2021-06-06
        Targhe sbagliate e nomine di fedelissimi: l'aerospazio attende il metodo Draghi
    
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Dopo il caso di Carlo Azeglio Ciampi, anche la targa di Grande Ufficiale per il direttore generale dell'Esa Josef Aschbacher è stata consegnata con errori. Nell'agenzia spaziale italiana (Asi) è polemica per le nomine e-Geos, SpaceLab e Altec avviate senza bando: nomi vicini al presidente Giorgio Saccoccia Ci sono ancora sacche di resistenza del vecchio governo di Giuseppe Conte nel nuovo esecutivo di Mario Draghi. L'arrivo dell'ex capo della Bce a palazzo Chigi ha modificato gli assetti istituzionali e si è fatto sentire anche nelle nomine di vertice delle aziende statali. In Cassa depositi e prestiti è arrivato Dario Scannapieco, mentre in Fs è arrivato il turno di Luigi Ferraris. I partiti sono rimasti a guardare, mentre i consiglieri di Draghi hanno scelto insieme con le società cacciatrici di teste. Il nuovo metodo non sembra però sbocciato nel settore aerospaziale, dopo l'affidamento delle deleghe a Bruno Tabacci. Per capire la situazione basta citare l'onorificenza di Grande Ufficiale che proprio Tabacci, insieme con l'ex sottosegretario Riccardo Fraccaro. ha deciso di consegnare nei giorni scorsi al direttore generale dell'Agenzia spaziale europea, Josef Aschbacher, già direttore del centro Esrin di Frascati. Seguendo una tradizione che sta esplodendo recentemente, vedi il caso di Carlo Azeglio Ciampi a Roma, anche la targa commemorativa per Aschbacher aveva il nome sbagliato.Ma c'è di più. Il metodo Draghi non ha convinto il presidente di Asi Giorgio Saccoccia, che negli ultimi mesi ha portato avanti una grossa infornata di nomine nell'ente come nelle partecipate dell'Agenzia spaziale italiana. Del resto già la nomina del direttore generale dell'agenzia, in aprile, era stato fatto con una call interna e senza una selezione su scala nazionale come per il Consiglio nazionale ricerche (Cnr). A destare più di un dubbio è stata anche la commissione che avrebbe dovuto decidere in merito, di certo non una rappresentazione di terzietà anche perché composta da fedelissimi proprio di Saccoccia. C'è chi sostiene non avessero le competenze adatte per questo tipo di selezione. Tra questi si segnala Maria Vittoria Salvetti, professoressa di fluidodinamica a Pisa, figlia del professore con cui si laureò il presidente di Asi. Quindi Ersilia Vaudo, un ruolo in Esa ma soprattutto non eletta alle elezioni politiche con +Europa e della quale non sono note né le competenze scientifiche nè quelle manageriali specifiche: in Esa si occupa soltanto dell'ufficio incaricato di assicurare il rispetto dell'equilibrio di genere. Infine come presidente era stato confermato il direttore generale Fabrizio Tosone. Accade così che per l'incarico di controllo strategico ed economico in Asi, Saccoccia abbia scelto con un blitz nominare Roberto Formaro, suo fedelissimo e con un curriculum (a quanto pare) non all'altezza. Così dopo l'intervento dell'ufficio legale non se n'è fatto più nulla e si è dovuto correre ai ripari presentando al consiglio di amministrazione in una riunione successiva nuovi curricula.Ma l'avvertimento non è bastato. A fine aprile erano previste «determinazioni inerenti la designazione degli organi sociali nelle società partecipate e-Geos, SpaceLab e Altec. Saccoccia, durante un pre consiglio, aveva già fornito i nomi prescelti senza aver prima indetto un bando pubblico, interno o esteso ad esterni. Tra questi, spicca per il ruolo di presidente di e-Geos Fabrizia Buongiorno, ricercatrice dell'Ingv,, anche lei molto vicino a Saccoccia. Come membro del consiglio di amministrazione della stessa società, il primo nome proposto è stato quello di Nicole Viola, altra fedelissima del presidente Asi ma con livello di validazione internazionale (il famoso H index su cui si confrontano gli scienziati) molto basso, H= 10 (Google Scholar). A quanto pare ora il nome sarebbe stato ritirato e cambiato con Sabrina Corpino, anch'essa professore associato del Politecnico di Torino, sempre nello stesso gruppo impianti e sistemi aerospaziali, «H index 11» e competenza nulla nei temi di e-Geos come la professoressa Viola. Non solo. In e-Geos, società nata nel 2000 dall'Agenzia Spaziale Italiana insieme con Telespazio Spa, avrebbe dovuto arrivare in consiglio Andrea Taramelli, considerato un fedelissimo di Tabacci. Peccato che ci fosse un possibile «conflitto d'interesse» e ha dovuto rinunciare all'autocandidatura. E' professore l'università di Pavia e associato dell'Ispra l'Istituto di ricerca del ministero dell'Ambiente, nonché coordinatore nazionale del programma Copernicus, finanziato da Esa e Asi.Voci di corridoio nell'agenzia spaziale italiana raccontano che all'atto della scelta delle persone, due membri avessero già abbandonato la seduta. Gli altri due rimasti, invece, hanno declinato ogni assunzione di responsabilità demandandola al presidente. Quello che lascia tutti perplessi nell'ambiente è la domanda se Draghi, titolare per legge del coordinamento dello Spazio, o almeno il ministro Cristina Messa, visto che il suo ministero Mur è il vigilante dell'Asi, siano informati di quanto sta accadendo e abbiano condiviso queste modalità di gestione dell'agenzia.
        Alberto Stefani (Imagoeconomica)
    
