ungheria

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Donald trump e Viktor Orbán (Ansa)
Il premier ungherese è stato ricevuto a pranzo dall’inquilino della Casa Bianca. In agenda anche petrolio russo e guerra in Ucraina. Mosca contro l’Ue sui visti.

Ieri Viktor Orbán è stato ricevuto alla Casa Bianca da Donald Trump, che ha definito il premier ungherese «un grande leader». Di più: tessendo le sue lodi, il tycoon ci ha tenuto a sottolineare che «sull’immigrazione l’Europa ha fatto errori enormi, mentre Orbán non li ha fatti». Durante la visita, in particolare, è stato firmato un nuovo accordo di cooperazione nucleare tra Stati Uniti e Ungheria, destinato a rafforzare i legami energetici e tecnologici fra i due Paesi. In proposito, il ministro degli Esteri magiaro, Péter Szijjártó, ha sottolineato che la partnership con Washington non preclude il diritto di Budapest a mantenere rapporti con Mosca sul piano energetico. «Considerata la nostra realtà geografica, mantenere la possibilità di acquistare energia dalla Russia senza sanzioni o restrizioni legali è essenziale per la sicurezza energetica dell’Ungheria», ha dichiarato il ministro.

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Il trucco dell’Ue: Ucraina membro di serie B
Ansa
Bruxelles mira ad aggirare i veti dell’Ungheria. Csu bavarese contro i giovani rifugiati: «Rivadano al fronte».
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L’okkupatrice Salis vince l’impunità e brinda alle martellate degli Antifa
Ilaria Salis (Philippe Buissin/EP)
La maestrina di Monza evita la galera grazie agli accordi sottobanco che ha sempre demonizzato. Per lei l’Europarlamento ha smentito sé stesso, autorizzando un irrituale voto segreto. Altro che rivoluzionaria
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(Ansa)

«Voteremo contro l'immunità per Ilaria Salis perché i reati di cui è accusata sono stati commessi quando non era ancora parlamentare». Lo ha ribadito il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, a margine di Libertà, la festa di Forza Italia a Telese Terme.

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L’Ungheria sta in Europa e nella Nato ma se fa comodo diventa un regime
Viktor Orbàn (Ansa)
Le rimostranze sullo Stato di diritto (il cui rispetto è necessario anche per far parte dell’Alleanza atlantica) sono un pretesto per neutralizzare i conservatori in Consiglio Ue. E blindare il dominio di Parigi e Berlino.
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