- Ormai le compagnie low cost fanno a gara tra loro nell’alzare i prezzi dei biglietti. Quando si prenota online, la cifra che compare all’inizio non corrisponde mai a quella effettiva. Se si chiedono servizi extra (anche solo la possibilità di portare con sé un trolley), il conto finale può crescere fino al 363%.
- Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac: «Aumenti dovuti al boom dei turisti. La speculazione va arginata».
Ormai le compagnie low cost fanno a gara tra loro nell’alzare i prezzi dei biglietti. Quando si prenota online, la cifra che compare all’inizio non corrisponde mai a quella effettiva. Se si chiedono servizi extra (anche solo la possibilità di portare con sé un trolley), il conto finale può crescere fino al 363%.Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac: «Aumenti dovuti al boom dei turisti. La speculazione va arginata».Lo speciale contiene due articoli.Aggregazioni tra compagnie e una concorrenza sempre più agguerrita dovrebbe garantire l’utenza contro la speculazione dei prezzi. Eppure, complice il boom del turismo, i voli aerei sono sempre più cari. Anche le low cost, che fino a prima del Covid erano una soluzione per quanti volevano spendere poco, hanno abbandonato la politica low e si sono messi in gara sul caro biglietti. Rincari che hanno ampiamente compensato l’aumento del costo dei carburanti e le perdite durante il Covid, consentendo alle compagnie di macinare utili di bilancio mai visti prima d’ora. Basta guardare ai risultati di Ryanair. La compagnia irlandese ha chiuso l’anno fiscale 2024 con un utile netto di 1,92 miliardi di euro in crescita del 34% e i ricavi sono saliti del 25% a 13,44 miliardi di euro. Il traffico è cresciuto del 9% a 183,7 milioni di passeggeri (23% in più rispetto al periodo pre Covid). La base dei costi e l’aumento dei ricavi hanno contribuito a compensare un aumento significativo della spesa per il carburante. E avrebbe fatto anche di più se non fosse per i ritardi della Boeing nella consegna degli aeromobili che rifornirà, entro luglio, 27 aerei in meno rispetto a quanto previsto dal piano delle consegne.Quindi le incertezze sul numero di aerei che verranno consegnati, lo scenario geopolitico in Medio Oriente e in Ucraina pieno di incognite e l’andamento del prezzo del carburante, sono variabili che pendono sulle politiche tariffaria. È anche vero però che il dinamismo accelerato degli spostamenti aerei induce alla speculazione.Il moltiplicatore del biglietto è dato spesso da una serie di voci che si aggiungono al costo iniziale propagandato dalla compagnia e che fa da richiamo. E siccome è nei dettagli che si nasconde il diavolo, alla fine della prenotazione online, il passeggero si trova a dover pagare un prezzo che non aveva preventivato. O, peggio, talvolta scopre che quel posto a quella tariffa conveniente, è improvvisamente sparito (guarda caso acquistato nel giro dei pochi minuti dell’iter della prenotazione) ma gli viene proposta un’altra soluzione naturalmente a costo superiore. Chi ha fretta e non ha tempo a disposizione per fare la gimcana sulle varie piattaforme del web, accetta.Altroconsumo, associazione di difesa dei consumatori, in vista della stagione dei viaggi estivi, ha passato in rassegna le tariffe di cinque tra le principali low cost (EasyJet, Ryanair, Volotea, Vueling e Wizz Air). Secondo quanto emerge dall’analisi, condotta a maggio scorso, mentre i prezzi base rimangono entro limiti ragionevoli, pur con qualche rincaro, a fare la differenza sono spesso i servizi extra. È su queste voci che i vettori si scatenano, sapendo che sono optional a cui spesso non si può rinunciare. Altroconsumo ha simulato l’acquisto di sei voli andata e ritorno nel periodo 21 giugno-7 luglio 2024, per ogni low cost con partenze da Milano e Roma per destinazioni turistiche