2025-04-27
Giallo sul suicidio di Virginia Giuffre, la superteste del caso Epstein
Il principe Andrew Windsor, duca di York e Virginia Giuffre (Ansa)
Secondo i familiari la donna si sarebbe tolta la vita, ma in un tweet del 2019 diceva: «Occhio, non lo farei mai» Nel processo per i festini nella casa del finanziere amico di Bill Clinton aveva accusato anche il principe Andrew Windsor, duca di York.Un altro caso di presunto suicidio si aggiunge alla scia di morti legate a Jeffrey Epstein, il finanziere statunitense vicino all’ex presidente Bill Clinton, accusato di traffico sessuale di minori, deceduto per apparente suicidio il 10 agosto 2019 nel carcere di Manhattan, cinque settimane dopo il suo arresto. Questa volta, la vittima è Virginia Giuffre, figura centrale del caso, rinvenuta senza vita giovedì nella sua fattoria vicino a Perth, in Australia, in circostanze ancora poco chiare. La donna, che nel 2015 aveva intrapreso un’azione legale contro Epstein denunciando di essere stata vittima di traffico sessuale a 16 anni, reclutata dall’amante e complice Ghislaine Maxwell, ha anche affermato di essere stata costretta per tre volte ad avere rapporti sessuali con il principe Andrea, con cui la ritrae la famigerata foto scattata nella casa londinese di Maxwell. Nel 2022, la Giuffre aveva raggiunto un accordo extragiudiziale con il fratello di re Carlo III d’Inghilterra per 12 milioni di dollari. La donna ha anche dichiarato di aver visto Bill Clinton due volte sull’isola di Epstein, Little St. James, un’affermazione che l’ex presidente ha smentito.Le circostanze del suicidio rimangono misteriose. In un post su Twitter (oggi X) del dicembre 2019, Giuffre sembrava essersi preparata a una simile evenienza: «Rendo pubblicamente noto che in nessun modo, forma o aspetto sono incline al suicidio», scriveva. «L’ho comunicato al mio terapeuta e al mio medico di base. Se mi dovesse accadere qualcosa, per il bene della mia famiglia, non lasciate che questo passi sotto silenzio e aiutatemi a proteggerli. Troppe persone malvagie vogliono vedermi messa a tacere». Circa un mese fa, Giuffre aveva dichiarato su Instagram di avere «quattro giorni di vita» in seguito a un incidente avvenuto a Neergabby, vicino a Perth (Australia), dove un autobus scolastico avrebbe urtato l’auto su cui era passeggera. La polizia aveva classificato l’incidente come «minore», senza ferite riportate, e le cronache locali non avevano dato risalto alla notizia. Dopo questo misterioso sinistro, la donna scriveva di essere «entrata in insufficienza renale» e di avere pochi giorni davanti.Le circostanze rimangono poco chiare e, a quanto pare, Giuffre stava anche affrontando una disputa giudiziaria per l’affidamento dei figli, in seguito alla separazione dal marito (anch’egli accusato di abusi). È abbastanza improbabile che, dopo essere sopravvissuta a una prognosi di quattro giorni di vita rimanenti, una persona decida di suicidarsi a un mese di distanza. Ammesso, naturalmente, che l’incidente sia avvenuto. La famiglia, tuttavia, pare credere alla tesi del suicidio: «È con il cuore spezzato che annunciamo che Virginia è mancata la scorsa notte nella sua fattoria nell’Australia Occidentale», hanno dichiarato i cari a Nbc News: «Si è suicidata dopo aver sofferto per tutta la vita a causa delle violenze sessuali e del traffico di esseri umani».Difficile, dunque, farsi un’idea precisa dell’accaduto, ma anche non accostare questo decesso a tutta una serie di altre morti che hanno accompagnato il caso Epstein e, anche al di là di esso, la famiglia Clinton. A partire dallo stesso Jeffrey Epstein, trovato morto in un carcere a New York il 10 agosto 2019, un mese dopo esser stato arrestato per abusi sessuali e traffico di minorenni. Una vicenda scabrosa, la sua, considerando che nel 2008 aveva già subito una condanna per abusi sessuali, da cui era curiosamente riuscito a cavarsela con un patteggiamento. Secondo le ricostruzioni, il finanziere registrava segretamente gli incontri sessuali