2018-12-06
Stallo su Anas. Il favorito al vertice bloccato dalla legge Madia
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Non si sbloccano le nomine del governo gialloblu. Mentre si libera un posto in Fintecna, Marcello Villa passa in Cassa depositi e prestiti e avanza l'ipotesi di sostituirlo con l'ex Eni Salvatore Sardo, sulla società che gestisce la nostra sicurezza sulle autostrade c'è grande incertezza. A chiarire il caso potrebbe essere il consiglio di amministrazione di Ferrovie dello stato del prossimo 19 dicembre. Ma intanto su Ugo Dibennardo, in pole position per esperienza e competenza, c'è chi in via Monzambano ricorda le passate esperienze da consigliere e amministratore delegato in Autostrade del Molise e Autostrade del Lazio, entrambe con bilanci in perdita durante gli ultimi 5 anni con tre esercizi consecutivi: fattori ostativi secondo la normativa sulle partecipate. Il governo gialloblu di Giuseppe Conte continua lo stallo sulle nomine nelle partecipate statali, come Anas, o in quelle di controllo come Consob e Antitrust. Al momento l'unica partita chiusa è stata quella sui servizi segreti, con le nomine del nuovo direttore del Dis Gennaro Vecchione e di Luciano Carta all'Aise: sulla prima pare abbia pesato molto il parere di Conte. Non solo. Marcello Villa, ex amministratore delegato di Fintecna è stato già nominato Chief audit officer di Cassa depositi e prestiti al posto di Vladimiro Ceci approdato in Poste chiamato dal suo ex capo Matteo Del Fante: in Fintecna è sul tavolo l'ipotesi della nomina di Salvatore Sardo, ex Eni, cresciuto a San Donato durante la guida di Paolo Scaroni. Ma il vero rebus che turba i sonni del governo resta Anas, la nostra stazione appaltante per la manutenzione e la sicurezza di 26.000 chilometri di rete autostradale. Già provata da anni di inchieste e scandali sotto la gestione Piero Ciucci, dopo le dimissioni di Gianni Armani - è passato un mese - continuano a essere rinviate le decisioni in Ferrovie dello stato, che controllando la società di via Monzambano deve inviare le liste con i nomi al ministero dell'Economia per poi essere approvate durante l'assemblea. I possibili nuovi amministratori delegati sono sempre gli stessi. Si parla soprattutto di Ugo Dibennardo, responsabile della direzione operazioni e coordinamento territoriale, ex capo delle strade in Sicilia, ma con alle spalle anche due ruoli da amministratore delegato di Autostrade del Molise e Autostrade del Lazio. C'è anche chi fa il nome di Stefano Granati, attuale numero uno di Anas nel Lazio. Poi circola la candidatura di Roberto Massi, responsabile della tutela aziendale del gruppo, già comandante dei carabinieri e capo ufficio legislativo dell'Arma. Infine non è stata detta ancora la parola fine sulla possibile nomina di Paolo Simioni, attuale presidente dell'Atac. In queste settime non si parla d'altro a palazzo Chigi, anche perché la nomina del nuovo numero uno di via Monzambano è più che mai strategia. A quanto apprende la Verità le valutazioni sono ancora in corso. E negli ultimi giorni c'è chi dentro Anas ha iniziato a sollevare dubbi sulla candidatura di Dibennardo, che alcuni danno già per sicuro, data la sua conoscenza dell'azienda e le competenze raccolte in questi anni. Ma ci sarebbe un problema legato di rispetto delle leggi sulla pubblica amministrazione sul suo profilo. Infatti il Testo unico sulle società a partecipazione pubblica del 2017, che riprende in parte la riforma Madia, si legge a pagina 64. «Fra le disposizioni precedenti al decreto legislativo n. 39 del 2013 e tuttora vigenti, che disciplinano situazioni ostative alle nomine, si segnalano: l'art. 1, comma 734, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007) secondo cui non può essere nominato amministratore di ente, istituzione, azienda pubblica, società a totale o parziale capitale pubblico chi abbia ricoperto nei precedenti cinque anni incarichi analoghi con bilanci che hanno registrato perdite per tre esercizi consecutivi». Dibennardo è stato amministratore delegato di Autostrade del Molise dal 13 gennaio del 2014 fino alla fine del 2015, ma era già consigliere dal dicembre del 2013. Così come in Autostrade del Lazio, dove fu nominato 4 novembre del 2014 fino alla fine del 2016. Entrambe le società sono in perdita da anni, tanto che quella del Molise è stata messa in liquidazione come si può vedere sui siti di Anas (leggi link qui e qui). Insomma la nomina potrebbe finire a carte bollate, anche perché secondo alcuni dipendenti Anas la nomina di «Dibennardo non rispetterebbe appunto i requisiti in quanto già amministratore delegato delle due società satellite che hanno entrambe registrato bilanci consecutivamente in perdita per il triennio del suo mandato consiliare nel corso degli ultimi cinque anni». I giochi però non sono ancora chiusi. Di sicuro se ne saprà di più il prossimo 19 dicembre, quando si radunerà il consiglio di amministrazione di Ferrovie dello stato. Forse sotto gli alberi di Natale di Anas ci sarà un nuovo amministratore delegato.