processo eni nigeria

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Anche la Nigeria scagiona l’Eni: «Niente corruzione sul giacimento»
Claudio Descalzi (Ansa)
Dopo l’assoluzione a Milano, arriva quella del tribunale di Abuja per il caso Opl 245.
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All’Ocse le toghe sono innocenti a prescindere
Fabio De Pasquale (Ansa)

«L'Ocse faccia luce sui piani per colpire i pm di Milano», titolava ieri Repubblica. «Corruzione internazionale: in Italia la lotta è a rischio», rincarava Il Fatto Quotidiano. I due giornali davano in questo modo notizia della lettera di quindici magistrati di tutto il mondo in difesa dei pm che hanno indagato sul cosiddetto Nigeriagate, ovvero su una presunta tangente pagata dall'Eni che il tribunale di Milano, con due sentenze distinte, una delle quali passata in giudicato, ha ritenuto frutto di fantasia e fors'anche di depistaggio.

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Armanna tenta di incendiare la casa
Vincenzo Armanna (Ansa)
Il superteste del processo contro l'Eni, sbugiardato dai giudici, si è barricato all'interno per sfuggire allo sfratto originato da un pignoramento e ha versato benzina. Denunciato.
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Eni, il superteste si sbugiardò da solo: «Nessuna pressione dai nigeriani»
L'avvocato Roberto Pisano, legale di Obi Emeka (Ansa)
Le motivazioni d'appello sull'assoluzione dei due presunti intermediari della mazzetta petrolifera in Africa In una intercettazione telefonica con un amico, Vincenzo Armanna sconfessò la sua deposizione al pm Fabio De Pasquale.
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Spallata finale al processo farsa Eni
Fabio De Pasquale (Getty Images-Ansa)
Assolti in appello anche i due presunti mediatori della immaginaria maxi tangente in primo grado condannati a 4 anni di carcere. Restituiti pure 112 milioni confiscati.
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