compromettenti organizzati nelle sue proprietà, dotate di telecamere nascoste, e usava quei filmati per ricattare i potenti che approfittavano delle minorenni da lui fornite. È ormai celebre, a tal proposito, il «libro nero» contenente tutti i contatti di Epstein.Un altro caso di «suicidio» è quello di Jean-Luc Brunel, ex agente di modelle francese accusato di procurare ragazze per Epstein. L’uomo si è dichiarato innocente, ma si è tolto la vita nel 2022, prima di poterlo provare nel processo, mentre si trovava in una prigione francese. Carolyn Andriano, una delle vittime del finanziere e testimone chiave nel processo contro Ghislaine Maxwell, è stata trovata morta all’età di 36 anni, il 23 maggio 2023, in una stanza d’albergo a West Palm Beach, Florida. Secondo le autorità, la causa del decesso sarebbe stata un’overdose accidentale di metadone, fentanyl e xanax, ma la famiglia ha espresso dei dubbi su questa ricostruzione.Steven Hoffenberg, in passato socio di Epstein e truffatore finanziario, è stato trovato morto nel suo appartamento nel Connecticut, nell’agosto del 2022. Ufficialmente un suicidio, anche se lo stato di decomposizione avanzata del cadavere ha complicato le analisi. Hoffenberg aveva precedentemente dichiarato che Epstein lavorava in operazioni di intelligence e ricatto. Dopo essere uscito dal carcere, dove si era convertito, era anche diventato un sostenitore delle vittime dell’ex socio e amico di una di esse, Maria Farmer. Alfredo Rodriguez, maggiordomo di Epstein nella sua residenza di Palm Beach, Florida, è morto nel 2014 per cancro. È noto per aver fornito informazioni cruciali alle autorità durante le indagini. Nel 2009, fu accusato di ostruzione alla giustizia per aver tentato di vendere il libro nero per 50.000 dollari, poi condannato a 18 mesi di carcere. La modella russa Ruslana Korshunova è deceduta il 28 giugno 2008, precipitando dal suo appartamento a Manhattan. All’epoca, la polizia concluse che si trattò di suicidio. Nel 2024, è emerso che Korshunova aveva visitato l’isola privata di Epstein due anni prima della sua morte, sollevando dubbi sulle reali circostanze della caduta.Mark Middleton, ex consigliere di Bill Clinton, è stato trovato morto nel 2022, anche lui ufficialmente per suicidio. Middleton è stato l’artefice dell’amicizia tra l’ex presidente dem e Epstein, di cui ha facilitato l’accesso alla Casa Bianca negli anni Novanta. Se estendiamo le morti sospette alla cerchia dei Clinton, su cui comunque non pende alcuna accusa, la scia di sangue si allunga. Christopher Sign, il giornalista che rivelò l’incontro tra Bill Clinton e l’allora procuratrice generale Loretta Lynch nel 2016, durante l’indagine sulle email di Hillary, si è suicidato nel 2021. Seth Rich, che secondo alcuni sarebbe le fonte delle email pubblicate da Wikileaks, è stato ucciso con un colpo di pistola durante una rapina nel 2016. Tornando ancora più indietro, ci sarebbero anche James McDougal, partner dei Clinton nello scandalo immobiliare Whitewater e morto in carcere di infarto, e il misterioso suicidio di Peter W. Smith, repubblicano che aveva dichiarato di indagare su Hillary Clinton.
Sempre più risparmiatori scelgono i Piani di accumulo del capitale in fondi scambiati in borsa per costruire un capitale con costi chiari e trasparenti. A differenza dei fondi tradizionali, dove le commissioni erodono i rendimenti, gli Etf offrono efficienza e diversificazione nel lungo periodo.
Il risparmio gestito non è più un lusso per pochi, ma una realtà accessibile a un numero crescente di investitori. In Europa si sta assistendo a una vera e propria rivoluzione, con milioni di risparmiatori che scelgono di investire attraverso i Piani di accumulo del capitale (Pac). Questi piani permettono di mettere da parte piccole somme di denaro a intervalli regolari e il Pac si sta affermando come uno strumento essenziale per chiunque voglia crearsi una "pensione di scorta" in modo semplice e trasparente, con costi chiari e sotto controllo.
