2018-08-10
Sui vaccini si va verso la flessibilità: «Obbligatori solo dove c’è bisogno»
Il ministro della Salute, Giulia Grillo, replica ai presidi: «Attacchi politici, per il 2018 resterà l'autocertificazione e chi mente rischia sei mesi di carcere». La prossima norma imporrà la profilassi nelle aree meno immunizzate.Pene più severe per chi aggredisce i medici sui posti di lavoro. Varato un disegno di legge che modifica il codice penale. Ma niente militari in corsia.Lo speciale contiene due articoli. Per l'anno scolastico che sta per cominciare basterà l'autocertificazione. Questo non significa che gli scolari non debbano essere vaccinati, quanto piuttosto assicurare che la scuola non inizi nel caos mentre viene messo appunto il piano per assicurare la massima copertura. Che, secondo il governo presieduto da Giuseppe Conte, si può raggiungere attraverso il meccanismo dell'obbligo flessibile. Come già avviene in Canada e in quasi tutti gli Stati Uniti.Lo ha annunciato il ministro della Salute, Giulia Grillo, rispondendo ai presidi che minacciavano di non fare neppure entrare in classe i bambini non vaccinati. Questo perché la legge dell'ex responsabile della Sanità, Beatrice Lorenzin, non ritiene sufficiente l'autocertificazione per aprire le porte degli istituti scolastici. E ieri alla voce dei dirigenti scolastici si è aggiunta anche quella del Collegio dei professori universitari di pediatria, secondo il quale «certificati medici e sanitari non possono essere sostituiti da altro documento». La risposta della Grillo è arrivata nel corso della trasmissione Omnibus su La7.«Mi sembra una polemica surreale e un atto politico contro di me che non c'entro niente», ribatte il ministro, «l'autocertificazione è stata usata per tutto il 2017 e la presa di posizione dei presidi non la capisco, visto che la circolare è di un mese fa, il 5 luglio. Tra l'altro non esiste una circolare Grillo ma è stata fatta insieme al ministro dell'Istruzione Marco Bussetti». E prosegue rincalzando le accuse: «Noi abbiamo semplicemente deciso di continuare ad usare lo strumento dell'autocertificazione nel 2018 anche perché il ministro Lorenzin non ha realizzato l'anagrafe nazionale e non volevamo caricare il cittadino di un onere ulteriore costringendolo a fornire tutta la documentazione. Autocertificazione significa certificare il vero e non il falso altrimenti sono previsti fino a sei mesi di carcere».Ma Giulia Grillo, aldilà delle polemiche di questi giorni, pensa soprattutto al futuro: ovvero come garantire che al maggior numero di scolari italiani possa essere assicurata la vaccinazione, che - contrariamente alla vulgata dell'opposizione - non viene messa in discussione. «Abbiamo depositato l'altro ieri la proposta di legge della maggioranza in cui spingeremo per il metodo della raccomandazione che è quello che noi prediligiamo da un punto di vista politico, nel quale prevederemo», continua la responsabile della Salute, «delle misure flessibili di obbligo sui territori, e quindi anche nelle Regioni e nei Comuni dove ci sono tassi più bassi di copertura vaccinale o emergenze epidemiche. Sebbene mi prendano in giro su questo punto, l'idea di un obbligo flessibile a seconda dei territori è l'idea più sensata. A settembre», ha promesso, « partirà una grossa campagna di comunicazione mai fatta finora».Ma cos'è precisamente l'obbligo flessibile? In pratica l'obbligo scatterebbe nelle zone d'Italia dove ci sono meno bambini vaccinati per una certa malattia. Per fare un esempio, la copertura vaccinale sul morbillo a 24 mesi su base nazionale è del 91,68%, però molto variabile da territorio a territorio: si va dalla copertura minima della provincia Bolzano 71,86% fino al 95,3% del Lazio. L'obiettivo da raggiungere è il 95%, quota che quindi potrebbe far scattare l'obbligo in tutte le regioni che non lo raggiungono, che sono la maggior parte, ma non in Lazio. Sono invece più alte le percentuali dell'anti-polio: in questo caso l'obbligo potrebbe scattare solo in Sicilia, Toscana, Marche, Friuli Venezia Giulia. In altre parole si tratta di utilizzare lo strumento dell'obbligo in modo mirato, e raggiungere così un livello omogeneo in tutta Italia. E quindi di prevedere un diverso piano vaccinale a seconda delle Regioni e delle circostanze. L'obbligo flessibile, che è stato bollato come ossimoro e paragonato alle «convergenze parallele», in realtà