerche per aumentare le conseguenze dannose dell’agente o della tossina, così pure quelle che compromettono la risposta immunologica benefica, o l’efficacia di un’immunizzazione contro l’agente o la tossina; che conferiscono all’agente o alla tossina resistenza, o che ne facilitino la capacità di eludere le metodologie di rilevamento; che aumentano la stabilità, la trasmissibilità o la capacità di disseminare l’agente o la tossina; che alterano la gamma di ospiti o il tropismo dell’agente o della tossina; che aumentino la suscettibilità di una popolazione umana all’agente o alla tossina; che puntino a generare o ricostituire un agente o una tossina eradicati o estinti. Nulla viene escluso, in quanto potenzialmente pericoloso per la salute e la sicurezza nazionale, nello schema che d’ora in avanti farà parte delle linee guida delle agenzie che finanziano la ricerca.«Questo è un giorno storico», ha dichiarato Jay Bhattacharya, direttore del Nih. Lo studio dell’acquisizione di funzione «non ci protegge dalle pandemie, come alcuni potrebbero sostenere, non ci protegge da altre nazioni. C’è sempre il rischio che quello su cui si sta facendo ricerca possa fuoriuscire, anche solo per un fatto accidentale, e causare una pandemia». Tra le decisioni prese dalla nuova amministrazione, ha lasciato invece perplessi la richiesta fatta a un giudice del Texas, Matthew Kacsmaryk, di respingere la causa intentata da Missouri, Kansas e Idaho che sostengono che la Food and Drug Administration ha agito in modo improprio allentando le restrizioni sul farmaco abortivo mifepristone, consentendone la prescrizione attraverso la telemedicina e la distribuzione per posta. Gli avvocati del governo federale hanno fatto presente che il Texas non è la sede appropriata per la causa e che i tre Stati non hanno titolo per agire in giudizio perché non vengono danneggiati dalle normative contestate. Niente impedisce loro di presentare la causa altrove, ha scritto l’avvocato Daniel Schwei, ma la sede deve avere qualche collegamento con le rivendicazioni avanzate.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.