«Oggi il risparmio gestito è alla portata di tutti, e i numeri lo dimostrano: in Europa, gli investitori privati detengono circa 266 miliardi di euro in etf. E si prevede che entro la fine del 2028 questa cifra supererà i 650 miliardi di euro», spiega Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie di investimento di SoldiExpert SCF. Questo dato conferma la fiducia crescente in strumenti come gli etf, che rappresentano l'ossatura perfetta per un PAC che ha visto in questi anni soprattutto dalla Germania il boom di questa formula. Si stima che quasi 11 milioni di piani di risparmio in Etf, con un volume di circa 17,6 miliardi di euro, siano già attivi, e si prevede che entro il 2028 si arriverà a 32 milioni di piani.
Uno degli aspetti più cruciali di un investimento a lungo termine è il costo. Spesso sottovalutato, può erodere gran parte dei rendimenti nel tempo. La scelta tra un fondo con costi elevati e un Etf a costi ridotti può fare la differenza tra il successo e il fallimento del proprio piano di accumulo.
«I nostri studi, e il buon senso, ci dicono che i costi contano. La maggior parte dei fondi comuni, infatti, fallisce nel battere il proprio indice di riferimento proprio a causa dei costi elevati. Siamo di fronte a una realtà dove oltre il 90% dei fondi tradizionali non riesce a superare i propri benchmark nel lungo periodo, a causa delle alte commissioni di gestione, che spesso superano il 2% annuo, oltre a costi di performance, ingresso e uscita», sottolinea Gaziano.
Gli Etf, al contrario, sono noti per la loro trasparenza e i costi di gestione (Ter) che spesso non superano lo 0,3% annuo. Per fare un esempio pratico che dimostra il potere dei costi, ipotizziamo di investire 200 euro al mese per 30 anni, con un rendimento annuo ipotizzato del 7%. Due gli scenari. Il primo (fondo con costi elevati): con un costo di gestione annuo del 2%, il capitale finale si aggirerebbe intorno ai 167.000 euro (al netto dei costi). Il secondo (etf a costi ridotti): Con una spesa dello 0,3%, il capitale finale supererebbe i 231.000 euro (al netto dei costi).
Una differenza di quasi 64.000 euro che dimostra in modo lampante come i costi incidano profondamente sul risultato finale del nostro Pac. «È fondamentale, quando si valuta un investimento, guardare non solo al rendimento potenziale, ma anche e soprattutto ai costi. È la variabile più facile da controllare», afferma Salvatore Gaziano.
Un altro vantaggio degli Etf è la loro naturale diversificazione. Un singolo etf può raggruppare centinaia o migliaia di titoli di diverse aziende, settori e Paesi, garantendo una ripartizione del rischio senza dover acquistare decine di strumenti diversi. Questo evita di concentrare il proprio capitale su settori «di moda» o troppo specifici, che possono essere molto volatili.
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La scelta della piattaforma dipende dalle esigenze di ciascuno, ma il punto fermo rimane l'importanza di investire in strumenti diversificati e con costi contenuti. Per un investimento di lungo periodo, è fondamentale scegliere un paniere che non sia troppo tematico o «alla moda» secondo SoldiExpert SCF ma che rifletta una diversificazione ampia a livello di settori e Paesi. Questo è il miglior antidoto contro la volatilità e le mode del momento.
«Come consulenti finanziari indipendenti ovvero soggetti iscritti all’Albo Ocf (obbligatorio per chi in Italia fornisce consigli di investimento)», spiega Gaziano, «forniamo un’ampia consulenza senza conflitti di interesse (siamo pagati solo a parcella e non riceviamo commissioni sui prodotti o strumenti consigliati) a piccoli e grandi investitore e supportiamo i clienti nella scelta del Pac migliore a partire dalla scelta dell’intermediario e poi degli strumenti migliori o valutiamo se già sono stati attivati dei Pac magari in fondi di investimento se superano la valutazione costi-benefici».
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