2023-02-23
Stellantis, che numeri. Ai dipendenti italiani l’elemosina, a Parigi anche la gigafactory
Carlos Tavares (Getty Images)
Aumento una tantum tagliato dalla cassa integrazione: altro che adeguamento all’inflazione. Carlos Tavares chiede nuovi sussidi.Allons enfants - pardon, ouvriers - de la patrie. La Stellantis a trazione francese (è partecipata dagli Elkann come proprietari di Fca, ma a comandare è la «testa» di Peugeot) ieri ha presentato i conti 2022, chiusi con 179,6 miliardi di euro di ricavi, in crescita del 18% rispetto al 2021, e un utile netto di 16,8 miliardi, in aumento del 26% (anno su anno).L’ad Carlos Tavares ha colto l’occasione per assicurare che «sarà operativa dal 2023» la nuova gigafactory europea. Quella presso lo stabilimento Termoli? Macchè. quella in Francia, a Douvrin. Tavares ha, poi, annunciato che «grazie ai risultati record ottenuti da Stellantis nel 2022, distribuiremo ai nostri dipendenti in tutto il mondo oltre 2 miliardi di euro in partecipazione agli utili e bonus variabili. Si tratta di 200 milioni in più rispetto allo scorso anno». In Italia il premio medio per dipendente sulla carta è di 1.879 euro, legato alla retribuzione contrattuale di riferimento, e verrà ricevuto in due tranches, a febbraio e aprile. La cifra complessiva comprende il bonus legato agli obiettivi di efficienza degli stabilimenti previsti nel 2022 dal contratto collettivo di lavoro 2019-2022 applicato in Italia, scaduto il 31 dicembre scorso, e il riconoscimento straordinario annunciato ieri dall’ad per i dipendenti di tutto il mondo. Ai dipendenti ai quali è applicato il contratto specifico di lavoro, verrà erogato in media un premio pari al 6% della retribuzione, che corrisponde mediamente a 1.429 euro lordi, a cui si aggiungerà il riconoscimento straordinario di 450 euro lordi, pari a circa il 2% della retribuzione media di riferimento. Si tratta, quindi, di una erogazione complessiva media pari all’8 per cento.Ma attenzione: ogni Paese ha una diversa articolazione dei bonus contrattuali e, per effetto del contratto specifico, avverte la Fiom-Cgil, gli ammortizzatori sociali si «mangiano» la maturazione del premio. Infatti, quello che percepiranno effettivamente le lavoratrici e i lavoratori potrebbe essere ben al di sotto del premio nominale. Il rinnovo del contratto collettivo specifico di lavoro per il quadriennio 2023-2026 è ancora in fase di negoziazione tra l’azienda e le organizzazioni sindacali firmatarie. Non solo.All’inizio di dicembre il management di Stellantis ha deciso un incremento dei salari del 5,3% per il 2023 per i dipendenti in Francia mentre, nel nostro Paese, non solo gli stipendi non sono stati adeguati all’inflazione, ma il gruppo ha pure chiesto uno sconto del 7% ai fornitori. E ora procede con il premio per tutti (quindi anche per i francesi) ma che, per i dipendenti italiani, arriverà già diluito. Il governo Meloni, quindi, conferma gli aiuti ma rischia di darli a Parigi senza aver ottenuto le necessarie garanzie che, in futuro, la «testa» di Stellantis difenda davvero la produzione e i livelli occupazionali nelle fabbriche italiane a scapito di quelli in patria.Tornando ai conti presentati ieri, il flusso di cassa industriale netto di 10,8 miliardi, in aumento del 78% (anno su anno), è coerente con l’obiettivo 2030 di superare i 20 miliardi. Centrato il target di benefici netti di cassa per 7,1 miliardi dalle sinergie, in anticipo di oltre due anni rispetto all’obiettivo di 5 miliardi su base annua. La liquidità industriale disponibile è di 61,3 miliardi. Ai soci, Stellantis distribuirà un dividendo ordinario di 4,2 miliardi, corrispondente a 1,34 euro per azione, in pagamento il 4 maggio. Il cda ha, inoltre, approvato un programma di acquisto di azioni proprie per un valore massimo di 1,5 miliardi, da perfezionarsi sul mercato entro la fine del 2023.Sul fronte delle vendite mondiali, il gruppo ha registrato un incremento del 41% di quelle di veicoli elettrici a batteria (Bev) su base annua, per un totale di 288.000 veicoli nel 2022. L’obiettivo è quello di proporre più di 75 modelli Bev a livello globale e registrare vendite di veicoli elettrici pari a 5 milioni entro il 2030. Intanto, la Fiat Nuova 500 è l’auto elettrica più venduta in Italia, mentre Peugeot e-208 domina il mercato in Francia.Ieri, però, Tavares ha sottolineato che «le auto elettriche sono ancora troppo costose per la classe media senza incentivi. Dove ci sono gli incentivi le vendite crescono, dove cessano calano. Per noi la sfida è quanto velocemente si riuscirà a ridurre i costi per venderle anche senza». Poi ha aggiunto che il gruppo non ha bisogno di marchi «low cost» ma di auto a prezzi accessibili. «Ho abbastanza marchi principali, come Fiat e Citroen, che hanno una missione molto chiara, poi abbiamo dei marchi upper mainstream come Peugeot e Opel, quelli premium come l’Alfa e quelli di lusso come Maserati», ha spiegato.Infine, per accelerare lo sviluppo della sua offerta di veicoli a idrogeno, Stellantis ha annunciato l’intenzione di acquisire una quota di partecipazione in Symbio(7), leader mondiale nel settore della mobilità a idrogeno a zero emissioni. Secondo Tavares la normativa Euro 7 nella parte che riguarda le emissioni «è inutile perché troppo costosa e non porta benefici per ambiente e salute. È solo una distrazione».