2024-12-25
Steve McCurry: in mostra a Trieste gli sguardi sul mondo
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Steve Mc Curry in mostra a Trieste, allestimento @Fabrice Gallina
Trieste celebra Steve McCurry con una grande retrospettiva allestita (sino al 4 maggio 2025) negli spazi del Salone degli Incanti. Esposti 150 scatti, fra cui alcuni inediti, che accompagnano il visitatore in un affascinante viaggio intorno al Mondo.Fotoreporter (anche se lui ama definirsi storyteller) fra i più noti e apprezzati del pianeta, Steve McCurry (Filadelfia, 23 aprile 1950) è uno di quei fotografi entrati oramai nell’immaginario collettivo. Un posto che gli spetta di diritto, visto che tutti, ma proprio tutti (anche chi di fotografia è quasi digiuno…), sanno riconoscere i suoi scatti. E in particolare uno, quello che gli ha regalato la fama, catapultandolo immediatamente nell’empireo dei grandi: chi, infatti, non ricorda gli occhi verdi, intensi e penetranti di Sharbat Gula , la celebre Ragazza Afhgana che McCurry ha immortalato nel 1984 nel campo profughi di Peshawar e che, nel 1985, è diventata una delle più celebri copertine del National Geographic ? Uno scatto talmente straordinario da guadagnarsi l’appellativo di Monna Lisa afghana e da regalare a McCurry - che nel 1986 entra a far parte della celebre agenzia Magnum - una notorietà planetaria. I suoi numerosissimi viaggi intorno al mondo, che lo vedono spaziare dall’India all’Afghanistan , dal Myanmar all’Africa, dalla Cina alla Cambogia, passando per Cuba, il Sud America e il Giappone, si «traducono » in libri, volumi, mostre. McCurry viaggia e documenta, racconta storie, spesso uniche e commoventi, animato non solo dalla curiosità , ma anche dalla speranza che i suoi lavori possano far prendere coscienza (e anche smuovere le coscienze..) del mondo in cui viviamo, della sua bellezza ma anche delle sue contraddizioni e dei suoi rapidi cambiamenti («… la fotografia, anche se piccola, può avere un ruolo importante nell’alzare l’attenzione e incoraggiare la riflessione…la mia speranza è quella che possa far risplendere una luce su chi siamo e approfondire la nostra conoscenza di un mondo in continuo cambiamento…», ha dichiarato in una recente intervista). I suoi scatti, talmente perfetti da sembrare irreali ( e per questo criticati dai molti suoi detrattori, che accusano McCurry di fare un uso eccessivo della post produzione. Ma questo è un altro discorso…), così forti e potenti da arrivare immediatamente ai sensi di chi le osserva, svelano frammenti di umanità nascosta, superano i confini geografici e sociali , vanno oltre le diverse etnie, le latitudini e le longitudini, per parlare un linguaggio universale, fatto non di parole ma di immagini: «Se aspetti, le persone dimenticheranno la tua macchina fotografica e la loro anima si manifesterà», la sua filosofia, il suo approccio profondo, umile e rispettoso alla fotografia. Ecco, la bella mostra in corso sino al 4 maggio 2025 al Salone degli Incanti di Trieste racconta tutto questo, di Steve McCurry e dei suoi sguardi sul mondo.La MostraCurata da Biba Giacchetti con la direzione artistica di Gianni Mercurio, l’esposizione triestina - che si inserisce nel programma di Go!2025&Friends, rassegna ideata in occasione di Go!2025, con Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della Cultura - è una delle più grandi retrospettive mai dedicate al celebre fotografo statunitense. Divisa in varie sezioni, in un percorso espositivo di oltre 150 immagini (molte delle quali inedite, come il piccolo afghano simbolo del lavoro minorile, l’uomo in Togo con il volto dipinto di blu, la donna nigeriana con cicatrici rituali e i bambini che corrono nella foresta di baobab in Madagascar), a colpire immediatamente chi osserva è la straordinaria «umanità » che emerge da ogni singolo scatto. Dai ritratti soprattutto, dignitosi e fieri anche quando i soggetti sono gli « ultimi» , i poveri e i diseredati. Così veri da sembrare essere loro a scrutare lo spettatore, e non il contrario. Visitando questa mostra, per piacere o per semplice curiosità, rimanere indifferenti è impossibile: davanti agli occhi, in un mix di poesia suprema e di drammaticità estrema, «sfilano » bambini (a cui l’esposizione triestina dedica un focus particolare), luoghi, paesaggi, la spiritualità declinata in ogni sua forma, ma anche eventi tragici e territori di guerra. I colori sono intensi, saturi, carichi, «tondi» La composizione perfetta. Anche l’allestimento, che mette al centro la variegata umanità ritratta da McCurry, è coinvolgente: le opere trovano spazio lungo una grande parete sagomata, ideata per garantire continuità e ritmo visivo, nella navata centrale del Salone degli Incanti, che «…con la magnificenza dei suoi spazi e la sua posizione impareggiabile - ha sottolineato Biba Giacchetti- rende questa retrospettiva di McCurry davvero unica… ».
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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