Inizia oggi la prima fase dello «switch off». La novità, per ora, interessa 15 reti Rai e Mediaset, fruibili solo con l'alta definizione. Ecco come scoprire se avete televisore o decoder compatibili. In caso negativo, potrete usufruire di due bonus per sostituirli.
Inizia oggi la prima fase dello «switch off». La novità, per ora, interessa 15 reti Rai e Mediaset, fruibili solo con l'alta definizione. Ecco come scoprire se avete televisore o decoder compatibili. In caso negativo, potrete usufruire di due bonus per sostituirli. Da oggi inizia la rivoluzione copernicana dei televisori. In gergo tecnico la chiamano «Switch off» («spegnimento»), e vuol dire che l'attuale tecnologia del digitale terrestre si evolverà, passando dall'attuale DVB-T al nuovo DVB-T2. In soldoni, DVB-T2 è l'abbreviazione di Digital Video Broadcasting - Second Generation Terrestrial. Si tratta della seconda generazione di trasmissioni video sul digitale terrestre e comporta un'estensione delle caratteristiche degli attuali apparecchi, garantendo uno standard di trasmissioni adeguato alle nuove tecnologie in 5G, mantenendo lo stesso numero di canali e ottenendo prestazioni migliori in termini di qualità audio e video. In buona sostanza, i programmi televisivi si vedranno e sentiranno meglio di prima, e il numero canali a disposizione resterà immutato. La transizione non sarà immediata, si procederà per gradi. Alcuni grandi editori come Rai e Mediaset hanno già previsto da subito la novità per 15 canali, tra cui Rai 4, Rai Movie, Rai Sport, TgCom 24, Italia 2 e altre reti tematiche. Reti generaliste come Rai 1 o Canale 5 per il momento saranno ancora visibili con un apparecchio ad alta definizione classico, meglio se comprato dopo il 2017. Il salto tecnologico definitivo, che obbligherà gli utenti in possesso di televisori obsoleti o a cambiare apparecchio, o a dotarsi di un apposito decodificatore, sarà completato entro giugno 2022, con date diverse a seconda della regione di appartenenza. Nel dettaglio: la regione pilota, che attuerà lo «switch off» tra il 15 novembre e il 18 dicembre 2021 sarà la Sardegna, dal 3 gennaio al 15 marzo 2022 toccherà a Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Val d'Aosta, Emilia Romagna. Dal 1 marzo al 15 maggio 2022 sarà la volta di Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, mentre dal 1 maggio al 30 giugno 2022 toccherà a Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Campania. Da gennaio 2023 il cambiamento sarà completo e definitivo. Per capire come regolarsi con il proprio televisore, basterà effettuare un piccolo test domestico, sintonizzandosi sui canali in alta definizione (numero 501 del telecomando per Rai Uno, 505 per Canale 5, 507 per La7, e così via). Se saranno ancora visibili, significa che il televisore rimarrà funzionante almeno fino allo spegnimento del 2022, in base alle date previste per ciascuna regione d'Italia. Inoltre, una volta effettuata la risintonizzazione, se sui canali test numero 100 e 200 comparirà la scritta Test HEVC Main 10, si potrà stare tranquilli: vuol dire che il televisore è già pronto a supportare il cambiamento definitivo e avviarsi senza problemi al 2023. Se invece lo schermo dei canali in alta definizione diventerà nero, sarà indispensabile attrezzarsi. O si cambia televisore, o si compra un decodificatore. Per farlo, il governo ha stanziato due incentivi, il Bonus Tv fino a 50 euro e il Bonus rottamazione fino a 100 euro. Il primo è uno sconto praticato dal venditore sul prezzo del prodotto scelto, sia esso un decoder, sia una tv. Bisognerà scaricare dal web un modulo, compilarlo, e presentarlo al negozio convenzionato. Rientrano tra i beneficiari, i residenti in Italia appartenenti a un nucleo familiare di fascia Isee che non superi i 20.000 euro, e soltanto un membro per famiglia potrà utilizzare l'incentivo. Se si comperasse un decoder dal prezzo inferiore ai 50 euro, il bonus coprirà l'intera cifra, superati i 50 euro di spesa, la differenza resterà a carico dell'acquirente. Per questa tipologia di offerta, l'esecutivo ha stanziato 150 milioni di euro e rimarrà valida fino al 31 dicembre 2022 o fino a esaurimento risorse. Poi c'è il Bonus rottamazione. Si tratta di un'agevolazione che consente di rottamare il vecchio apparecchio televisivo (in genere quelli comprati prima del 2017), acquistandone uno di nuova generazione. In questo caso, verrà praticato uno sconto del 20% sul prezzo di vendita del prodotto, fino a un massimo di 100 euro e con una sola opportunità per nucleo familiare. Non sono previsti limiti Isee, sarà sufficiente essere cittadini italiani residenti in regola con il pagamento del canone Rai (i cittadini di età superiori ai 75 anni con un reddito familiare non superiore a 8.000 euro annui sono esentati dal pagarlo). La rottamazione verrà effettuata nel negozio convenzionato, basterà portare il vecchio televisore e ritirare quello nuovo. Le risorse stanziate sono di circa 100 milioni di euro e il Bonus resterà disponibile fino al 31 dicembre 2022 o fino all'esaurimento della liquidità prevista.
