- Le lodi alla scelta di rendere la pillola gratuita per le donne di ogni età omettono le possibili controindicazioni dell’anticoncezionale ormonale. Come il rischio più elevato di sviluppare tumore al seno, cervice e fegato.
- La Corte Usa salva (per ora) la Ru486. Sospese le restrizioni allo steroide usato per abortire. Joe Biden canta vittoria, ma la battaglia legale procede nei tribunali statali. Come auspicato dai giudici supremi.
Lo speciale contiene due articoli.
2021-02-02
Aborto Lazio, Pro Vita & Famiglia: «Zingaretti alleggerisce il Ssn sulla pelle delle donne»
Nicola Zingaretti (Ansa)
«Dicono che lo fanno per garantire la scelta tra ricovero o ambulatorio ma recepire le linee di indirizzo del Ministero della Salute per garantire la RU486 anche fuori dal ricovero ospedaliero è solo follia e mette a rischio la salute delle donne» così Toni Brandi, presidente Pro Vita e Famiglia onlus sulla determina della Regione Lazio che propone di «rimuovere gli ostacoli all'accesso alla metodica farmacologica» in tema di aborto con la pillola abortiva.
«Con la scusa di evitare il contagio limitando il più possibile gli accessi in ospedale si equipara una pillola abortiva, che provoca emorragie, infezioni e talvolta persino la morte, a una caramella balsamica. E' davvero questo quello che avviene in un Paese civile? Con la liberalizzazione della RU486, in pratica, si pretende che l'aborto avvenga "comodamente" a casa, alleggerendo i costi che ricadrebbero sul Servizio Sanitario Nazionale. Le donne così diventano cavie per il risparmio nazionale» ha continuato Jacopo Coghe, vice presidente della Onlus.
«In realtà, caro Zingaretti, in altre Regioni si sta attuando una svolta (come è accaduto in Piemonte e nelle Marche) rispetto alle direttive del ministro Speranza, perché al contrario del Lazio guidato da lei, lì si prendono in considerazione i rischi e il bene delle donne. D'altronde anche dal punto di vista delle conseguenze fisiche e psicologiche, l'aborto chimico è infinitamente più grave di quello chirurgico, anche perché nel 60% dei casi le madri vedono l'espulsione dell'embrione» ha concluso la nota di PV&F.
«Alla fine stanno organizzando una vera e propria censura dei cartelloni colpevoli di contenere un messaggio prolife. Perchè indovinate un po' chi verrà penalizzato e a chi verrà negata la libertà d'espressione? La Raggi si muove così celermente per limitare la libertà di espressione, quando dovrebbe pensare a tutte le problematiche serie che Roma non ha ancora risolto: dagli asili fino alla spazzatura, dal traffico al verde». Così in una nota il presidente di Pro Vita & Famiglia, Toni Brandi, sull'istituzione di un Osservatorio sulle pubblicità istituito da Roma Capitale.
1È stato istituito un organo composto da associazioni di riferimento delle diverse categorie dovrebbe verificare il rispetto dei messaggi non discriminatori e che le pubblicità non siano lesive della dignità della persona, in pratica diventerà una mannaia ideologica per impedire a quelli che la pensano diversamente dalla dittatura del pensiero unico di esprimere la propria opinione» ha aggiunto il vice presidente Jacopo Coghe.
«I nostri ultimi manifesti #dallapartedelledonne sono perfettamente in linea con la legge 194 e con il rispetto della salute della donna, fisica e psichica, ma già sono stati oggetto di gravi e illegali rimozioni in diversi Comuni italiani contro cui faremo ricorso. È chiaro ora che questo nuovo strumento nasce contro di noi e contro il nostro pensiero, che ricordiamo a tutti è libero di esprimersi come la Costituzione garantisce. A meno che non stiamo sprofondando in un regime autoritario e dispotico» ha concluso Toni Brandi.