Respinta l’istanza contro il carcere duro presentata dai legali dell’anarchico, in cella per aver gambizzato l’ad di Ansaldo nucleare. Il sottosegretario Andrea Delmastro: «È la conferma che la nostra linea era fondata».
Gli antagonisti inneggiano alla compagna della «banda del martello», gruppo criminale antifascista. Salvini attacca: «Non può fare la maestra». Ma Schlein la copre. Il governo ungherese: «Reati gravi, misure giuste».
Altro che persecuzione: a Budapest la foto in catene è una scelta dell’imputato. E Roma ha avuto rassicurazioni sul trattamento.
La Suprema corte conferma il regime di carcere duro per l’anarco-insurrezionalista in sciopero della fame: «È un soggetto pericoloso che non si è mai dissociato». E ora il bandito Graziano Mesina lo copia.