non è affatto una posizione vicina ai «no vax», sottolinea il governo. «Lo stesso sistema è utilizzato in Canada e in 47 Stati degli Usa», come fa notare su Facebook Guido Silvestri, immunologo di fama internazionale non ostile all'approccio basato sulla «fiducia nei vaccini piuttosto che sull'obbligo pe r legge» . Secondo Silvestri, direttore della divisione di Microbiologia e Immunologia alla University of Atlanta, «stabilito l'obiettivo di assicurare nella popolazione la copertura più alta possibile per quei vaccini la cui efficacia è dimostrata scientificamente, la discussione è su come meglio raggiungere lo scopo. Ci sono due approcci: quello basato sull'obbligatorietà e quello sulla raccomandazione. Ci sono Paesi che prediligono l'approccio obbligatorio, come la Francia, e altri quello della raccomandazione come in Scandinavia. Negli Stati Uniti le vaccinazioni sono tecnicamente obbligatorie, ma esistono in 47 Stati su 50 esenzioni di tipo sia medico che religioso. Il metodo migliore per avere alte coperture vaccinali non è la promozione di misure punitive, ma la rimozione di qualunque ostacolo pratico alla vaccinazione. Questa politica di rimozione degli ostacoli comprende», prosegue lo scienziato che nel 2017 ha lavorato con i 5 stelle sul tema dei vaccini, «il coinvolgimento attivo dei medici nell'implementazione dei programmi vaccinali, una comunicazione aperta ed efficace tra medici e genitori e la pronta e gratuita disponibilità dei vaccini».A sottolineare la posizione di Palazzo Chigi, in serata è intervenuto dai microfoni di Rtl 102.5 anche il vicepremier, Luigi Di Maio: «Dobbiamo rispettare lo stesso livello di obbligo che c'è in Europa. Vaccinare i nostri figli ed ascoltare i medici: se dicono che vanno fatti vanno fatti. Chi non lo fa va convinto a farlo trasferendo l'importanza del trattamento vaccinale. Dire che i bambini non devono andare neanche a scuola è uno sbaglio. Bisogna convincere i genitori a farli vaccinare».Alfredo Arduino<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/sui-vaccini-si-va-verso-la-flessibilita-obbligatori-solo-dove-ce-bisogno-2594300155.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="pene-piu-severe-per-le-botte-ai-medici" data-post-id="2594300155" data-published-at="1758062466" data-use-pagination="False"> Pene più severe per le botte ai medici Sarà aggravata la pena per gli atti di violenza e le minacce dirette agli operatori sanitari e verrà costituito un Osservatorio nazionale sulla sicurezza di tutto il personale della Sanità, ma non ci saranno i militari in ospedale. Questi in sintesi i contenuti del disegno di legge del ministro della Salute, Giulia Grillo, contro la violenza verso medici e infermieri, che ha ottenuto l'approvazione del Consiglio dei ministri. «È un primo passo, primo ma fondamentale», ha dichiarato il ministro, «un segnale forte per tutti i dipendenti del Servizio sanitario nazionale». I ripetuti, ormai continui episodi di aggressioni e minacce, in media tre al giorno, che si verificano in corsia, nei pronto soccorso e negli ambulatori, «non possono più essere tollerati», ha dichiarato la Grillo riconoscendo che «il Ssn ha il doppio dovere di tutelare i cittadini-pazienti, ma anche di garantire l'incolumità di chi vi opera». Secondo il disegno di legge, l'Osservatorio nazionale monitorerà il fenomeno e promuoverà la formazione del personale per ridurre i fattori di rischio atti a scatenare la violenza. L'integrazione dell'articolo 61 del codice penale che disciplina le circostanze aggravanti nei confronti di chi commette reati con violenza o minacce in danno degli operatori sanitari nell'esercizio delle loro funzioni, ha in parte soddisfatto tutti gli operatori sanitari anche se il solo aggravamento della pena «non è sufficiente come deterrenza al fenomeno» e avanzano la richiesta di essere inquadrati come pubblico ufficiale o, in alternativa, chiedono la procedibilità d'ufficio. È stato cassato il punto che prevedeva, come deterrente, la possibilità di impiegare i militari disclocati nell'operazione «Strade sicure» anche all'interno degli ospedali e di altri presidi sanitari. Ora però il ddl passa al Parlamento e potrebbe nuovamente essere proposto di rimodulare il piano di utilizzo del contingente e del personale militare, previsto dalle misure di antiterrorismo, come auspicato da alcune sigle sindacali. Maddalena Guiotto