nazionali ed europee, per un totale di 58 voli. Per ogni tratta è stata seguita la procedura fino al pagamento. Il prezzo finale risulta sempre diverso e maggiorato rispetto a quello iniziale. Si può passare, dice l’associazione, da 25 euro a 116 euro circa aggiungendo servizi. Il costo che compare all’inizio della ricerca sui siti di queste compagnie infatti, non comprende nulla in realtà, se non un piccolo zaino o una borsa da posizionare sotto il sedile. L’associazione ha rilevato che inserendo alcuni optional, come il bagaglio in cabina, la valigia in stiva e la scelta del posto, l’incremento arriva a oltre il 300% del prezzo iniziale. Nella circostanza peggiore presa in considerazione, fino anche al 363%.Nel caso di Ryanair, stando all’indagine, i servizi aggiuntivi avrebbero costi importanti, pari a più di tre volte il prezzo iniziale, passando, nell’esempio riportato, per un volo Palermo-Milano, da 14,99 euro alla tariffa finale, comprensiva delle tre voci aggiunte, di 54,33 euro, ovvero + 262%.Dalla tabella Altroconsumo emerge che un volo di Wizz Air, Roma-Budapest solo andata al prezzo iniziale di 24,99 euro, arriva a 115,69 euro con un aumento del 363%. Scenario simile a quanto registrato anche con tratte operate da easyJet e Vueling, dove i costi extra possono far lievitare di oltre il 300% il prezzo selezionato inizialmente. Nello specifico per easyJet, si passa nel peggiore dei casi, per un volo Milano-Praga offerto a 22,99 euro, a un prezzo complessivo di 92,71 euro, il 303% in più. Per Vueling, per Roma-Londra da 22,99 euro a 96,99 euro: la spesa risulta aumentata del 322%.Per Volotea, un volo Pantelleria-Milano, è lievitato da 51,39 euro a 145,39 euro, il 183% in più.I bagagli da stiva sono l’opzione aggiuntiva che ha subito un aumento più significativo mentre i rincari più rilevanti, tra i costi fissi, sarebbero quelli per il borsone a mano fuori misura: ad esempio, per Vueling la penale massima è passata da 35 euro a 75 euro, mentre Wizz Air la sanzione è salita da 25 a 55 euro. Per easyJet la penale è di ben 58 euro, per cui nel timore di sforare, molti passeggeri preferiscono acquistare direttamente un bagaglio in più, anche in un momento successivo all’acquisto del volo, ma prima della partenza. Cambiare il nome del passeggero può arrivare a costare quasi 70 euro.Il prezzo iniziale di fatto è uno specchietto per le allodole, che non permette il confronto e non facilita la scelta più conveniente. Oltre al bagaglio a mano, in stiva e alla scelta del posto, ci sono altri costi extra, come il check-in in aeroporto, la modifica del volo, il rimborso in caso non si possa più partire (diverso dal caso dei rimborsi per cancellazione da parte della compagnia, ritardi, scioperi o bagagli smarriti o danneggiati). C’è poi la voce inserita su pressing degli ambientalisti, per compensare le emissioni di CO2 del volo. Chiedere un contributo ai consumatori per sostenere la causa della lotta alla crisi climatica è una pratica ormai consolidata messa in atto da diverse compagnie.Altroconsumo nella sua ricerca conclude che le tariffe delle low cost sono frammentate e questo può essere anche positivo perché chi viaggia può aggiungere solo i servizi che gli servono, in modo personalizzato. Il problema, però, è che il prezzo iniziale, è solo una bandierina per gli ingenui. Andare in vacanza è diventato faticoso.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/tariffe-aumenti-voli-2668591161.