2021-06-09
«Lo Stato vuole l’Imu sulla mia casa occupata»
Massimo Maramma, da lunedì in sciopero della fame e della sete davanti a Montecitorio (iStock)
Massimo Maramma: «Sono obbligato a pagare la tassa su un immobile sequestrato da inquilini che dal 2019 non versano l'affitto, l'unica mia fonte di reddito, con cui pago anche l'università. Una trappola. Faccio lo sciopero della fame per cambiare la legge».Massimo Maramma, un ragazzo di 25 anni all'ultimo anno dell'università, ha deciso di iniziare da lunedì uno sciopero della fame e della sete davanti a Montecitorio. È uno dei 100.000 proprietari di casa che si trovano l'immobile occupato abusivamente ma che lo Stato spreme lo stesso a caccia di tasse. Lui ha ricevuto in eredità dal nonno un immobile e ha deciso di affittarlo per pagare le spese direttamente collegate alla casa, le tasse universitarie e cercare di ottenere un po' di indipendenza economica dalla mamma. Peccato che sulla sua strada abbia incontrato una coppia che ha smesso di pagare l'affitto un paio di mesi dopo aver firmato il contratto. L'inizio dell'incubo risale a novembre 2019 e continua a trascinarsi fino ad oggi. Massimo dovrà però pagare lo stesso ben 2.000 euro di Imu, ma non sa come farà, visto che non ha un reddito. Perché hai deciso di protestare in questo modo?«Da lunedì ho iniziato lo sciopero della fame e della sete e ho intenzione di continuarlo a oltranza, fino a quando resisto. E ci sono arrivato perché come molti altri locatori stiamo subendo da un anno e mezzo il blocco degli sfratti. È una misura gravosa e tra poco ci sarà l'Imu. Insomma, non ci facciamo mancare niente». Questa casa per te rappresenta un impegno. Ma oltre a questo c'è pure la beffa di Stato.«Sì, questo immobile non l'ho comprato per investire. Ci è arrivato per eredità. Purtroppo siano gli unici rimasti dal lato paterno (mamma e fratello) della nostra famiglia. Ci siamo visti piombare addosso questa casa e io non ho i mezzi per mantenerla, perché l'immobile dà molto ma prende anche tanto. Ed è qualcosa che uno studente universitario all'ultimo anno non può ancora permettersi». I soldi dell'affitto ti servono sia per pagare le spese della casa che quelle per i tuoi studi, giusto?«Sì, ma anche per essere autonomo. A 25 anni inizia un po' a pesarmi essere ancora a casa con mia madre. È una situazione comune che hanno i miei coetanei, che dà fastidio». E quindi cos'è successo? Hai messo questo immobile in affitto e chi ti sei trovato come inquilini?«Sono una coppia con la madre di uno di loro. E ci tengo a sottolineare che sono adulti e perfettamente capaci di mantenersi».Quindi lavorano…«Lavoravano. Hanno perso il lavoro, fatalità, proprio poco dopo l'inizio del contratto». Che risale a quando?«Lo hanno firmato a settembre 2019, quindi prima del Covid, e già a novembre 2019 hanno deciso che non era cosa buona pagare».E tu cosa hai fatto da allora? Ti sei rivolto a un giudice?«Non l'ho fatto subito. Avrei voluto iniziare l'azione di sfratto a marzo 2020, ma sappiamo tutti cosa è successo, e così ho iniziato a maggio. Poi, tra i vari termini siamo arrivati a una sentenza di sfratto i primi mesi del 2021. Il giudice aveva determinato l'inizio dell'esecuzione il 1° luglio 2021, ma visto che adesso è stato nuovamente prorogato il termine devo aspettare il 1° gennaio del 2022».E qui arriva la mazzata di Stato: nonostante la situazione dovrai pagare l'Imu. A quanto ammonta la cifra? «1.986 euro».Che cosa speri faccia il governo per risolvere la situazione sfratti?«Si potrebbe iniziare con il non chiedere l'Imu ai proprietari privati che si sono trovati costretti a svolgere funzione di welfare. La base è rimuovere l'Imu a una persona che si sacrifica per aiutare lo Stato in questo momento. Poi si potrebbe pensare a un altro tipo di ristori. Chiaramente non mi aspetto che il governo mi rimborsi tutti i canoni non ricevuti, sarebbe eccessivo, però almeno per le voci di spesa che vanno a gravare direttamente sul proprietario (ad esempio i costi condominiali) vorremmo, uso il plurale perché è una cosa che tocca migliaia di persone come me, degli aiuti per non rimetterci completamente. Chiaramente il locatore che perde danaro è disincentivato ad affittare successivamente». Visto che la scadenza della prima rata dell'Imu è abbastanza vicina (il 16 giugno) nel caso in cui il governo non facesse niente, tu che intenzioni hai?«I locatori hanno una sola linea, l'Imu non si paga e al massimo si provvederà dopo con il ravvedimento operoso. Preferisco pagare molto dopo piuttosto che molto ora, anche perché non ho altri mezzi di sostentamento ora».Quando si sbloccherà definitivamente il blocco degli sfratti, e gli inquilini - si spera- lasceranno la tua casa, hai intenzione di cercarne di nuovi?«No no, assolutamente. Non affitterò mai più». Non ti fidi più?«Assolutamente no. Deve cambiare la legge, devono cambiare un sacco di cose. In questo momento l'investimento immobiliare è quasi una trappola».Come mai dici che è una trappola?«Purtroppo non me n'ero accorto fino ad adesso. Sono il tipo di cose che noti una volta che ci sei dentro. A livello di attività processuale lo sfratto è molto rapido come giudizio. Richiede dai due ai quattro mesi. Ma esiste il termine di grazia che richiedono tutti quanti gli inquilini morosi (con questo si ottengono tre mesi in più). E già così arriviamo a sette mesi. Ma l'aspetto davvero terribile è quello amministrativo .L'ufficiale giudiziario esegue lo sfratto esecutivo, ma può essere bloccato in qualsiasi momento se mette in difficoltà l'inquilino moroso. E il tutto si posticipa ulteriormente. Il problema è che ci metti davvero tanto per riottenere casa tua».