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».
Antonio Scoppetta (Ansa)
- Nell’inchiesta spunta Alberto Marchesi, dal passato turbolento e gran frequentatore di sale da gioco con toghe e carabinieri
- Ora i loro legali meditano di denunciare la Procura per possibile falso ideologico.
Lo speciale contiene due articoli
92 giorni di cella insieme con Cleo Stefanescu, nipote di uno dei personaggi tornati di moda intorno all’omicidio di Garlasco: Flavius Savu, il rumeno che avrebbe ricattato il vicerettore del santuario della Bozzola accusato di molestie.
Marchesi ha vissuto in bilico tra l’abisso e la resurrezione, tra campi agricoli e casinò, dove, tra un processo e l’altro, si recava con magistrati e carabinieri. Sostiene di essere in cura per ludopatia dal 1987, ma resta un gran frequentatore di case da gioco, a partire da quella di Campione d’Italia, dove l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti è stato presidente fino a settembre.
Dopo i problemi con la droga si è reinventato agricoltore, ha creato un’azienda ed è diventato presidente del Consorzio forestale di Pavia, un mondo su cui vegliano i carabinieri della Forestale, quelli da cui provenivano alcuni dei militari finiti sotto inchiesta per svariati reati, come il maresciallo Antonio Scoppetta (Marchesi lo conosce da almeno vent’anni).
Mucche (iStock)
In Danimarca è obbligatorio per legge un additivo al mangime che riduce la CO2. Allevatori furiosi perché si munge di meno, la qualità cala e i capi stanno morendo.
«L’errore? Il delirio di onnipotenza per avere tutto e subito: lo dico mentre a Belém aprono la Cop30, ma gli effetti sul clima partendo dalle stalle non si bloccano per decreto». Chi parla è il professor Giuseppe Pulina, uno dei massimi scienziati sulle produzioni animali, presidente di Carni sostenibili. Il caso scoppia in Danimarca; gli allevatori sono sul piede di guerra - per dirla con la famosissima lettera di Totò e Peppino - «specie quest’anno che c’è stata la grande moria delle vacche». Come voi ben sapete, hanno aggiunto al loro governo (primo al mondo a inventarsi una tassa sui «peti» di bovini e maiali), che gli impone per legge di alimentare le vacche con un additivo, il Bovaer del colosso chimico svizzero-olandese Dsm-Firmenich (13 miliardi di fatturato 30.000 dipendenti), capace di ridurre le flatulenze animali del 40%.
Matteo Bassetti (Imagoeconomica)
L’infettivologo Matteo Bassetti «premiato» dal governo che lui aveva contestato dopo la cancellazione delle multe ai non vaccinati. Presiederà un gruppo che gestirà i bandi sui finanziamenti alla ricerca, supportando il ministro Anna Maria Bernini. Sarà aperto al confronto?
L’avversione per chi non si vaccinava contro il Covid ha dato i suoi frutti. L’infettivologo Matteo Bassetti è stato nominato presidente del nuovo gruppo di lavoro istituito presso il ministero dell’Università e della Ricerca, con la funzione di offrire un supporto nella «individuazione ed elaborazione di procedure di gestione e valutazione dei bandi pubblici di ricerca competitivi».





