corsa al quirinale

Nel risiko del Quirinale Letta sa dire solo no. La Meloni incalza Salvini
Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato (Ansa)
  • Tira e molla su Pier Ferdinando Casini. Il leader della Lega: «Una soluzione è possibile». Oggi quarta votazione: si possono tentare blitz. Il segretario del Pd boccia preventivamente la presidente del Senato. Il suo sogno resta Mario Draghi al Colle, ma in pochi lo seguono.
  • L’ex premier continua a imporre veti senza proporre alcun nome, persino nel suo partito cresce l’irritazione. Fdi sprona il centrodestra, lasciando però il pallino a Matteo Salvini. Il M5s sempre più diviso si aggrappa a Elisabetta Belloni.

Lo speciale contiene due articoli.

Il centrodestra cala un tris ma l’asso è coperto
Marcello Pera, Letizia Moratti e Carlo Nordio (Ansa)
  • Candidati per il Colle Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio. Pd e M5s: «Nomi di qualità però ve li bocciamo. Incontriamoci». A sinistra perde quota l’ipotesi Mario Draghi. Enrico Letta (e l’Ue) ripropongono il Mattarella bis. Intanto è scheda bianca.
  • Il leader del Pd va dal banchiere e chiede più donne al governo: furiosi i ministri dem. E ora il partito diviso è un ostacolo alle trattative.

Lo speciale contiene due articoli.

Riccardi, il cattocomunista amico dei cinesi
Andrea Riccardi (Ansa)
Super partes il fondatore della comunità di Sant’Egidio? Tutt’altro: dietro il candidato di Enrico Letta e Goffredo Bettini c’è un potente complesso di relazioni. Che vanno dai giallorossi al Vaticano, fino a Romano Prodi. La sua vicinanza a Pechino sarebbe un fattore di crisi con gli Usa.
I partiti si sono incartati, può succedere di tutto
Ansa

Se, in queste settimane, ci siamo tenuti alla larga dal dibattito sull’elezione del prossimo presidente della Repubblica, è perché sapevamo che c’era poco da dire. A differenza dei giornaloni, i quali davano per certa la nomina di Mario Draghi al posto di Sergio Mattarella, eravamo certi che saremmo giunti all’attuale situazione di stallo.

La corsa al Colle inizia con il tiro ai piccioni
Pier Ferdinando Casini e il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (Ansa)
Destra e sinistra passano la domenica a fare summit e liste di nomi di facciata. Enrico Letta spinge Andrea Riccardi ma ci pensa Matteo Renzi a impallinarlo. Matteo Salvini annuncia «donne e uomini di valore» e silura Pier Ferdinando Casini. Il voto di oggi darà il via alle trattative. Mario Draghi e Sergio Mattarella ancora in pista.
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