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Occhi sul Terrorismo | Il fallito attentato al Pride di Vienna organizzato da terroristi ceceni e bosniaci

Lo scorso 18 giugno le autorità austriache hanno dichiarato di aver sventato un attacco alla Pride Parade di Vienna organizzato da tre giovani legati allo Stato islamico. I terroristi sono stati arrestati poco prima dell'inizio della parata dalle forze speciali austriache Cobra e gli organizzatori sono stati informati degli eventi solo dopo che il raid della polizia si era concluso. Omar Haijawi-Pirchner, capo del servizio di intelligence nazionale austriaco, ha detto ai giornalisti che i sospetti, di età compresa tra 14, 17 e 20 anni, sono stati arrestati poco prima dell'inizio della Pride Parade, manifestazione alla quale hanno partecipato circa 300.000 persone, come ha riferito riferito l'emittente pubblica ORF. I servizi di intelligence conoscevano e tenevano da qualche tempo sotto costante controllo i tre cittadini austriaci di origine bosniaca e cecena le cui identità non sono state rivelate ed è emerso che si erano radicalizzati online.

  • Colonna sonora: Kite In A Hurricane (From “Spectre” Soundtrack)
A 19 anni reclutava spose per i kamikaze dello Stato islamico
Il momento dell'arresto di Bleona Tafallari a Milano (Ansa)
La ragazza, arrestata a Milano, voleva andare a combattere. Nel cellulare foto dell'Isis. I legami con l'attentatore di Vienna.
Ma i terroristi  continuano a sbarcare
Ansa
  • Marouan Elkroumi, nipote del capo di una cellula in Francia, sbarcato a Lampedusa. Paura nell'isola: ci sono 1.300 clandestini.
  • La Slovacchia avvertì che Kujtim Fejzulai, il killer di Vienna, si era introdotto nel Paese in cerca di armamenti, ma gli austriaci non si sono mossi. E ora ammettono: «Qualcosa è andato storto».

Lo speciale contiene due articoli.

Erdogan, «cattivo maestro» islamico tra ansia di conquista e crisi interna
Recep Tayyip Erdogan (Ansa)
  • Il sultano di Ankara è impegnato a nascondere i disastri economici e sanitari turchi minacciando l'Europa e destabilizzando il Mediterraneo e il Caucaso. Ma per farlo, intesse relazioni pericolose con gli estremisti.
  • Il sospetto che ci sia un centro di coordinamento dietro gli attacchi degli ultimi giorni a ridosso dell'inizio dei lockdown. Il totalitarismo folle dell'Isis ha solo cambiato pelle.

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Nove minuti di furia omicida. L’Isis rivendica l’attacco. «In azione un nostro soldato»
(Thomas Kronsteiner/Getty Images)
  • Non è stato un commando, ma un solo jihadista a compiere il massacro di Vienna. Aperto il fuoco tra i tavoli dei locali: uccisi due anziani, un agente e una cameriera.
  • Al momento nessun segnale specifico di allarme nel nostro Paese, ma allerta massima su tutto il territorio. Riunione d'urgenza al Viminale, intensificati i controlli ai confini settentrionali. Resta il nodo Lampedusa.

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