Pd e 5 stelle cercano un accordo sulla riforma elettorale con soglia nazionale del 5% A rischio anche Forza Italia. Ma se cade il Giuseppi bis, non è detto che si vada al voto.
Il premier nega di aver avuto un sodalizio professionale con l'avvocato che gli fece da commissario d'esame, eppure i due chiedevano di essere pagati su un unico conto.
Il numero uno del Copasir Raffaele Volpi: «L'inquilino di Palazzo Chigi ha parlato tanto di Mifsud, ma occhio pure al 5G cinese».
Oggi c'è l'Eurogruppo, ma il quadro è chiaro: margini per cambiare il Mes non ci sono.
I documenti che dimostrerebbero il presunto conflitto di interessi dell'ex avvocato del popolo sono lampanti. Fossimo nel sistema americano, si porrebbe una questione di opportunità evidente. Ma per lui va bene così.
Dura reprimenda del presidente al leader leghista in Senato. «Trattato già firmato? Falso, studia i dossier» Ma l'Eurogruppo: «Riforma approvata». Bagnai: «Vedemmo il testo solo il 15 giugno. E sotto sorveglianza».
Il mentore lo promosse alla prova da prof sei mesi dopo un incarico legale comune.
Il leader M5s non applaude Giuseppi alla Camera e diserta il Senato assieme a molti grillini. Infine lancia un segnale agli alleati: «Smentite le bugie, ma vogliamo rivedere la riforma». Pd nel panico: «Spieghi da che parte sta». Avrà il coraggio di votare contro?