2020-11-15
Toscana rossa contro il governo. Il Friuli chiede di ridiscutere le zone
Eugenio Giani: «Sorpresa e amarezza». Massimiliano Fedriga vuole convocare la Conferenza Stato Regioni. Da oggi in vigore le nuove regole.Esposto sul concorso per i docenti. Mario Pittoni (Lega): «La notte prima della prova, boom per gli argomenti chiesti all'esame».Lo speciale contiene due articoli.In buona parte d'Italia, ieri ultimo giorno di passeggiata semilibera. A Napoli, ad esempio, bar del centro affollati per quello che è stato definito «l'ultimo caffè». Intanto, cambia ancora la cartina, con macchie di rosso e di arancione sempre più predominanti. Dopo l'ordinanza del ministero della Salute che fissa due ulteriori zone rosse (Toscana e Campania) e altre tre aree arancioni (Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche), il quadro complessivo risulta così composto: in rosso ci sono Lombardia, Piemonte, provincia di Bolzano, Valle d'Aosta, Toscana, Campania, Calabria; in arancione, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Umbria, Marche, Abruzzo, Basilicata, Puglia, Sicilia; in giallo, solo Veneto, provincia di Trento, Lazio, Molise, Sardegna.Assai diversificate le reazioni dei governatori. Un caso a sé è la fiammeggiante replica di Vincenzo De Luca, infuriato contro il governo, di cui ha buon gioco a elencare le contraddizioni, salvo però dimenticare i suoi mesi di sceneggiata. L'uomo del lanciafiamme spara ancora, parlando di «provvedimenti sminuzzati» del governo: «Questa scelta ha fatto perdere due mesi». E allora ecco la sentenza politica: «Meglio mandare a casa il governo. Non è tollerabile alcun rapporto di collaborazione con ministri come Vincenzo Spadafora che ha raccontato bestialità o con il signore di cui ho fatto il nome (Luigi Di Maio, ndr)». La telenovela promette di non finire qui. Intanto, ieri è arrivata la notizia che in Campania le scuole dell'infanzia e le prime classi della scuola primaria torneranno in presenza dal 24 novembre. Toni diversi, rassegnati e crepuscolari, dal neo governatore della Toscana Eugenio Giani: «Provo sorpresa e amarezza perché vedevo che negli ultimi giorni i dati tendevano a un lieve miglioramento. Sono uomo delle istituzioni e rispetterò quanto deciso dal governo. Sono convinto che ce l'avremmo potuta fare anche senza dover passare a zona rossa». Dario Nardella, sindaco di Firenze, ha aggiunto: «Al governo chiediamo quanta più trasparenza possibile: io ho sempre difeso il meccanismo dei colori, degli automatismi, ma è importante che i cittadini sappiano, perché c'è ancora chi pensa che ci siano motivazioni politiche alla base dei colori». Poi ha aggiunto che la città «sente moltissimo l'impatto economico» delle restrizioni, per cui «abbiamo assolutamente bisogno che il governo ci stia vicino, non solo ora con i ristori ma anche in prospettiva, perché il 2021 sarà un anno terribile». La beffa più insopportabile è quella per Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, che, 24 ore prima dell'ordinanza di Roberto Speranza, avevano adottato provvedimenti territoriali per evitare il declassamento. Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli, ha chiesto «una riunione urgente della Conferenza Stato Regioni per ridiscutere i parametri delle zone in cui sono finite le Regioni». Pure Luca Zaia, presidente del Veneto, ha dato man forte ai colleghi: «Noi siamo in zona gialla ma non sono convinto che i colleghi di Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia abbiano situazioni diroccate». Amareggiato il presidente delle Marche Francesco Acquaroli: «Dispiace sicuramente veder ulteriormente compresse le nostre libertà».In ogni caso, restano valide le ultimissime ordinanze (distinte ma simili nell'impianto) di Veneto ed Emilia Romagna. Il Friuli invece ha ritirato la sua. In Emilia Romagna, negozi chiusi la domenica (con le consuete eccezioni) e chiusura pure il sabato per i centri commerciali. In Veneto stesse regole e stesse eccezioni per negozi e centri commerciali, disposizioni «anti struscio» nei centri storici, e somministrazione di bevande dalle 15 da seduti. Quanto alle regioni rosse, molto rigide le regole lombarde: didattica a distanza, chiusura di quasi tutti i negozi (tranne quelli di prima necessità) e divieto di uscire se non per comprovati motivi. Situazione analoga in Piemonte. Scendendo a Sud, in Calabria si va verso la sospensione della didattica in presenza per le scuole di ogni grado, mentre diverse città della Campania (da Benevento a Torre Annunziata, e si attende che qualcosa del genere accada anche a Napoli) hanno già disposto la chiusura di vie affollate. Nelle altre regioni arancioni è in corso il potenziamento dei controlli sul rispetto delle misure, in qualche caso (Abruzzo) perfino con un abbastanza surreale uso di impianti di diffusione sonora per allertare le persone. Per il resto, raffica di restrizioni a livello locale un po' ovunque (Liguria, Umbria, Basilicata, Puglia). A Verona e Pesaro senso unico nelle vie pedonali, a Cittadella (Padova) divieto di fumo in strada.Resta infine in giallo, nonostante diverse testimonianze di una notevolissima pressione sugli ospedali, il Lazio di Nicola Zingaretti, protetto finora da una sorta di immunità mediatica. A Roma previsti controlli nelle aree verdi, accessi contingentati nelle vie del centro e stop ad alcune fermate della metropolitana.