2022-02-12
Tour d’Antalya, a Termessos vince Madsen. Alessandro Fedeli secondo
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La terza tappa della corsa turca va al danese della Uno - X Pro Cycling Team, nuovo titolare della maglia Magenta. Sul podio l’italiano della Gazprom-Rusvelo e il lussemburghese Luc Wirtgen (Bingoal Pauwels Sauces Wb). Domani tappa conclusiva con gli ultimi 156,5 chilometri intorno ad Antalya.Risultati terza tappa e Classifica Generale Tour of Antalya 2022.pdfChe sarebbe stata la tappa più difficile e imprevedibile lo si sapeva, considerando il tracciato quasi tutto in salita che ha portato la carovana del Tour d’Antalya da Aspendos a Termessos. Una distanza non eccessiva di 110,6 chilometri, ma molto difficoltosa con un'arrampicata che ha toccato quota 890 metri di altezza al traguardo e 8,8 chilometri con una pendenza di 5,8%. Alla fine l’ha spuntata il danese della Uno - X Pro Cycling Team Jacob Hindsgaul Madsen, nuovo leader della corsa che nella tappa conclusiva di domani indosserà la maglia Magenta ereditata da Matteo Malucelli e Dusan Rajovic, vincitori rispettivamente della prima e seconda tappa. Una giornata, quella di oggi, che ha regalato ben due successi al team norvegese, visto che la vittoria di Madsen qui ad Antalya va a sommarsi a quella di Anthon Charmig al Tour of Oman. Il corridore danese si è detto molto soddisfatto al termine della gara: «Vincere era il nostro obiettivo, ma sono felicissimo per il lavoro svolto da tutta la squadra. L'intero team ha lavorato come una motocicletta e ho portato a termine la tappa per loro». Un po’ di rammarico, invece, per Alessandro Fedeli. L’italiano in sella alla Gazprom-Rusvelo ha chiuso secondo ma ha lottato per la vittoria fino all'ultima curva prima del traguardo, nonostante un guasto al cambio che lo ha limitato. «Sono contento, anche se ho chiuso secondo all'ultima curva dove sono rimasto chiuso e con il cambio rotto» ha confidato in mixed zone al termine della gara il corridore veronese - «È stata una giornata un po' difficoltosa, in una situazione ottimale avrei potuto vincere. Sto bene, sono sereno di testa, ho trovato la mia serenità e una squadra dove mi trovo veramente bene. Spero di continuare così e dare loro soddisfazioni». Un Fedeli che getta poi lo sguardo a quella che sarà la gara di domani e lo fa da uomo squadra: «Domani l'arrivo è in pianura e in volata e speriamo che Malucelli possa ripetersi, noi cercheremo di mettercela tutta come abbiamo fatto gli altri giorni».La gara, dopo la partenza all'ora di pranzo dal Teatro Antico di Aspendos, cornice maestosa e suggestiva che ha fatto da sfondo alla cerimonia che ha preceduto lo start, ha visto per i primi 20 chilometri la maggior parte del gruppo unito con i corridori in fase di studio e un passo gara compreso tra i 35 e i 42 chilometri orari. Si è dovuto aspettare il 26esimo chilometro per assistere a un'azione degna di nota con l'ungherese Gergely Szarka di Giotti Victoria Savini Due e lo spagnolo Edgar Nieto Nohales di Spor Toto che hanno tentato una fuga portandosi a 2'25'' di vantaggio sul resto del gruppo. Quest'ultimo, trovandosi in testa al chilometro 53, ha conquistato il Bonus Gate sulla consapevolezza dei cambiamenti climatici, replicandosi anche al chilometro 72,7 con il Climb Premium Gate. Il premio per il miglior sprint, invece, è andato al tedesco Jan Knolle di Saris Rouvy Sauerland grazie al primo posto all'altezza del chilometro 88,3. Da qui, con meno di 22 chilometri al traguardo, il gruppo in fuga è stato raggiunto da Ludovic Robeet di Bingoal Pauwels Sauces, Matthew Gibson e Jakub Scott di Win Sungod. Negli ultimi 2 chilometri la distanza con il gruppo si è ridotta e ha visto l'azione d'attacco portata avanti da Madsen andare a segno. Il danese, oltre ad aver indossato la maglia Magenta in qualità di nuovo leader della classifica generale, si è preso anche quella gialla come miglior sprinter. «Quando sono arrivato al traguardo con 20 persone, ho ho capito che avrei vinto la tappa. Sarei dovuto entrare nell'ultima curva tra i primi cinque e ci sono riuscito. Domani sarà una tappa diritta. Penso che proteggerò la maglia. Ma non dovrebbero esserci incidenti» ha commentato in conferenza stampa Madsen.Nella giornata di domani, alle 12, lo start della quarta e ultima tappa che assegnerà il titolo di campione del Tour d'Antalya 2022. Si parte e si arriva ad Antalya lungo un percorso di 156,5 chilometri.
Il fiume Nilo Azzurro nei pressi della Grande Diga Etiope della Rinascita (GERD) a Guba, in Etiopia (Getty Images)
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Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
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