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«Giovani madri», gli effetti speciali sono la forza della realtà e della vita
Una scena dal film «Giovani madri»
Il film dei fratelli Dardenne segue i passi di cinque ragazze-mamme, tra sguardi e silenzi.

L’effetto speciale è la forza della realtà e della vita. Niente fronzoli, niente algoritmi, niente ideologie. Giovani madri è un film che sembra un documentario e racconta la vicenda - già dire «storia», saprebbe di artificio - di cinque ragazze madri minorenni. Non ci sono discorsi o insistenze pedagogiche. Solo gesti, sguardi e silenzi. E dialoghi secchi come fucilate. Non c’è nemmeno la colonna sonora, come d’abitudine nel cinema dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, autori anche della sceneggiatura, premiata all’ultimo Festival di Cannes.

«ll Maestro», la vita a un match point
Pierfrancesco Favino (Ansa)
Mentre il tennis diventa pop, il film di Andrea Di Stefano svela l’altro lato della medaglia. Un ragazzo che diventa adulto tra un coach cialtrone (Pierfrancesco Favino) e un padre invasato.

Ora che abbiamo in Jannik Sinner un campione nel quale possiamo riconoscerci checché ne dicano i rosiconi Schützen e Novak Djokovic, tutti abbiamo anche un figlio o un nipote che vorremmo proiettare ai vertici delle classifiche mondiali. Grazie alle soddisfazioni che regala, il tennis inizia a competere con il calcio come nuovo sport nazionale (giovedì su Rai 1 la nazionale di Rino Gattuso ha totalizzato 5,6 milioni di telespettatori mentre sommando Rai 2 e Sky Sport, il match di Musetti - non di Sinner - contro Alcaraz ha superato i 3,5 milioni). Così, dopo esser stati ct della nazionale ora stiamo diventando tutti coach di tennis. Tuttavia, ne Il Maestro, interpretato dall’ottimo Pierfrancesco Favino, Andrea Di Stefano (erano insieme anche in L’ultima notte di amore) raffredda le illusioni perché non avalla nessuna facile aspirazione di gloria. Anzi.

La competenza diventa dogma solo se la nomina non arriva da sinistra
Beatrice Venezi (Ansa)
Venezi inadeguata? Eppure il merito è ignorato quando si tratta di dicasteri, film, cultura, Ong...
Il capolavoro che fa a pezzi la retorica woke
Una scena dal film «Eddington» di Ari Aster (I Wonder Pictures)
«Eddington» è il film più politicamente scorretto degli ultimi anni, capace di demolire con battute taglienti tutti i dogmi mainstream. Dal Covid a Black Lives Matter, Aster mostra quanto i fanatismi ci stiano lacerando, portando a distruggere anche le buone cause.
Con Bob Noto l’acquolina viene...scattando
Bob Noto
Prima puntata sulla vita del grande fotografo del food nato a Torino da una famiglia operaia. La sua passione per l’obiettivo lo porta a intuire che un piatto, oltre che il palato, può colpire pure l’occhio. L’incontro con lo chef Ferran Adrià gli cambierà la vita.
Le Firme

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