2020-01-21
Tridico e Landini studiano la nuova quota 100
Pd e M5s mandano avanti degli outsider per appropriarsi della riforma voluta da Matteo Salvini e aggiornarla con una versione in grado di portare consensi ai giallorossi. Se il governo dovesse cadere, Conte potrebbe ripresentarsi puntando sulle pensioni.Si è formato il nuovo tandem. Il numero uno della Cgil, Maurizio Landini, e il presidente dell'Inps e vero ministro del Lavoro, Pasquale Tridico. Entrambi hanno compreso che la sinistra assieme ai 5 stelle deve appropriarsi del tema pensioni. Deve cercare di scippare ciò che la Lega ha cavalcato fino a fare approvare quota 100. Il Pd sul tema è ancora in imbarazzo visto la battaglia che ha fatto in passato, non parliamo nemmeno dell'alleato esterno Italia viva che contro il pilastro della riforma pensionistica del Carroccio ha fatto da subito una battaglia feroce. Per questo la cosa migliore per i giallorossi è affidare la sfida al Carroccio a due outsider. Un sindacalista e un «tecnico» anche se decisamente di area. Sia Landini sia Tridico spiegano che è arrivato il momento di andare in pensione prima del previsto. «A partire da 62», aggiunge Landini, confermando la volontà di smontare la legge Fornero. Il percorso non è semplice. Si comprende però che le prime mosse mirano a smontare quota 100. Non a caso una buona fetta di politici della maggioranza ieri ha cavalcato in modo forsennato il report di Bankitalia nel quale si spiega che l'effetto sostituzione di quota 100 si attesterà sul panorama complessivo dell'occupazione con un pur ridotto tasso negativo dello -0,4%. Nel prossimo triennio 2020-2022 l'occupazione crescerà «a tassi moderati, poco più di mezzo punto percentuale all'anno». Alcune valutazioni empiriche poi «indicano che le maggiori fuoriuscite dal mercato del lavoro connesse con le nuove forme di pensionamento anticipato (quota 100) verrebbero solo parzialmente compensate da assunzioni». E il tasso di disoccupazione «si ridurrebbe gradualmente, raggiungendo il 9,4% alla fine del triennio previsto». In realtà, è molto difficile sostenere che quota 100 sia un fallimento. Lo stesso Tridico nell'intervista rilasciata a Repubblica gioca di sponda: «Quota 100 rappresenta una forma di flessibilità sperimentale rispetto alla riforma del 2011, utilizzata fin qui da 150.000 pensionati su 229.000 richieste». Il capo dell'Inps spiega chiaramente che senza quota 100 si sarebbe creato un enorme scalone alla scadenza dei 67 anni. Uno scalone probabilmente - aggiungiamo noi - non sostenibile dall'Inps. Al contrario le uscite anticipate hanno permesso all'istituto di spalmare costi e uscite. È qui che Tridico parte all'attacco per unire le forze con il segretario della Cgil. Pur sapendo che quota 100 è finanziata a deficit afferma che le domande inferiori alle aspettative hanno creato un fondo da 6,2 miliardi nel triennio e che questo dovrà essere usato per la prossima riforma: la sua.In realtà non si tratta di fondi, ma solo di minori spese. E Tridico non può non saperlo. Per questo si deduce che voglia portare avanti un progetto che in fondo sarà molto simile a quota 100. Magari quota 101 o 102. In sostanza, uno schema che consentirà di andare in pensione a partire dai 62 anni con una serie di pilastri penalizzanti in base alle scelte del pensionando. Lunedì prossimo partirà la trattativa governo sindacati per la riforma pensionistica e c'è da immaginare che il ministro Nunzia Catalfo si allineerà subito ai suggerimenti di Tridico e dell'asse Pd-5 stelle. Ieri si è limitata a un intervento sul Jobs act, dicendo che va «ribilanciato introducendo maggiori tutele per i lavoratori» e spiegando che «non bisogna schierarsi né da una parte né dall'altra», serve «un'analisi approfondita dei dati», perché «se da una parte con gli esoneri contributivi ha trasformato molto lavori a tempo determinato in indeterminato, dall'altra ha meno tutele», ha aggiunto. Il ministro ha inoltre fatto sapere che, per quanto riguarda le pensioni, «il governo ha iniziato un percorso per pensare a una riforma della flessibilità in uscita più stabile e duratura». «Mi auguro», ha detto poi, «che i risparmi di quota 100 restino alla previdenza per usarli per le prossime opportune proposte». Sulle ipotesi per la flessibilità in uscita, allo scadere del piano triennale introdotto dalla Lega nel precedente governo, «stiamo istituendo una commissione di esperti che valuti tutte le possibili forme», dice ribadendo che quota 100 «durerà gli anni per i quali è prevista», fino alla fine del 2021.La sostanza dei fatti è che i giallorossi hanno fretta di aprire il cantiere. Se il governo dovesse cadere e il premier Giuseppe Conte decidesse di ripresentarsi alle elezioni troverà dietro di sé una coalizione che voglia sostenerlo? Probabilmente sì. Su quali battaglie potrà trovare coesione? Non quelle dell'immigrazione. La sinistra ha deciso di suicidarsi da questo punto di vista, continuando a rimuovere la vita reale e la necessità dei cittadini di avere uno Stato che garantista stabilità e legalità. Potrà invece trovare una leva elettorale appropriandosi della battaglia del lavoro. D'altronde i risultati di un esecutivo si misurano sui dati dell'occupazione e della produttività. Al tempo stesso non solo non possiamo immaginare che un lavoratore (magari coinvolto in attività usuranti) resti attivo fino a 69 anni e 10 mesi, ma dovremo anche ammettere che per il manifatturiero un lavoratore di età superiore ai 60 anni rappresenta un freno alla produttività stessa.
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Robert F.Kennedy Jr. durante l'udienza del 4 settembre al Senato degli Stati Uniti (Ansa)