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/toscana-rossa-contro-il-governo-il-friuli-chiede-di-ridiscutere-le-zone-2648917448.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="undici-ricerche-sospette-online-esposto-sul-concorso-per-i-docenti" data-post-id="2648917448" data-published-at="1605391181" data-use-pagination="False"> «Undici ricerche sospette online». Esposto sul concorso per i docenti Sospetti su una fuga di notizie relative ad argomenti «apparentemente di nicchia», inerenti ad alcuni esami del concorsone per la scuola. Gli strani picchi di ricerca notturna sul Web, alla vigilia delle prove del concorso straordinario per docenti, non sarebbero una casualità secondo Mario Pittoni, responsabile scuola della Lega e vice presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama. Troppe coincidenze, a suo avviso, con «parole chiave legate a quelle che poche ore dopo risultano essere le domande del concorso», spiega il senatore che ha presentato un articolato esposto in Pretura, segnalando ben undici casi sospetti e «non solo quelli sui quali ha provato a rispondere il ministero, da noi rilanciati sui social unicamente per aprire la discussione che ha portato a un numero ben più consistente di segnalazioni». Secondo il ministero dell'Istruzione, le prove del concorso, poi sospeso dallo scorso 5 novembre, si sono svolte nel pieno rispetto delle regole. «Non c'è stata alcuna violazione informatica che possa aver causato fughe di notizie», ha fatto sapere. Per Pittoni, invece, le situazioni «sospette» si sono presentate in diverse classi di concorso, come documenta in allegato all'esposto. Ecco alcuni casi. Il 27 ottobre, alla prova di musica, una delle domande riguardava la Passacaglia di George Frideric Händel, che fa parte di una suite per clavicembalo. Alle ore 1 della notte precedente l'esame, Passacaglia è stata una delle parole più ricercate. Sempre il 27, nel primo pomeriggio si svolgeva l'esame di scienze e tecnologie informatiche. Gli argomenti della prova riguardavano multitasking, Vpn, Sql, memoria cache, struttura dati a pila Lifo. «Ebbene, nei due giorni antecedenti si sono riscontrati picchi di ricerca su tutti e cinque gli argomenti della prova. Le prime tre con tanto di query (insieme di parole chiave con cui un utente esprime la sua ricerca, ndr), correlate con indici altissimi, fino al 400%», tuona Pittoni. Google trends raccoglie i dati delle ricerche svolte su un territorio e li normalizza in base all'ora e alla località di una query, tramite una procedura che tiene conto di diversi elementi. «I risultati numerici vengono successivamente scalati in un intervallo da 0 a 100 in base alla proporzione dell'argomento su tutte le ricerche di tutti gli argomenti. Quindi una ricerca che ottiene valori vicini a 100 è la query più utilizzata in quell'intervallo di tempo», spiega il senatore. Il 28 ottobre, alla prova di esame arte e immagine, tra le domande previste c'era la Canestra di Caravaggio, che la notte precedente era stata oggetto di un picco di ricerche su Google. Stessa cosa accade nelle ore notturne che precedono la prova di scienze economico aziendali: picchi su rimanenze, bilancio sociale, ratei e sistemi di governance, che saranno l'argomento dei test poi sottoposti ai docenti. Pittoni chiede che vengano fatti gli opportuni accertamenti e di «individuare i possibili soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti». Aggiunge: «Ci aspettavamo che il ministero, primo responsabile della procedura concorsuale, si attivasse nel suo stesso interesse per una disanima attenta delle segnalazioni, non per sminuirne la portata». Nessuna risposta al momento da parte di Lucia Azzolina. L'unica nota diffusa da Viale Trastevere è la momentanea sospensione del questionario Rilevazione della situazione epidemiologica nelle scuole. Ormai si fa didattica da remoto quasi ovunque, in classe non ci sono alunni da monitorare.
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