2024-11-20
Tra Ppe e socialisti trattative nella notte sul sì a Ribera e Fitto
Oggi il ministro spagnolo riferirà in Parlamento sulla sua gestione dell’alluvione a Valencia. L’appello di Romano Prodi e Mario Monti.Oggi potrebbe essere il giorno di Teresa Ribera, in un senso o nell’altro. Oggi la candidata socialista alla vicepresidenza esecutiva con delega alla concorrenza a al Green deal e ministro per la Transizione del governo spagnolo verrà audita dal Congresso spagnolo per rispondere della gestione della Dana, che ha devastato Valencia. La giornata di oggi è stata preceduta da ore di trattative serrate a Bruxelles, Strasburgo, nei palazzi del potere, ma anche a Rio de Janeiro. Energie profuse nel tentativo di trovare un accordo per sbloccare l’impasse sui nomi dei vicepresidenti della Commissione europea. La spinta propulsiva partiva naturalmente da Madrid, che ha tutto l’interesse che il nome di Teresa Ribera, resti in piedi. Ribera negli ultimi giorni è sembrata più in bilico di quanto non fosse Raffaele Fitto, giudicato positivamente nel merito praticamente da tutti e osteggiato solo per la vicepresidenza esecutiva assegnata ad un rappresentante dei conservatori europei che non appartiene alla maggioranza che ha votato a favore dell’Ursula bis. Mentre la situazione della socialista si era decisamente fatta più complessa: il Partito popolare europeo (Ppe) aveva sospeso la valutazione di Ribera fino a quando non fosse comparsa davanti al Parlamento e non avesse promesso di dimettersi se la sua gestione della Dana fosse finita nel mirino dei magistrati. Per contro i Socialisti e Democratici (S&D) chiedevano che il candidato italiano, Raffaele Fitto, venisse retrocesso da vicepresidente a semplice commissario. Sánchez e i suoi sostenitori hanno inizialmente insistito sul fatto che non avrebbero mai votato per Fitto, tuttavia, con il rischio che Ribera cada la posizione sembra ora spostarsi e il premier spagnolo potrebbe concedere il voto socialista a Fitto in cambio di quello per Ribera.I leader dei gruppi di maggioranza si sono riuniti ieri per lavorare a un documento comune per rinsaldare il Patto di maggioranza basato sulle linee programmatiche presentate da Ursula von der Leyen a luglio. L’intenzione è quella di presentarlo nella Conferenza dei presidenti di oggi pomeriggio alle 5. Sembrerebbe si stia andando nella direzione di un voto a pacchetto dei coordinatori, che si dovrebbe risolvere così, anche se Manfred Weber, capogruppo del Ppe, precisava prima di cominciare i colloqui con le controparti che «in questo momento non c’è accordo tra i gruppi». Le trattative tra popolari, socialisti e liberali si sono prolungate nella notte. Non sarebbe sul tavolo alcuna possibilità di rivedere le deleghe assegnate a Teresa Ribera secondo alcune fonti, mentre secondo altre fonti parlamentari il commissario ungherese Oliver Varhelyi potrebbe vedersi rimodellato il suo portafoglio e sottratta la delega sui diritti riproduttivi e sessuali. Sulla sua delega si era acceso un forte dibattito perché il commissario ungherese aveva dichiarato che il tema del diritto all’aborto e alla riproduzione va gestito a livello nazionale, sollevando la preoccupazione di alcuni eurodeputati. Bisognerà capire se nella redistribuzione delle deleghe occorrerà svolgere nuove audizioni, ma il tema sembra esser stato rinviato almeno ad oggi. Sembrerebbe essere tutto nelle mani degli spagnoli insomma. La portavoce del governo spagnolo Pilar Alegria ha chiarito: «Noi stiamo lavorando affinché si compia l’accordo che si raggiunse lo scorso luglio tra le tre grandi famiglie europee», e interrogata sulla possibilità che Madrid apra a un appoggio al candidato del governo di Giorgia Meloni, ha risposto: «Qui chi deve dare spiegazioni sono il Partito popolare spagnolo e il suo leader Alberto Núñez Feijóo, per la chiara irresponsabilità», ripetendo poi che è «indubbio il riconoscimento di cui la socialista Teresa Ribera gode a livello europeo e mondiale». Frizioni tra Verdi e Ppe. «Nonostante il sì al bis di Ursula von der Leyen a luglio, non abbiamo ricevuto alcun segnale dal Ppe di voler costruire una maggioranza pro europea con noi per il voto sul collegio» ha detto la co-presidente dei Verdi europei Terry Reintke sui negoziati in corso tra i tre gruppi di maggioranza. «Se ci fosse un accordo tra i gruppi», ha aggiunto la politica tedesca, «dovrebbe escludere qualsiasi collaborazione con la destra autoritaria e l’estrema destra per tutta la legislatura. I candidati e i partiti avevano indicato questa linea rossa durante la campagna elettorale, ora devono fare una promessa affidabile, gli elettori di tutta l’Ue si sono fidati di loro su questo punto». «L’unico modo per ricompattare una maggioranza politica è partire dalle priorità politiche. E quindi dobbiamo ripartire da quelle linee programmatiche scritte in un documento che Von der Leyen aveva presentato prima della sua elezione per permettere alle tre forze che costruiscono la maggioranza pro europea di eleggerla». Così Sandro Gozi, segretario generale del Partito democratico europeo e membro della presidenza di Renew Europe.Infine un appello congiunto da due ex premier italiani, Mario Monti e Romano Prodi: «Confidiamo che, davanti a candidati qualificati come Teresa Ribera o Raffaele Fitto, non prevalgano le tensioni intestine, in particolare tra i gruppi considerati più europeisti quali i popolari e i socialisti».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.