Vincenzo Divella (Imagoeconomica)
L’industriale della pasta Vincenzo Divella: «L’Ue ci vieta persino di produrre di più Impossibile reggere la concorrenza di turchi, canadesi e spagnoli».
L’acqua è un bene prezioso. E ridurne l’uso eliminando gli sprechi deve essere un obiettivo di tutti. Ecco perché già dal 2019 Miscusi, il brand italiano di ristoranti di pasta fresca, ha iniziato un progetto presentato in questi giorni per lanciare il suo fusillone di sorgo: un cereale speciale, naturalmente privo di glutine, che cresce senza bisogno di irrigazione, riducendo così le emissioni di CO2 del 78% e usando circa il 90% di acqua in meno rispetto a un grano generico coltivato con le convenzionali tecniche agricole.
Sono oltre 10 gli ettari che Miscusi ha coltivato con una tecnica rigenerativa riducendo o eliminando l'utilizzo di acqua, pesticidi o fertilizzanti chimici.
«Il sorgo, o come lo chiamavano i miei nonni contadini la “saggina”, fa parte delle nostre tradizioni. Lo usavamo per ruotare (far riposare) il campo, dare da mangiare agli animali o essiccato e intrecciato per fare le scope. Oggi è l’impasto più sostenibile di Miscusi. Credo che si possano trovare tante risposte alle sfide che viviamo, facendo un passo indietro, prima di farne due avanti», spiega Alberto Cartasegna, ad di Miscusi, «Continuiamo a lavorare incessantemente per portare in tavola un piatto che non sia solo clamorosamente buono da mangiare, ma che nutra il nostro corpo e la nostra mente, riconnettendoci con la terra da cui tutto proviene, noi compresi. È l’inizio di una rivoluzione copernicana: non possiamo estrarre dalla natura quello che vogliamo, quando e come vogliamo. Dobbiamo ascoltarla e conviverci, ne siamo parte: “Siamo ciò che mangiamo” è una delle verità meno comprese, è nostra responsabilità coinvolgere e avvicinare clienti e contadini per ricordarcelo».
Il sorgo di Miscusi viene coltivato presso il centro sperimentale Agrifuture di MartinoRossi spa, un vero e proprio laboratorio in campo. Il sorgo, che già naturalmente non necessita di grandi quantitativi di acqua, viene irrigato da un sistema brevettato sotterraneo in prossimità delle radici della pianta che elimina dispersioni o sprechi. Inoltre, le piante di sorgo vengono consociate ad altre coltivazioni di altezza ed esigenze differenti per consentire sia un migliore afflusso della luce solare sia per favorire la biodiversità del campo stesso. Tutto questo porta enormi vantaggi in termini di impatto sul suolo e consente di portare in tavola una pasta a impatto ambientale positivo. Nel progetto il gruppo ha investito circa 200.000 euro, puntando su una materia che costa circa dieci volte di più rispetto ai cereali tradizionali.
Per Miscusi il 2023 è stato l’anno migliore di sempre e per il 2024 l’obiettivo è raggiungere i 25 milioni di ricavi e un ebitda di 2 milioni con dieci nuove inaugurazioni di ristoranti. Fra i nuovi progetti c’è quello di aprire anche al franchise.