        
    (Arma dei Carabinieri)
    
All'alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti, con il supporto operativo dei militari dei Comandi Provinciali di Pescara, L’Aquila e Teramo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantacinquenne bengalese ed hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 19 persone, tutte gravemente indiziate dei delitti di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di reati in materia di immigrazione clandestina, tentata estorsione e rapina. 
I provvedimenti giudiziari sono stati emessi sulla base delle risultanze della complessa attività investigativa condotta dai militari del NIL di Chieti che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno fatto luce su un sodalizio criminale operante fin dal 2022 a Pescara e in altre località abruzzesi, con proiezioni in Puglia e Campania che, utilizzando in maniera fraudolenta il Decreto flussi, sono riusciti a far entrare in Italia diverse centinaia di cittadini extracomunitari provenienti prevalentemente dal Bangladesh, confezionando false proposte di lavoro per ottenere il visto d’ingresso in Italia ovvero falsificando gli stessi visti. L’associazione, oggi disarticolata, era strutturata su più livelli e si avvaleva di imprenditori compiacenti, disponibili a predisporre contratti di lavoro fittizi o società create in vista dei “click day” oltre che di di professionisti che curavano la documentazione necessaria per far risultare regolari le richieste di ingresso tramite i decreti flussi.  Si servivano di intermediari, anche operanti in Bangladesh, incaricati di reclutare cittadini stranieri e di organizzarne l’arrivo in Italia, spesso dietro pagamento e con sistemazioni di fortuna.
I profitti illeciti derivanti dalla gestione delle pratiche migratorie sono stimati in oltre 3 milioni di euro, considerando che ciascuno degli stranieri fatti entrare irregolarmente in Italia versava somme consistenti. Non a caso alcuni indagati definivano il sistema una vera e propria «miniera».
Nel corso delle indagini nel luglio 2024, i Carabinieri del NIL di Chieti hanno eseguito un intervento a Pescara sorprendendo due imprenditori mentre consegnavano a cittadini stranieri documentazione falsa per l’ingresso in Italia dietro pagamento.
Lo straniero destinatario del provvedimento cautelare svolgeva funzioni di organizzazione e raccordo con l’estero, effettuando anche trasferte per individuare connazionali disponibili a entrare in Italia. In un episodio, per recuperare somme pretese, ha inoltre minacciato e aggredito un connazionale. Considerata la gravità e l’attualità delle esigenze cautelari, è stata disposta la custodia in carcere presso la Casa Circondariale di Pescara.
Nei confronti degli altri 19 indagati, pur sussistendo gravi indizi di colpevolezza, non vi è l’attualità delle esigenze cautelari.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, da anni, è impegnato nel fronteggiare su tutto il territorio nazionale il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, fenomeno strettamente collegato a quello dello sfruttamento lavorativo. 
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