2019-04-23
Sri Lanka, l’isola in un mare d’odio dalle Tigri tamil alle cellule islamiche
L'etnia minoritaria ha scatenato decenni di guerriglia e introdotto gli attentati con cinture esplosive, oggi ripresi dai gruppi jihadisti. I cristiani sono avversati perché tentano di ricucire lo strappo coi cingalesi. Lo Sri Lanka, la «lacrima dell'India», è uno stato insulare dell'Oceano Indiano, situato a Sud Est della penisola indiana, da cui è separato dallo Stretto di Palk. È stato possedimento portoghese dall'inizio del XVI secolo al 1658, quando passò sotto dominio olandese. Nel 1796 sono subentrati i britannici. Nel 1948 è diventato uno stato indipendente e nel 1972 ha cambiato il vecchio nome di Ceylon con quello attuale. Fa parte del Commonwealth. Lo Sri Lanka ha una popolazione di circa 21 milioni di abitanti. L'isola è un crogiolo di religioni: la maggioranza è buddista, con il 70% degli abitanti che sono seguaci della più antica scuola Theravada. La minoranza più numerosa è quella indù (13%), seguono i musulmani (10%) e i cristiani (7%). La dominazione portoghese ha portato sull'isola il cattolicesimo, che è presente sia nella comunità cingalese sia in quella tamil. Nello Sri Lanka ci sono 11 vescovi e un arcivescovo.La convivenza tra i tamil e i cingalesi è stata tutt'altro che pacifica. I cingalesi sono una popolazione di ceppo indoeuropeo, per lo più buddisti, e rappresentano l'80% della popolazione complessiva dell'isola; i tamil invece sono il 9% della popolazione, discendono dai più antichi gruppi indiani meridionali - insediatisi nell'isola o immigrati nel XIX secolo per lavorare nelle piantagioni - di ceppo dravidico e in genere induisti. I tamil, insediati soprattutto nelle regioni settentrionale e nordorientale, sono dimezzati dal 1990 ad oggi a causa del sanguinoso conflitto etnico che ha prodotto grandi masse di profughi dirette principalmente verso l'India. La guerra civile che ha dilaniato lo Sri Lanka per 30 anni e che ha fatto registrare circa 100.000 vittime civili e 50.000 fra i guerriglieri si è conclusa nel 2009, con la sconfitta del movimento separatista delle Tigri tamil, che avevano utilizzato molte tattiche tipiche del terrorismo: per esempio furono il primo gruppo ribelle a usare le cinture esplosive e impiegare le donne per compiere attentati suicidi. Rajiv Gandhi, ex primo ministro dell'India, fu assassinato in un attentato kamikaze a Sriperumbudur, nel Tamil Nadu, in India, il 21 maggio 1991. L'attentatrice, Thenmuli Rajaratnam, nota anche come Dhanu, faceva parte delle Tigri tamil. La terrorista fece esplodere la cintura esplosiva che nascondeva sotto il vestito mentre si inginocchiava davanti a Rajiv Ghandi. Anche l'ex presidente srilankese Ranasinghe Premadasa fu assassinato da un attentatore kamikaze delle Tigri tamil nel 1993.Gli attacchi di Pasqua però non fanno pensare a una matrice etnica bensì religiosa, e islamica in particolare. La minoranza cristiana è stata spesso obiettivo di attacchi e attentati: nel solo 2018 si sono registrati 86 episodi, e altri 26 nei primi mesi di quest'anno. I cattolici, soprattutto, sono visti come una forza unificatrice perché presenti sia tra la maggioranza etnica cingalese sia tra i tamil. Un gruppo radicale musulmano che si è distinto negli ultimi tempi è il National Thowheeth Jamaath (Ntj), che lo scorso anno aveva danneggiato statue buddiste sull'isola. Un portavoce del governo, Rajitha Senaratne, ha reso noto di aver ricevuto più allarmi da parte dei servizi segreti stranieri, secondo i quali questo gruppo preparava un'ondata di attentati contro le chiese. Il quadro è estremamente complesso: i cristiani denunciano le intimidazioni dei monaci buddisti estremisti; i buddisti cingalesi hanno avuto scontri con i musulmani e hanno denunciato conversioni forzate all'Islam.L'economia dello Sri Lanka ha già avuto ripercussioni: il settore turistico, fortemente in crescita, ha visto negli ultimi giorni migliaia e migliaia di prenotazioni annullate da parte di visitatori che sarebbero dovuti arrivare da ogni parte del mondo. Se nel 2012 i turisti sono stati 1 milione, nel 2017 erano raddoppiati, anche grazie a 430.000 indiani e 285.000 cinesi attratti dai prezzi competitivi. Nello Sri Lanka abbondano i laboratori che producono abbigliamento e altre merci per conto di multinazionali e big mondiali del settore. Nello Sri Lanka pullulano le «zone speciali di esportazione»: agglomerati nei quali le aziende godono di esenzioni fiscali e altri benefici, concessi dal governo per favorire gli investimenti. I salari per chi lavora nelle aziende del tessile vanno dai 65 ai 100 euro mensili. La legislazione sul lavoro della Repubblica democratica socialista dello Sri Lanka sulla carta è progressista e attenta ai diritti dei lavoratori, però viene applicata pochissimo e i controlli sono molto rari.Infine, lo Sri Lanka è uno snodo centrale della nuova Via della Seta cinese, con il porto di Colombo che costituisce un vero e proprio punto nevralgico. Gli investimenti di Pechino sono fondamentali per l'economia dello Sri Lanka, che tra l'altro deve al Dragone circa 8 miliardi di dollari, più del 12% del suo debito totale. La presenza sempre più massiccia della Cina nell'economia dello Sri Lanka è sgradita all'India, che la considera una minaccia.
Getty Images
Le manifestazioni guidate dalla Generazione Z contro corruzione e nepotismo hanno provocato almeno 23 morti e centinaia di feriti. In fiamme edifici istituzionali, ministri dimissionari e coprifuoco imposto dall’esercito mentre la crisi politica si aggrava.
La Procura di Torino indaga su un presunto sistema di frode fiscale basato su appalti fittizi e somministrazione irregolare di manodopera. Nove persone e dieci società coinvolte, beni sequestrati e amministrazione giudiziaria di una società con 500 dipendenti.