Nei documenti dell’inchiesta in cui si parla della residenza svizzera di Marella Caracciolo vengono usate sigle, da «Signora X» a «Mr L» e «Mimma». L’identità di tanti protagonisti della vicenda resta ignota.
Nella sua figura si sintetizzò l'incontro tra l'impero dei motori e la family editoriale dei Caracciolo, proprietari di Repubblica ed Espresso. Un potere intoccabile tra aiuti di Stato, inchieste sepolte e «rottamazioni».