L’ex membro del Cts minimizza: «Le iniezioni non ci immunizzano dalla morte». Sul green pass ammette: «Con Omicron non serviva». Perché non lo disse a Mario Draghi?
Studio smentisce chi minimizzava le infiammazioni post puntura: «Falso che siano più frequenti quelle provocate dal contagio». Intanto, l’Ema lancia un alert sull’antivirale Paxlovid: «Rischio effetti avversi anche fatali se usato con alcuni immunosoppressori».
L’ex dirigente del ministero Gianni Rezza ha sempre dichiarato che i vaccini sono affidabili. Eppure, come rivela «Report», non visionò mai gli accordi di Bruxelles con Pfizer: «Avevo la password per aprirli, ma l’ho fatto fare ad altri».
L'ex ministro della Salute Roberto Speranza (Ansa)
L’ex dirigente del ministero, ormai in pensione, ammette: «Con Omicron sono quasi sparite le polmoniti gravi». Solo che, dopo la sua comparsa, il governo Draghi impose l’apartheid basato sulla tessera. E difeso dai tecnici.
Le carte di «Fuori dal coro»: Gianni Rezza sapeva dall’Aifa degli inoculati infettati, ma nessuno intervenne. E sulle dosi agli adolescenti l’Agenzia era titubante.
Il regista del documentario «Invisibili»: «Boicottaggio incredibile, le mie non sono storie di no vax ma di gente che soffre e che viene ignorata. Non si può mettere tutto a tacere».
Fino all’altro giorno il problema era
inoculare i piccoli per tutelare gli anziani. Adesso da Gianni Rezza arriva un messaggio opposto: i fragili si proteggano da sé.