2024-02-10
Niente palco per gli agricoltori ma Amadeus legge le loro richieste
Amadeus durante la lettura del comunicato degli agricoltori (Ansa)
Dopo un estenuante braccio di ferro, Riscatto agricolo consegna una lettera al Festival: «Basta burocrazia e follie europee». Oltre a un appello per sensibilizzare i consumatori. I forconi: «I presidi continueranno».Il massimo sarebbe stato far sfilare la mucca Ercolina, che da un paio di giorni pascola sul green carpet dell’Ariston, con una bella stola alla moda della Ferragni con su scritto: «Pensati affamata». Non ci son riusciti e dunque non smobilitano, ma poco dopo le 18 di ieri hanno consegnato alla Rai la lettera che Amadeus deve leggere dal palco dell’Ariston. L’ad di viale Mazzini, Roberto Sergio, ha comunque chiuso ogni possibilità dicendo fin dal primo pomeriggio: «Quella di non far salire gli esponenti della protesta con i trattori sul palco di Sanremo è stata una scelta condivisa con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi». In realtà pare che la scelta sia tutta della Rai. Comunque per gli agricoltori non è tutto, ma è qualcosa - confida Filippo reduce anche dall’incontro con il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida - «avremmo preferito leggerla noi come peraltro ci aveva rassicurato Amadeus ed eravamo pronti con una delegazione ristretta, poi ci hanno detto che non si poteva fare e allora abbiamo accettato di consegnare un testo». La trattativa con la Rai, cominciata giovedì pomeriggio è andata avanti tutto il giorno. Fabrizio Casinelli - che è capo ufficio stampa della Rai - ha continuato a ripetere: «Sono arrivate mail da singoli gruppi di agricoltori, ma la Rai ha bisogno di un solo interlocutore e dobbiamo essere sicuri che il testo che ci viene sottoposto sia condiviso da tutti». Per tutta risposta alle 18 Filippo Goglio, uno dei portavoce di Riscatto agricolo, ha fatto sapere: «Abbiamo consegnato la lettera alla Rai, vediamo cosa capita». E per evitare fughe in avanti il testo è rimasto blindato. «Lo daremo ai giornalisti», dice Filippo, «solo se a Sanremo non lo leggono». Ma se la voce degli agricoltori non si leverà dall’Ariston è probabile che le conseguenze non saranno solo la diffusione del messaggio (a fine pomeriggio l’accordo raggiunto era: Amadeus ne leggerà un estratto) in cui ci sono tre punti qualificanti: il grido delle aziende agricole che non ce la fanno più e chiedono allentamento dei vincoli sia burocratici sia legati alla politica europea, una maggiore considerazione del lavoro agricolo e perciò una remunerazione equa dei prodotti all’origine e un appello ai cittadini consumatori perché sostengano gli agricoltori in questa battaglia che è una battaglia per la qualità, la salute e la tutela del prodotto italiano. È una lettera di circa 40 righe che si legge in meno di cinque minuti dove non ci sono accuse all’Europa o al governo, ma c’è un appello alla sopravvivenza dell’impresa agricola. Un tema condiviso dallo stesso Amadeus e che ieri ha fatto dire a Umberto Smaila (il presidente del Senato, Ignazio La Russa, lo incoraggiava a salire sul palco dell’Ariston per testimoniare la barbarie delle foibe): «So come funziona Sanremo, e comunque sono in coda: prima ci sono i trattori». Attorno all’Ariston c’è un presidio nutrito di trattori arrivati da Asti-Alessandria da dove sono arrivati un’altra cinquantina di agricoltori con un pullman. Ma almeno un centinaio di mezzi agricoli sono pronti a partire dalla Lombardia. Nell’incontro con il ministro Francesco Lollobrigida, che ha di fatto confermato quanto già comunicato dal premier, Giorgia Meloni, alle maggiori associazioni di categoria (ripristino dello sconto Irpef ma solo fino a 10.000 euro, sospensione di sei mesi delle assicurazioni sui trattori, maggior controllo sulle filiere per incrementare i prezzi corrisposti a chi coltiva), Salvatore Fais, portavoce di Riscatto agricolo, che aveva annunciato «se ci sono le associazioni di categoria dal ministro non ci andiamo» ha ribadito: «Abbiamo dato prova di grande senso di responsabilità, ci aspettiamo di essere ascoltati e che i nostri messaggi vengano diffusi». La posta in gioco è anche la rappresentanza del mondo agricolo. Ieri c’è stata solo una sfilata di quattro trattori (uno azzurro e poi tre che hanno composto il tricolore: verde, bianco e rosso) per il centro di Roma mentre la manifestazione lungo il raccordo anulare che si è svolta dopo le 21 è stata concordata con la questura. Davide Pedrotti - uno dei quattro coordinatori di Riscatto agricolo, giovane allevatore nel Mantovano - conferma: «Le manifestazioni continuano così come i presidi a Roma, Bergamo, Melegnano e Brescia». È probabile che a Sanremo ci sarà una «staffetta» di trattori che presidierà l’Ariston fino alla fine del festival. Ma c’è un altro rischio. Che torni a mobilitarsi l’altro fronte, quello del Cra (Comitato agricoltori traditi) guidato dall’ex «forcone» Danilo Calvani, che ieri ha detto: «Lollobrigida convoca Riscatto agricolo perché sono iscritti tutti al suo partito, ma noi non molliamo: stiamo radunando i trattori attorno a Roma e la prossima settimana faremo una grande manifestazione». Il balletto sui comunicati, sulla presenza o meno sul palco dell’Ariston andato in scena ieri attorno al Festival di Sanremo ha tutta l’aria di essere solo il primo tempo della protesta. Ieri a Porto Torres in Sardegna hanno bloccato il porto con una replica attesa in tutta l’isola per lunedì. Peraltro in Spagna i trattori stanno paralizzando il Paese, nonostante l’arresto di 12 manifestanti, segno evidente che il malessere agricolo ha radici molto profonde in Europa.
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)