2024-10-23
«Spie iraniane pure nella Difesa americana»
Ariane Tabatabai, funzionario reclutato da Joe Biden, è sospettata di aver girato a Teheran documenti altamente riservati sui piani dello Stato ebraico contro l’Iran. Già nel 2023 il Senato chiedeva lumi sul suo operato. Donald Trump: «Netanyahu fa bene a non fidarsi».È allarme spie iraniane in Israele e negli Stati Uniti. Dopo l’arresto di sette uomini tutti residenti di Haifa arrivati in Israele come emigrati dall’Azerbaijan, tra i quali un soldato disertore dall’esercito, così come due minorenni di età compresa tra 16 e 17 anni, ieri altri sette uomini stavolta residenti a Gerusalemme Est sono stati arrestati perché sospettati di aver pianificato attacchi in Israele, tra cui l’assassinio di uno scienziato nucleare israeliano e di un sindaco di una località nel centro di Israele. A Times of Israel alcuni funzionari della polizia e dello Shin Bet hanno riferito che gli arrestati hanno tutti un’età compresa tra i 19 e i 23 anni e colui che si ritiene sia il capo della banda, un ventitreenne di nome Rami Alian, è stato reclutato da un agente iraniano. Nessuno dei sospettati aveva precedenti penali e il gruppo di spie è stato attivo per circa due anni. Sono state loro assegnate varie missioni per le quali sono stati pagati migliaia di shekel, tra cui graffiti che chiedevano il rilascio di ostaggi a Gaza e vandalismi a Gerusalemme, e anche l’incarico di fotografare vari luoghi. A un certo punto è stato ordinato loro di lanciare una granata contro un agente di sicurezza israeliano, ma forse per paura di essere uccisi non hanno portato a termine la missione. A Rami Alian è stata consegnata una foto e l’indirizzo dello scienziato nucleare e gli è stato detto che «gli sarebbero stati pagati 53.000 dollari se fosse riuscito nell’impresa». Le autorità affermano che la cellula è stata arrestata prima che potesse procedere con l’atto. Secondo quanto riportato dal notiziario Channel 12, Alian avrebbe dichiarato agli inquirenti « di essere consapevole di lavorare per gli iraniani e di voler mettere a repentaglio la sicurezza nazionale citando la guerra a Gaza». Ma cosa rischiano i 14 arrestati? Yaron Binyamin sovrintendente capo che dirige l’unità per i crimini gravi Lahav 433 della polizia israeliana è lapidario: «C’è una possibilità concreta che l’accusa principale sia quella di aver aiutato il nemico in tempo di guerra, per la quale la pena è la morte o l’ergastolo». Clamoroso invece è quanto accaduto negli Stati Uniti: un alto funzionario del Pentagono di origine iraniana è sospettato di aver fatto trapelare documenti contenenti i piani di Israele per un attacco di rappresaglia contro l’Iran, ha riferito martedì Sky News Arabia citando un funzionario del Pentagono. Sulla vicenda è intervenuto Donald Trump che su X scrive: «Gli Stati Uniti hanno fatto trapelare documenti altamente riservati da Israele. Potrebbero provenire dal Dipartimento della Difesa. Israele è stato seriamente danneggiato e compromesso da questo. Strategie e dati di guerra. Probabilmente provengono dal Dipartimento della Difesa. Dobbiamo trovare chi ha fatto trapelare i documenti! Israele non vuole più condividere documenti con gli Stati Uniti, e chi può biasimarli!». Evidente come il candidato repubblicano alla presidenza a poche settimane dal voto punta il dito contro il cosiddetto «Stato profondo» che ha ancora come riferimento l’ex presidente Barack Obama. Ma chi è questa talpa? Secondo il quotidiano israeliano Israel Hayom si tratterebbe di Ariane Tabatabai, direttore dell’ufficio del Sottosegretario alla Difesa per le operazioni speciali/conflitti a bassa intensità. L’alta funzionaria è stata inizialmente reclutata dall’amministrazione Biden per far parte della squadra di negoziatori statunitensi coinvolti nelle trattative nucleari con l’Iran. Tuttavia, ha successivamente abbandonato il team a causa di divergenze con i suoi capi. Nonostante ciò, ha continuato a lavorare nel Dipartimento della Difesa come consulente senior in ambito politico. In passato, diverse testate israeliane hanno sollevato accuse contro di lei, sospettandola di essere un’agente al servizio dell’Iran. Di lei l’attivista anglo-iraniana Nioh Berg su X scrive: «Noi iraniani abbiamo sempre saputo chi è Ariane Tabatabai. Abbiamo cercato di avvertirvi. Ora l’ha accusata di aver fatto trapelare i piani di attacco di Israele al regime iraniano. La prossima volta ascoltateci!». Ieri, l’Fbi ha annunciato che sta indagando sulla fuga di notizie sui piani di Israele per rispondere all’attacco missilistico dell’1 ottobre da parte dell’Iran, e sono in molti a voler conoscere il nome della talpa all’interno del Pentagono. Peraltro, già nel 2023, in una lettera al segretario della Difesa, il Senato avanzava dubbi sui comportamenti della Tabatabai, ritenuta vicina all’Iran.Sempre di ieri la telefonata del presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Secondo la Direzione delle comunicazioni della Turchia Erdogan ha affermato: «Israele ha ampliato l’anello di fuoco in Medio Oriente facendo orecchie da mercante a tutti gli avvertimenti, e per questo è importante che la comunità internazionale agisca insieme per fermare l’aggressione israeliana». Poi Erdogan ha detto che «il sostegno dell’Italia rafforzerebbe l’iniziativa della Turchia presso le Nazioni Unite volta a fermare la vendita di armi a Israele», prosegue la nota.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.