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Meloni infierisce contro i compagni: «Si portano sfiga»
Il premier: «Rosicano per il premio Unesco alla nostra cucina, preferiscono il kebab. Si indignano per Gedi, non per Stellantis».

È durato un’ora e un minuto l’intervento di Giorgia Meloni ad Atreju, la manifestazione che ha chiuso ieri i battenti a Roma con numeri record: 105.000 presenze, 144 ore di dibattiti fra le sale e la radio, con 743 interventi, mille volontari e 1.400 giornalisti accreditati da tutto il mondo. Il discorso del premier e leader di Fratelli d’Italia (ma a Castel Sant’Angelo non c’era neanche un simbolo del partito) è stato puntellato da attacchi ironici e sferzanti al centrosinistra e in particolare ad Elly Schlein ringraziata perché «con il suo morettiano “mi si nota di più se vengo o se non vengo?” ha comunque fatto parlare di noi. Ma chi scappa dimostra di non avere contenuti». E ricordando gli esponenti dell’opposizione intervenuti, da Conte a Renzi, da Calenda a Magi, Bonelli e Marattin, ha rincarato la dose: «La cosa divertente è che il presunto campo largo lo abbiamo riunito noi ad Atreju e quella che dovrebbe federarli non si è presentata, contenti loro».

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Pier Silvio Berlusconi incorona la Meloni e avvisa Tajani: «Servono volti nuovi»
Pier Silvio Berlusconi (Getty Images)
L’ad di Mfe auspica il ricambio dentro Fi. Il vicepremier: «Sollecitazioni positive».

«Giorgia Meloni è il miglior primo ministro in Europa». Firmato Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mfe (MediaForEurope, Mediaset España, Mondadori e Publitalia), che mercoledì sera ha risposto ai giornalisti in occasione degli auguri di fine anno nello studio 10 di Cologno Monzese. Temi caldi il governo, Forza Italia e l’editoria. «Meloni è apprezzata a livello internazionale», spiega, «sta facendo un lavoro sacrosanto da primo ministro, il governo sta facendo bene e lo dimostrano tutti gli indicatori economici che sono positivi, a partire dal Pil. Se ci guardiamo intorno penso che possiamo essere tutti d’accordo».

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Zelensky si raccomanda al Papa e alla Meloni
Volodymyr Zelensky e Giorgia Meloni (Ansa)
Il leader chiude il tour europeo in Italia: a Castel Gandolfo, dove invita Leone in Ucraina, e a Palazzo Chigi, dove incassa generatori di corrente per fronteggiare i blackout. Ma soprattutto, il comandante in capo spera che il premier lo aiuti ad ammorbidire Trump.
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Toscana choc: «Spara a Giorgia». Firmato Br
La scritta apparsa a Marina di Pietrasanta (Ansa)
Gli autori della scritta sul lungomare di Marina di Pietrasanta, pubblicata da Donzelli (Fdi), si richiamano alle Brigate rosse. Solidarietà al premier e al suo partito da Lega, Fi, Noi Moderati e diversi ministri. Silenzio lungo e imbarazzante di Pd, Avs e M5s.

«Spara a Giorgia». Accanto, una stella a cinque punte, firmata con la sigla Br. Un messaggio diretto al premier Giorgia Meloni, sintetico e brutale, scritto su un muro del lungomare di Marina di Pietrasanta. A rilanciare la foto sui social ci ha pensato il responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, il deputato Giovanni Donzelli, che denuncia con forza il gesto «firma dell’estremismo comunista delle brigate rosse». «Solidarietà a Giorgia», aggiunge: «Il linguaggio di odio di certa sinistra fa guadagnare qualche ospitata televisiva e molti like, ma rischia di fomentare i facinorosi e far ripiombare l’Italia in un clima che non vorremo mai più rivivere. Giorgia non si farà intimidire. Non ci fermeremo».

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Meloni blinda il decreto per l'Ucraina: «Si farà»
Giorgia Meloni (Getty Images)
Provvedimento rinviato per gli attriti con la Lega, però il premier conferma la scadenza del 31 dicembre. Tuttavia, preferisce parlare di «aiuti», come i generatori elettrici, anziché di armi. Sul tavolo c’è il «lodo» Romeo: proibire l’invio di missili a lungo raggio.
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