riforma fiscale

La riforma del fisco arriva al giro di boa
Maurizio Leo e Giancarlo Giorgetti, viceministro e ministro dell'Economia e delle Finanze (Ansa)

L’attuazione della riforma fiscale è a metà strada. Ecco tutti i decreti approvati fin qui in via definitiva dal governo, compreso quello deliberato oggi dal cdm sul riordino del sistema nazionale della riscossione, pensato per velocizzare l’invio delle cartelle esattoriali, ridurre i debiti all’interno del magazzino fiscale e concedere più tempo per pagare i debiti se ci si trova in una situazione di difficoltà economica momentanea.

La manovra riduce l’Irpef per i redditi più bassi e stanzia subito 3 miliardi contro le liste di attesa. Nessun prelievo forzoso dai conti, ma procedure di riscossione più snelle. Nasce la banca dati contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo.
La delega fiscale capitolo per capitolo
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L’obiettivo della riforma è quello di avere un fisco più semplice, meno penalizzante, che riequilibri il rapporto tra l’Agenzia delle entrate e i contribuenti, al momento sbilanciato a favore dell’Amministrazione fiscale, e che sia indirizzato alla crescita economica del Paese. Dalla revisione di Irpef, Ires e Iva al superamento di Irap e al federalismo fiscale regionale, analizziamo tutti i punti.

In settimana via alle commissioni per i decreti attuativi. A gennaio 2024 semplificazioni, abolizione del maxi acconto di novembre e revisione della no tax area. L’obiettivo è avere due scaglioni entro 24 mesi.
Sì al testo già approvato dal Senato. Maurizio Leo: «Cambiamo il sistema senza abbassare la guardia sull’evasione». Verso l’aumento del 20% delle licenze delle auto bianche, il tetto ai biglietti aerei e lo stop a tariffe dinamiche.
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