Anche se è diventata presto un godibile giocattolo hollywoodiano, la saga ideata da Suzanne Collins non ha perso un grammo della sua potenza distopica. Mantenendo intatto anche il suo tema centrale, cioè il dono, in tutte le sue possibili accezioni.
Eleonora Giorgi, 21 ottobre 1953-3 marzo 2025 (Ansa)
L'attrice è mancata a Roma dopo una lunga malattia. Sex symbol negli anni Settanta e Ottanta, aveva 71 anni. La sua carriera in foto.
Eleonora Giorgi si è spenta a Roma nella clinica Paideia dopo una lunga lotta contro un tumore al pancreas. Nata a Roma da genitori di origini inglesi e ungheresi il 21 ottobre 1953, fu notata dal produttore Tonino Cervi mentre era studentessa di Arte appena diciottenne. L'esordio sul grande schermo nel 1973 in «Storia di una monaca di clausura» diretto da Domenico Paolella. Protagonista di serie televisive ( come «Crudele» del 1977) recita a fianco di Max von Sydow in «Cuore di Cane» di Alberto Lattuada. Salita agli onori delle cronache nel 1979 per il matrimonio con Angelo Rizzoli, editore e produttore, vedrà la consacrazione della carriera nel decennio successivo. Gli anni Ottanta regalano all'attrice romana un David di Donatello nel 1982 come migliore attrice protagonista in «Borotalco» di Carlo Verdone. Il decennio d'oro la vede protagonista accanto ai grandi della commedia all'italiana, da Johnny Dorelli a Enrico Montesano, da Christian de Sica a Adriano Celentano. Negli anni Novanta, legata sentimentamente a Massimo Ciavarro, Eleonora Giorgi si è dedicata in particolare modo alla televisione, e nel decennio successivo è stata dietro la macchina da presa come regista. Lascia i due figli Andrea e Paolo.
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Giorgio Tirabassi (Ansa)
L’attore romano Giorgio Tirabassi: «Gigi cercava un ragazzo che sapesse ballare, io ero una pippa ma con lui ho iniziato così Il film su Borsellino è la cosa migliore che ho fatto. Rimpiango la rinuncia a “Concorrenza sleale” di Scola».
- Per i 50 anni dalla prima proiezione, la pellicola capostipite della saga di nuovo in sala il 27 marzo. Dalla signorina Silvani a Filini, da Calboni al cinefilo Riccardelli: alcuni personaggi sono eterni.
- Gli italiani dovrebbero odiarlo e invece lo amano, come se non li riguardasse. Eppure lo sappiamo che mostra il peggio di noi. Si salvano solo i megadirettori: hanno potere e non possono far altro che usarlo per opprimere.
- L’attore ed erede Gianni Fantoni: «Paolo era geloso del suo Ugo, ha messo nero su bianco che potevo interpretarlo solo io. In Russia è amato. Lo porto a teatro ma in un universo parallelo».
Lo speciale contiene tre articoli.
Sergio Rubini nel corso del photocall per la presentazione di «Leopardi, il poeta dell'infinito» (Ansa)
In Leopardi - Il poeta dell'Infinito, miniserie diretta da Sergio Rubini in onda su RaiUno nella prima serata di martedì 7 e mercoledì 8 gennaio, il poeta ha il volto di Leonardo Maltese e lo spirito indomito, diverso da quello che si è abituati ad associargli.