2024-12-17
Le toghe spingono per le multe Ue all’Italia
Giuseppe Santalucia (Imagoeconomica)
La riforma della magistratura scatena l’Anm che, oltre a minacciare lo sciopero, auspica l’apertura di una procedura d’infrazione da parte di Bruxelles contro il nostro Paese. Tommaso Calderone (Fi): «È una posizione irricevibile e paradossale. Ma noi andremo avanti».L’Associazione nazionale magistrati va all’attacco del governo e questa non è una novità, ma lo fa con una durezza che poche altre volte si era registrata.La protesta delle toghe riguarda il disegno di legge costituzionale di riforma della magistratura, approvato in commissione Affari costituzionali alla Camera e da pochi giorni arrivato all’esame dell’Aula di Montecitorio. Le votazioni dovrebbero iniziare a gennaio: i punti cardine della riforma sono, ricordiamolo, la separazione delle carriere tra giudici e pm, lo sdoppiamento del Csm con i componenti sorteggiati e la istituzione di un’Alta corte disciplinare.L’Anm, guidata da Giuseppe Santalucia, si è riunita in assemblea generale e ha deliberato una serie di iniziative di protesta che vengono annunciate in una mozione dai toni apocalittici. Secondo l’Anm, il ddl costituzionale «stravolgendo l’attuale assetto costituzionale e l’equilibrio tra i poteri dello Stato, sottrae spazi di indipendenza alla magistratura, riducendo le garanzie e i diritti di libertà per i cittadini». L’Anm delibera di «avviare immediatamente una mobilitazione culturale e una sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui pericoli di questa riforma che, sia a livello centrale sia locale, si articoleranno in diverse iniziative». Quali? Tra le altre, «l’immediata istituzione di un comitato operativo a difesa della Costituzione; l’organizzazione di almeno una manifestazione nazionale da svolgersi in un luogo istituzionale significativo subito dopo l’eventuale approvazione in prima lettura della proposta di riforma; lo svolgimento di iniziative comuni su tutto il territorio nazionale coinvolgendo istituzioni locali, avvocatura, scuole, università, esponenti della società civile».Un fuoco di sbarramento di inaudita intensità, quello della associazione magistrati, contro una riforma che, è bene ricordarlo, era uno dei pilastri del programma elettorale del centrodestra, quel programma sulla base del quale la coalizione guidata da Giorgia Meloni ha vinto le elezioni. Ancora, tra le iniziative previste troviamo «una forma di protesta e di sensibilizzazione da organizzare in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025; la creazione di luoghi di confronto e sinergia con le altre magistrature; il rafforzamento di una strategia comunicativa innovativa ed efficace anche mediante il supporto di esperti della comunicazione; il coinvolgimento», si legge ancora nel documento dell’Anm, «delle istituzioni europee preposte al monitoraggio dell’indipendenza e imparzialità della magistratura, anche per attivare eventuali procedure di infrazione».Quest’ultimo passaggio, al di là del diritto di ciascuno di protestare come vuole, appare particolarmente indigesto: arrivare ad augurarsi l’apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia da parte della Commissione europea (prospettiva tra l’altro assolutamente onirica considerate le caratteristiche della riforma) ha il sapore amaro di una battaglia condotta contro gli italiani. L’Anm, inoltre, ha in programma «l’indizione, in relazione all’iter parlamentare di discussione del ddl di riforma costituzionale, di una o più giornate di sciopero per sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli della riforma. L’assemblea invita la giunta esecutiva centrale», si legge ancora, «a stanziare le risorse necessarie a realizzare le presenti iniziative».Non porge l’altra guancia il capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia alla Camera, Tommaso Calderone, che commenta con fermezza i toni e i contenuti del documento: «Il documento dell’Anm», sottolinea Calderone alla Verità, «ha un contenuto , a tratti, irricevibile. È paradossale, a titolo di mero esempio, il passo in cui si fa riferimento a uno “squilibrio” dei poteri dello Stato che determinerebbe la separazione delle carriere dei magistrati. Lo Stato vacilla», argomenta Calderone, «quando un potere dello Stato tenta di condizionare un altro potere dello Stato. La nostra Costituzione prevede che le leggi le scrive il Parlamento, la magistratura le applica e il cittadino le osserva. Comanda la norma! È come se il potere legislativo o esecutivo si mobilitasse contro le sentenze dei tribunali. Inaccettabile. Sono sgomento e auspico che la maggioranza dei magistrati prenda le ferme distanze dal documento. In ogni caso, si sappia», conclude Calderone, «andremo avanti più forti e determinati di prima verso la separazione. Più di ieri e meno di domani».Che la levata di scudi dell’Anm sia strumentale lo dimostra quanto ha affermato più volte il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, pure fiero avversario della riforma. «Oggi, se io fossi un pm a Catanzaro e volessi fare il giudice», ha detto Gratteri, «devo cambiare la Corte d’appello che non sarà quella più vicina. E non solo: ogni anno solo lo 0,2% dei magistrati cambia ruolo da giudice a pm o viceversa. E per questa percentuale noi dobbiamo cambiare la Costituzione? Questo sarebbe il male della giustizia?». Ribaltando la prospettiva, viene da chiedersi: questo sarebbe l’attentato all’equilibrio dei poteri dello Stato?
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.