2022-01-11
«Tour dell’angoscia» per convertire i no vax
Parlando alla Stampa, Mariella Enoc illustra i viaggi in terapia intensiva che organizza per instillare la paura nei non vaccinati. Non a caso la presidente del Bambino Gesù esalta il «rigore» del calvinismo, che terrorizzava i fedeli per spingerli all’obbedienza. da qualche tempo, chissà perché, è divenuta una delle centrali di propaganda più attive nel sostegno alle restrizioni. «Serviva un po’ di rigore calvinista e io ho potuto tirare dritto grazie all’appoggio del Papa», ha dichiarato la dirigente. Non avrebbe potuto essere più precisa: il culto sanitario dominante può essere facilmente assimilato a una forma deleteria di calvinismo, di cui possiede i tratti più feroci. È utile, a tal proposito, riprendere la descrizione che di Calvino propone Stefan Zweig (in Castellio contro Calvino, edito da Castelvecchi). È il ritratto di un fanatico che mira a liberare l’uomo «dalla sua arroganza affinché s’inserisca senza più discutere nel pio gregge obbediente, affinché ogni segno d’eccezione si dissolva, senza lasciare traccia, nell’ordinamento universale, e l’individuo sia assorbito nella massa». Secondo Zweig, Calvino intendeva procedere a una «draconiana soppressione dei diritti soggettivi», a una «spoliazione vandalica dell’individuo a favore della comunità». Per riuscire nell’intento, egli elaborò un rigidissimo sistema chiamato «freno ecclesiastico» o, più seccamente, «disciplina». Ecco come lo descrive Zweig: «Fin dal primo istante quest’organizzazione geniale rinchiude il suo gregge, la sua “comunità”, in una fitta rete di regolamenti e di veti - le cosiddette Ordinanze - e fonda allo stesso tempo un ufficio da cui controllare l’applicazione del terrore da lui imposto in materia di costumi, il suo “Concistorium”». In questo sistema, «ogni manifestazione della vita, anche privata, cade automaticamente sotto il controllo dell’autorità […]. Non soltanto la parola proferita, ma anche le intenzioni e le opinioni sono da sorvegliare». A Ginevra fu resa operativa una sorta di «polizia spirituale» con il compito di vagliare il comportamento degli abitanti. «Quando uno Stato mantiene i suoi cittadini nel terrore», nota Zweig, «fiorisce sempre la nefasta pianta della delazione spontanea: quando, in linea generale, si ammettono e anzi si incoraggiano le denunce, uomini altrimenti onesti si trasformano per paura in informatori». Ora, con tutte le dovute cautele e le immancabili distinzioni, il quadro nefasto del «calvinismo di sorveglianza» dipinto da Zweig non è poi così dissimile dal modello applicato negli ultimi mesi qui da noi. Mariella Enoc - che pure lavora per un ospedale d’impronta cattolica - pare condividere l’idea che l’uomo sia un soggetto «perennemente rivolto al male». E che dunque, per non peccare, debba vivere costantemente in preda al «timore di Dio». Timore nel senso più nero del termine: terrore vero e proprio, paura del castigo. È noto che i calvinisti furono particolarmente metodici nella persecuzione delle streghe, ed è appunto con «rigore calvinista» che la presidente del Bambino Gesù approccia la persecuzione dei demoniaci no vax, le cui convinzioni (così sostiene) «fanno parte dell’auto-annientamento di cui sono capaci gli esseri umani». Già, molto meglio sostituire «l’auto-annientamento» con l’annientamento. Meglio provvedere alla cancellazione dei no vax con ogni mezzo, fare in modo che costoro si convertano. Certo, non è una faccenda semplice. Per influenzare i ragazzini basta il quotidiano martellamento mediatico: lo dimostra il fatto che in varie città gli studenti abbiano manifestato o addirittura occupato (è accaduto al liceo Manzoni di Milano) invocando l’obbligo vaccinale come alternativa alla dad, per la serie «i ricatti funzionano». Con gli adulti, il compito è più difficile, servono interventi più ruvidi. Tipo quello che la Enoc illustra tramite La Stampa: un tour dell’angoscia a cui sottoporre i peccatori negazionisti. «Al Bambino Gesù», spiega la nostra eroina, «gli mostriamo i reparti pieni, gli operatori sanitari allo stremo e gli prestiamo il casco di ventilazione così che si preparino a ciò che li aspetta». Uno scenario dickensiano: come al gretto Scrooge, al non vaccinato viene svelato il tormento infernale che lo attende qualora prosegua sulla via del male. In quale modo riesca poi la Enoc a stabilire che una persona andrà sicuramente incontro a un destino infausto non è dato sapere, ma in fondo poco importa. Ciò che conta, appunto, è instillare il terrore, l’angoscia, e spingere gli uomini perversi sul sentiero dell’obbedienza. A costo di mentire o mistificare. Prendiamo le dichiarazioni della stimata presidente sui bambini. A suo dire, i malati pediatrici nell’ospedale romano sono «in grave aumento». I dati dell’Iss a livello nazionale raccontano una storia diversa, ma secondo la signora nella sua struttura «sono 50 i bambini ricoverati per Covid di cui 4 in terapia intensiva. Il massimo della capienza è 60», aggiunge, «si spera nelle dimissioni ma il pronto soccorso è pieno e molti vengono curati a casa». Qui qualcosa non torna. Speculare sullo stato di salute di un bambino non è edificante, ma visto che i piccini vengono chiamati in causa a fini terroristici tocca porsi qualche interrogativo. Intanto sarebbe interessante sapere quali siano le condizioni di partenza dei minorenni in reparto, se abbiano o meno altre patologie. Poi, sarebbe opportuno confrontare gli attuali numeri con quelli degli anni precedenti, giusto per capire che cosa sia cambiato con il Covid. Infine: se i piccoli, come dice la Enoc, vengono curati a casa perché in reparto non c’è posto, significa che possono ricevere le cure nelle loro camerette. Allora, forse, l’implementazione dell’assistenza domiciliare sarebbe più utile delle uscite allarmanti sugli ospedali sotto pressione. Ovviamente tali obiezioni non vengono minimamente prese in considerazione. Perché il punto non è affrontare i problemi reali o consentire alle persone di tornare a una parvenza di normalità. No: l’obiettivo è convertire gli infedeli alla religione sanitaria; spiegare, come fa la Enoc, che «ci sono troppi genitori non vaccinati o che non proteggono i figli»; fomentare la caccia agli stregoni anti vaccino. È il rigore calvinista raccontato da Zweig: «Nemmeno la libera scelta del nome di battesimo per i propri figli è ormai concessa a quei cittadini che un tempo erano stati uomini liberi».