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="il-nuovo-europarlamento-deve-intervenire" data-post-id="2668591161" data-published-at="1719224980" data-use-pagination="False"> «Il nuovo Europarlamento deve intervenire» «Perché stupirsi dei rincari. Con il boom del turismo non potevano non salire. Il nuovo Parlamento europeo dovrà affrontare una modifica del regolamento 1008 del 2008 che racchiude i precedenti tre regolamenti sulla liberalizzazione del trasporto aereo. Confidiamo che si possano inserire norme a tutela del consumatore. C’è la necessità di un riassetto normativo a livello Ue come è emerso con le polemiche che si sono scatenate sulla legge voluta dal ministro dei Trasporti, Adolfo Urso, per arginare la speculazione dei prezzi». Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile) guarda con ottimismo alla possibilità che il nuovo Parlamento europeo possa intervenire per regolamentare il settore del trasporto aereo con una maggiore attenzione all’utente. «Durante il Covid tutti gli analisti avevano pronosticato una ripresa della domanda di voli non prima del 2026-2027 e io sono stato tra i pochi a dire che invece il rimbalzo ci sarebbe stato alla fine del lockdown. Le previsioni di tempi più lunghi hanno condizionato la fornitura di aeromobili, così le compagnie si sono trovate nella situazione di dover far fronte a una domanda che è esplosa con percentuali lontane da ogni previsione e l’effettiva disponibilità di vettori» spiega Di Palma. I numeri sono esemplificativi. «Prima della pandemia, il load factor degli aerei (il rapporto tra lo spazio occupato e quello disponibile su ogni volo) si attestava sotto l’80% mentre oggi supera il 90-92%. Questo vuol dire che è più difficile trovare un posto, specie se l’acquisto avviene a ridosso della data di partenza». Quanto influisce il meccanismo degli algoritmi? Anche sull’uso delle nuove tecnologie per determinare i prezzi, era scoppiata una polemica la scorsa estate. Il tema si ripresenterà nei prossimi mesi. «Ormai la dinamica dei prezzi è lasciata agli strumenti digitali, dal momento che le prenotazioni avvengono online. I listini sono aggiornati in tempo reale in base al riempimento del vettore. Quando si parla di caro biglietti di solito si fa riferimento agli ultimi posti disponibili. Il prezzo medio non sta crescendo moltissimo se si sconta l’inflazione degli ultimi anni e i probabili ricarichi dei vettori per compensare le perdite accumulate durante lo stop della pandemia. In una legislazione che affida all’operatore la fissazione del prezzo, tutto si basa sulla legge della domanda e dell’offerta senza tutele in favore del consumatore». Il nuovo Parlamento sarebbe l’occasione per modificare il regolamento sulla liberalizzazione del trasporto aereo con una maggiore attenzione al passeggero. Anche se come fa intendere Di Palma, non sarà un’operazione facile. «Gli operatori non vogliono interferenze sulla policy dei prezzi. Ad oggi gli unici interventi sono quelli dei governatori delle regioni del Mezzogiorno che cercano di calmierare i prezzi con aiuti economici di supporto. I classici oneri per il servizio pubblico adottati per i voli da e per la Sardegna. Ma mentre questa operazione garantisce i residenti, è un boomerang per gli altri in quanto rimanendo pochi posti, i listini schizzano». Che fare? Per Di Palma la soluzione, in attesa di un intervento a livello europeo, è sempre quella di acquistare i biglietti con largo anticipo. Questo vale soprattutto per i prossimi mesi quando, stima il manager, gli spostamenti saranno particolarmente intensi.
Ansa
La liberazione degli ostaggi seguita in diretta da tutta una nazione. Alcuni, poco prima di essere rilasciati, hanno avuto da Hamas il permesso di videochiamare a casa. Giallo sulle salme: restituite solo 4 su 28.
Giorgia Meloni e Donald Trump (Getty Images)
Il premier, unica donna al vertice in Egitto: «Giornata storica, l’Italia c’è e fa la differenza». Poi l’appello all’opposizione: «Spero nell’unanimità dell’Aula sulle missioni». Il presidente Usa: «Ti offendi se dico che sei bella?». Bilaterale con Al Sisi sul Piano Mattei.
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