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Algeria e Libia ci fanno tremare per il gas
IStock
I due Paesi hanno fatto dichiarazioni ostili a Israele e, insieme, garantiscono il 40% dell’afflusso di oro azzurro. Una nuova spada di Damocle in vista dell’inverno. Tunisi spaventa per i migranti. La mediazione egiziana, visti i rapporti con Eni, è una via d’uscita.
Altri 3 giudici anti italiani: «no al rimpatrio in Tunisia»
(Ansa)

Il tribunale di Firenze, composto da magistrati schierati a sinistra (una era vicecapo di gabinetto di Andrea Orlando), smonta i provvedimenti del governo e stabilisce che quello nordafricano non è un Paese «sicuro».

Banlieue così francesi che se ne occupa Algeri
Nanterre, gli scontri dopo la morte di Nahel (Ansa)
Da noi le anime belle come Andrea Riccardi insistono: «Serve immigrazione per contrastare la denatalità». Intanto però il ministro magrebino si fa sentire Oltralpe: «Garantite la sicurezza dei cittadini che avete accolto». L’integrazione è una favoletta.
Il numero uno di Italmercati Fabio Massimo Pallottini: «Il piano europeo sul mare penalizza il nostro sistema e avvantaggia altri Paesi come Tunisia, Albania e Marocco dove non ci sono regole così rigide. Vietare l’uso delle reti a strascico significa colpire il 20% dei consumi».
Anche in Nordafrica temono la sostituzione di popolo: «I neri sono diventati troppi»
(Getty Images)
Il presidente tunisino, Kais Saied, lancia l’allarme: «I subsahariani possono cambiare la demografia del nostro Paese». E in tutti gli Stati i del Maghreb la musica è la stessa.
Le Firme

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