produzione industriale

E adesso Scholz deve vedersela pure con crollo del Pil e inflazione in salita
Olaf Scholz (Ansa)
La Germania ha chiuso il 2023 in decrescita, e le previsioni 2024 sono al di sotto della media Ue. Con divari così significativi con gli altri Stati, inclusa l’Italia, qualsiasi scelta della Bce sui tassi genererà instabilità.
La Germania è finita sotto il trattore
Olaf Scholz (Getty Images)

Gli agricoltori paralizzano Berlino nel giorno in cui il Pil crolla al limite della recessione (un guaio anche per noi) e Afd, la destra all’opposizione, diventa il primo partito nei sondaggi. Il risultato delle sconsiderate scelte Ue su Ucraina, ambiente e immigrazione.

Dal 2007 il valore aggiunto dell’attività manifatturiera è sceso dell’8,4%, in linea con la Spagna, peggio di Berlino e Parigi. Tra i settori più in difficoltà la raffinazione di petrolio, oltre a legno, carta e chimica.
Produzione in calo dell’1,5% per i tassi e le politiche green. Però i danni sono contenuti.
Produzione industriale ancora giù. Il pericolo recessione è più vicino
Ansa
Dati Istat: i prezzi salgono, i consumi scendono, crollo di quelli energetici. In crescita in modo limitato solo i beni strumentali. La Germania va meglio del previsto grazie ai contributi pubblici, ma rischia pure lei.
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